Kiev, 27 Dic 2025 - Il conflitto in Ucraina affronta una delle sue fasi più delicate mentre la diplomazia internazionale accelera in un frenetico tentativo di raggiungere una svolta prima della fine dell'anno. Domenica prossima, il Presidente Volodymyr Zelensky volerà in Florida per incontrare Donald Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago. L'obiettivo dichiarato è discutere nuove proposte di pace e tentare di sbloccare una situazione che il leader ucraino definisce risolta al novanta per cento, nonostante l'ultimo segmento della trattativa presenti ostacoli ancora significativi e distanze profonde.
Il clima che circonda questo appuntamento è caratterizzato da segnali profondamente contrastanti. Se da un lato l'attivismo americano sembra voler imprimere una spinta definitiva al dialogo, dall'altro Mosca invia messaggi ambivalenti: il Cremlino, pur dichiarando che un accordo non è mai stato così vicino, accusa contemporaneamente l'Europa e Kiev di voler affossare i progressi raggiunti. In questo scenario, l'Unione Europea mantiene una posizione di estrema cautela. La portavoce della Commissione UE, Arianna Podestà, ha sottolineato come non vi siano indicazioni concrete di un reale interesse russo per un cessate il fuoco, ribadendo che il coinvolgimento di Bruxelles resta essenziale per il successo di qualunque piano di stabilità a lungo termine.
Il cuore del confronto tra Zelensky e Trump sarà un documento in venti punti, già inviato a Mosca, che delinea una complessa architettura di sicurezza. Tra i nodi più intricati spiccano la gestione del Donbass e il futuro della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Sebbene l'attuale linea di dislocazione delle truppe sia di fatto considerata la linea di contatto per il monitoraggio internazionale, restano divergenze sostanziali sulla sovranità territoriale. Washington propone soluzioni di compromesso, come la creazione di una zona economica libera soggetta a referendum o approvazione parlamentare, e una gestione condivisa dell'impianto nucleare che includa anche gli Stati Uniti, una proposta che Kiev guarda con sospetto preferendo l'esclusione totale della Russia.
Parallelamente ai colloqui con la futura amministrazione statunitense, Zelensky ha consolidato il fronte degli alleati attraverso una serie di consultazioni con il Segretario Generale della NATO Mark Rutte e i principali leader europei, tra cui il Cancelliere tedesco Friedrich Merz e il Primo Ministro britannico Keir Starmer. Mentre il consigliere Mykhailo Podolyak accenna alla disponibilità di nazioni come Francia e Regno Unito a inviare contingenti per future missioni di peacekeeping, la Russia rilancia con la proposta di un patto di non aggressione scritto e vincolante con i Paesi della NATO.
Nonostante il fervore delle cancellerie, la realtà del terreno resta drammatica. La notte tra venerdì e sabato è stata segnata da nuovi raid russi che hanno colpito infrastrutture critiche a Odessa e in altre regioni ucraine, causando incendi e blackout. Gli attacchi condotti nel giorno di Natale, che hanno provocato vittime civili tra Zaporizhzhia e Kherson, ricordano al mondo che, mentre si discute di garanzie giuridiche e zone economiche, la distanza tra le bozze negoziali e una tregua effettiva rimane ancora tragicamente ampia.
In un'intervista rilasciata a Politico venerdì 26 dicembre 2025, il Presidente Donald Trump ha confermato un fine settimana di intensi colloqui diplomatici nella sua residenza di Mar-a-Lago. Il tycoon ha annunciato l'arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky (atteso per domenica 28) e del premier israeliano Benjamin Netanyahu (previsto per lunedì 29), interpretando queste visite come un segno del ritrovato rispetto internazionale verso gli Stati Uniti sotto la sua leadership.
Sul fronte del conflitto in Ucraina, Trump ha mantenuto una posizione di forza, dichiarando che qualsiasi proposta di Zelensky "non ha valore finché non ottiene la mia approvazione" e confermando l'intenzione di parlare presto anche con Vladimir Putin. Nel frattempo, sul versante della lotta al terrorismo, ha rivendicato con toni enfatici il successo di una vasta operazione aerea contro basi dell'Isis in Nigeria. Il raid, inizialmente previsto per mercoledì, è stato posticipato per sua volontà a giovedì 25 dicembre per essere presentato simbolicamente come un "regalo di Natale", portando, secondo le sue parole, alla decimazione dei campi terroristici.
Nella notte del 27 dicembre 2025, Kiev è stata scossa da potenti esplosioni causate da un attacco missilistico balistico che ha fatto scattare l'allerta aerea sull'intero territorio nazionale. Le autorità hanno confermato l'attivazione immediata dei sistemi di difesa aerea per intercettare i vettori russi, tra cui i pericolosi missili aerobalistici Kinzhal lanciati dai caccia MiG-31K decollati dai territori russi. Il sindaco Vitali Klitschko ha invitato la popolazione a restare nei rifugi mentre le deflagrazioni venivano avvertite in diversi quartieri della capitale. Oltre alla minaccia missilistica, la polizia di Kiev ha segnalato anche l'esplosione di un autobus nel distretto di Podilskyi, fortunatamente avvenuta senza passeggeri a bordo poco dopo che il conducente si era allontanato.










Comments are closed.