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Catalogna, Rajoy: Puigdemont confermi se ha dichiarato la secessione, prima di qualsiasi decisione

Madrid, 11 Ott 2017 - Nella breve dichiarazione davanti alla stampa al termine della riunione straordinaria del governo il premier spagnolo Mariano Rajoy ha detto che "la risposta del presidente della Generalità determinerà le decisioni che il governo prenderà nei prossimi giorni".  Il primo ministro spagnolo ha detto che la richiesta di chiarimenti a Barcellona servirà a offrire "chiarezza e sicurezza" ai cittadini di fronte alla "confusione" generata dalle dichiarazioni fatte ieri dal   presidente della Generalitat Carles Puigdemont. Il consiglio dei ministri, aveva annunciato poco prima, "ha chiesto formalmente alla Generalità di chiarire se ha dichiarato l'indipendenza in Catalogna". La richiesta di chiarimento rivolta al presidente catalano Carles Puigdemont potrebbe essere il primo passo previsto dalla legge prima che il governo possa chiedere al Senato l'attivazione dell'art.155 della costituzione che consentirebbe la sospensione dell'autonomia catalana.

“È urgente mettere fine alla situazione che si sta vivendo in Catalogna e che torni la stabilità e la tranquillità nel più breve tempo possibile. Serve procedere con prudenza e responsabilità", ha detto il premier.

Il Psoe, il principale partito di opposizione, appoggerà "le misure costituzionali" che prenderà il premier Mariano Rajoy nella crisi catalana se a risposta del presidente Carles Puigdemont al suo ultimatum sarà negativa, ha affermato il segretario socialista Pedro Sanchez.  Sanchez ha detto di avere raggiunto un accordo con il premier Mariano Rajoy per avviare una riforma della costituzione che ridefinisca fra l'altro lo statuto della Catalogna. Sanchez ha detto che una commissione sarà formata a breve e lavorerà per sei mesi. Le conclusioni saranno sottoposte al parlamento. Il leader Psoe ha rilevato che anche per la tenuta di un referendum di auto-determinazione, cui si è detto contrario, è necessaria una riforma della costituzione.

La Commissione europea ha ribadito oggi con forza il suo appello al "pieno rispetto dell'ordine costituzionale spagnolo" all'indomani di una "dichiarazione di indipendenza" della Catalogna da parte del presidente separatista Carles Puigdemont, che la ha subito sospesa.

"Una dichiarazione di indipendenza della Catalogna sarebbe illegale e non sarebbe riconosciuta". Lo ha detto la portavoce di Angela Merkel, Ulrike Demmer, rispondendo a una domanda sul discorso pronunciato ieri dal presidente catalano Carles Puigdemont, nella consueta conferenza stampa di governo.

"Ogni dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte delle autorità catalane sarebbe illegale e non potrebbe in alcun caso essere riconosciuta": è quanto si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri della Francia. "Continuiamo ad essere preoccupati per la situazione in Catalogna, dopo le dichiarazioni di Carles Puigdemont", afferma la diplomazia francese, aggiungendo: "Ogni soluzione a questa crisi va trovata nel quadro costituzionale spagnolo. L'unità e la legalità costituzionale vanno rispettate e tutelate".

Se il governo spagnolo deciderà di applicare l'art.155 della costituzione contro la Catalogna, il Governo andrà avanti sulla strada dell'indipendenza, ha affermato oggi il portavoce dell'esecutivo catalano Jordi Turull. "Se applicano il 155, vuole dire che non vogliono il dialogo, e sarà chiaro che dobbiamo essere coerenti con i nostri impegni" ha detto alla radio catalana Catalunya Radio.

Per la Catalogna e la Spagna è dunque arrivata l'ora della verità. Alle 19:10 circa, con un'ora di ritardo sul programma previsto, il presidente catalano Carles Puigdemont ha iniziato il suo discorso al parlamento di Barcellona sul referendum del primo ottobre.

Il presidente della Generalitat si è assunto il "mandato del popolo" per l'indipendenza della Catalogna. "Con il referendum - ha detto - la Catalogna ha guadagnato il diritto a essere uno Stato indipendente", "la Catalogna deve essere ascoltata", "siamo a un momento storico e come presidente assumo il mandato del popolo perché la Catalogna si converta in Stato indipendente di forma repubblicana", ha detto il governatore.

"È un momento critico e serio e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per eliminare la tensione e non incrementarla", ha detto Puidgemont. "La violenza indiscriminata - ha aggiunto - ha influito sul referendum".  Secondo il dirigente, "è evidente che quella della Catalogna non è una questione interna ma europea".  "L'opinione maggioritaria che si era diffusa tra i cittadini prima del referendum era che la Catalogna potesse diventare uno Stato, per questo si è svolta la consultazione", ha detto Carles Puigdemont.

"Non siamo delinquenti, non siamo pazzi, non siamo golpisti, siamo gente normale che chiede di poter votare", ha detto Puigdemont.

"Il dialogo - dice Puigdemont - è auspicabile".  Pertanto la Catalogna "sospende la dichiarazione di indipendenza per avviare il dialogo, perché in questo momento serve a ridurre la tensione". Così il presidente catalano Carles Puigdemont nel suo intervento al parlamento di Barcellona.

Dopo il discorso al parlamento si è svolta un'altra cerimonia dove il presidente catalano Carles Puidgemont ha firmato la dichiarazione di indipendenza, come riferito dai media spagnoli. Dopo Puidgemont hanno firmato la presidente dell'assemblea Carme Forcadell, il vicepresidente catalano Oriol Junqueras e i rappresentanti dei partiti della maggioranza di governo catalana.

Delusione fra i secessionisti catalani del Cup. I dieci deputati del partito della sinistra antisistema che sostengono il governo di Carles Puigdemont non hanno applaudito il discorso del presidente della Generalitat, che ha proclamato l'indipendenza ma l'ha sospesa per poter aprire un dialogo con Madrid. "La proclamazione non è andata come volevamo -ha detto in aula Anna Gabriel, deputata del Cup- oggi bisognava proclamare la repubblica catalana". Intanto, scrive El Mundo, l'organizzazione giovanile Arran, legata al Cup, parla di "tradimento inammissibile" da parte di Puigdemont.

Lo stesso sentimento di delusione si è registrato fra la folla degli attivisti per l'indipendenza che si erano radunati davanti ai maxischermi sistemati davanti al parlamento per sentire il discorso di Puigdemont. Agli applausi e gli abbracci nel momento in cui è stata proclamata l'indipendenza sono subito seguiti fischi quando il presidente della Generalitat ha annunciato la sospensione.

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