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Fabbri di Sardegna. Matzutzi (Presidente Confartigianato): “La professione regge ma mancano gli apprendisti”. 407 imprese sarde, l’86,2%, sono artigiane.

Cagliari, 13 Mar 2019 - Martello, incudine, forza di braccia, ferro e fuoco. È questa l’immagine che, da parecchie centinaia di anni, si ha quando si descrive la figura del fabbro, una professione che incarna un mestiere antico con la capacità, unica, di modellare e vedere nel metallo qualcosa che non tutti vedono. Il fabbro è un maestro che svolge un’attività completa: ripara e realizza manufatti in ferro e altri metalli come le ringhiere per le scale e balconi, pezzi di arredamento e di design, infissi e cancelli di abitazioni, ville e giardini urbani. Molti si occupano d riparare e sostituire serrature, di sbloccare serrande o di ripristinare saracinesche e tapparelle.

In Sardegna le attività fabbrili sono ben 472, di cui ben 407 (l’86,2%) artigiane. Un lavoro apparentemente “di altri tempi”, vista l’industrializzazione delle imprese sempre più spinta. In ogni caso, i numeri dei fabbri sardi, nonostante una crisi generalizzata, danno ancora ragione al mestiere.

Infatti, come anticipato, le imprese della “Fabbricazione di oggetti in ferro, in rame e altri metalli”, presenti in Sardegna al III trimestre 2018, secondo l’analisi dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna (fonte UnionCamere-Infocamere) sono 472. Di queste l'86,2%, pari a 407 imprese, appartengono al comparto artigiano. Sull'Isola la provincia in cui si concentra il maggior numero di fabbri dell’artigianato è Cagliari (33,7%) seguita da Sassari (32,2%), Nuoro (26,8%) e Oristano (7,4%). Rispetto ai quattro precedenti anni (comparazione III trimestre 2014 - III trimestre 2018) sul territorio sardo si contano meno fabbri, sia totali (-28 unità) che artigiani (-25 unità).

Sempre 2018, secondo gli ultimi dati disponibili Unioncamere – Anpal, Sistema Informativo Excelsior, in Sardegna le imprese prevedevano 310 nuove assunzioni di fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati, questo dato ci consente di cogliere la vitalità di questa nicchia di imprese che effettuano un antico mestiere. Sempre facendo riferimento a questi dati si rileva una difficoltà maggiore (43,7%) da parte delle imprese nel reperire il personale ricercato rispetto alla media (18,4%).

Ovviamente, sono sempre più rare le realtà che seguono ancora la tradizione antica della forgiatura a fuoco. Di conseguenza scompaiono le tradizionali botteghe artigiane, con la loro atmosfera, con i maestri che modellano, scolpiscono e battono il metallo, con maestria e talento, trasformandolo in pezzi unici e regalando emozioni spettacolari.

Per restare in sella, quindi, serve un mix di continua specializzazione e conoscenze informatiche, indispensabili per riuscire a “vendersi” a un pubblico più ampio.

Questa professione negli anni, ha subito dei notevoli cambiamenti, ma è stata mantenuta quella manualità che rende la sua figura un vero artista. Il fabbro moderno cerca di associare il mestiere ad altre attività che riguardano la carpenteria e il lavoro di serramentista ma può capitare che il lavoro si svolga in team con altri professionisti. Molti ingegneri e architetti si avvalgono del fabbro come persona necessaria nelle ristrutturazioni e alcuni manufatti di ville storiche e prestigiose, vengono riprodotti fedelmente e rigorosamente a mano. Com