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Un ballo in maschera: una festa organizzata da Giuseppe Verdi

Cagliari, 7 Lug 2017 - Dopo il successo del Rigoletto, il Teatro Lirico di Cagliari tenta di mantenere il trend positivo andando sul sicuro ed optando per un'altra opera del maestro emiliano, "Un ballo in maschera".

Il melodramma, scelto come spettacolo di chiusura di questa prima parte di stagione in attesa de "Le Nozze di Figaro" (dal 22 settembre all'1 ottobre), è suddiviso in tre atti per una durata complessiva di tre ore.

Al fulcro della trama si colloca, non la solita storia d'amore (vi è spazio anche per questa ma con un ruolo marginale), bensì il profondo rapporto di amicizia che lega il protagonista, il Conte Riccardo, e il suo fidato consigliere Renato.

Questa amicizia sembra talmente solida che Riccardo, dopo aver appreso dall'indovina Ulrica che morrà per mano di "chi primo tua man quest'oggi stringerà", va a stringere calorosamente la mano di Renato, sicuro che il suo carissimo amico mai lo tradirà.

In realtà tale atto, compiuto allo scopo di esorcizzare l'ineluttabile profezia di morte e dimostrare il legame esistente tra i due, assume lo stesso valore del bacio di Giuda. Occorre però precisare che benché quest'ultimo fosse mosso a tradimento per sua volontà, Renato finisce per essere guidato dal fato. Solo in un secondo momento comprenderà infatti che quella stretta di mano, in quel frangente apparentemente innocente, ha costituito una sentenza di morte dell'amico da lui stesso firmata.

E' proprio il destino a spezzare questo profondo legame amicale ed affettivo, destino che prende le forme di una donna, Amelia, moglie di Renato e innamorata del Conte. Ecco che Renato, fino ad un momento prima pronto a sacrificare sé stesso per salvare Riccardo da una congiura orchestrata dai suoi avversari, diviene egli stesso braccio armato dei congiurati nel momento in cui scopre i sentimenti di Amelia e del Conte.

L'opera si chiude per l'appunto con un ballo in maschera che ben presto si tramuta in una "festa col morto", rappresentato da Riccardo che, prima di morire, compie un atto di perdono verso il suo caro amico Renato, artefice del suo destino ed esecutore della profezia di Ulrica.

L'accompagnamento musicale è senz' altro particolarmente interessante. Il primo atto è invero connotato da una musica frizzante, allegra, coinvolgente che si modifica con il susseguirsi della storia e che viene riprodotta in modo assai coinvolgente dall'orchestra, nuovamente diretta dal maestro Gérard Korsten. Anche il coro gioca in quest'opera un ruolo significativo, i congiurati e gli uomini fedeli al Conte, si susseguono in un canto corale, dando vita ad un'armonia di musica e voci davvero suggestiva.

Tra gli interpreti, quanto meno designati per la seconda rappresentazione, spiccano Lavinia Bini (Oscar), Monica Zanettin (Amelia) e Devid Cecconi (Renato). Tutti e tre hanno ricevuto un significativo apprezzamento da parte del pubblico, soprattutto per le doti canore, ma anche per l'abile presenza scenica.

È degna di apprezzamento anche la scenografia, specie in occasione dell'ultimo atto, in cui viene fornita una rappresentazione di una vera e propria festa con tanto di lampadario in cristallo, festoni e coriandoli colorati, convitati in maschera e vestiti per l'appunto "a festa".

L'opera sarà in scena fino al 19 Luglio e costituisce senz'altro un interessante proposta da valutare in quest'estate cagliaritana in attesa di settembre quando finalmente arriveranno a Teatro le famosissime nozze di Figaro. G.S.

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