Roma, 10 Dic 2025 - La premier Giorgia Meloni e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno "ricordato l'importanza dell'unità di vedute tra partner europei e americani e del contributo europeo a soluzioni che avranno ripercussioni sulla sicurezza del continente". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi al termine dell'incontro.
La S. Sede è sempre disponibile ad offrire spazi e opportunità per una trattativa che favorisca la fine della guerra in Ucraina. Lo ha ribadito il Papa a Castel Gandolfo prima di fare rientro in Vaticano.
Papa Leone, parlando del colloquio con il presidente ucraino Zelensky ha ricordato che il ''tema principale'' ha riguardato ''la maniera per cercare un cessate il fuoco'', poi si è parlato della ''questione dei bambini sequestrati, di come la Chiesa può cercare di riportarli in Ucraina''. E ha appunto ribadito che ''la S. Sede è sempre disponibile a offrire spazio e opportunità per trattative'' anche se, ha aggiunto, ''fino ad ora non sono state accettate. Noi siamo sempre disponibili a cercare una soluzione per una pace duratura e giusta''. Zelensky ha invitato il Papa a Kiev. Andrà? ''Spero di sì, non so quando, bisogna anche essere realisti in queste cose".
Volodymyr Zelensky ha "giorni" per rispondere al piano di pace per l'Ucraina, che prevede cessioni territoriali alla Russia in cambio di non meglio precisate garanzie di sicurezza degli Stati Uniti. E' l'ultimatum al presidente ucraino che Donald Trump ha fatto consegnare dai suoi negoziatori, secondo quanto rivela il Financial Times, che cita fonti al corrente del dossier.
Secondo una delle persone coinvolte, il presidente americano spera in un accordo "entro Natale". Secondo il quotidiano britannico, il presidente ucraino ha raccontato alle sue controparti europee del pressing arrivato dagli inviati di Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner, durante la telefonata di due ore che ha avuto sabato, pressing al quale Zelensky avrebbe risposto affermando di avere bisogno di tempo per consultare gli alleati europei sulla proposta americana. Un funzionario occidentale ha descritto la posizione ucraina come bloccata tra richieste territoriali che non può accettare e una posizione degli Stati Uniti che non può rifiutare.
L'Ucraina sta attualmente negoziando tre documenti con i suoi partner internazionali: un accordo quadro in 20 punti, un accordo sulle garanzie di sicurezza e un piano per la ricostruzione. Lo ha confermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rispondendo alle domande dei giornalisti, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Ukrinform.
"Ci sono tre documenti, è vero. Ne stiamo discutendo con americani ed europei. C'è un documento quadro in 20 punti. È in continua evoluzione, ed è normale. È una struttura viva che deve riflettere gli interessi dell'Ucraina, dell'Europa e del mondo", ha affermato Zelensky.
Il secondo documento riguarda le garanzie di sicurezza. Su questo, ha spiegato Zelensky, "attendo proposte pertinenti da parte dei nostri militari e del loro dialogo con gli americani. Tutto ciò deve essere allineato ai principi della Coalizione dei Volenterosi. È difficile entrare nei dettagli, ma lo vedrete a tempo debito. Le garanzie di sicurezza sono un documento importante tra noi e gli Stati Uniti, e tra noi e gli europei", ha dichiarato il presidente. Il terzo documento, ha proseguito Zelensky, riguarda la ricostruzione. "Questo è un progetto che deve essere operativo dopo la fine della guerra o in caso di cessate il fuoco. Stiamo lavorando anche a questo documento", ha assicurato il capo dello Stato ucraino.
L'Ucraina potrebbe essere pronta a tenere elezioni durante la guerra se gli Stati Uniti e i partner europei garantissero la sicurezza del voto. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai giornalisti.
"Chiedo ora agli Stati Uniti di aiutarmi, magari insieme ai nostri colleghi europei, a garantire la sicurezza delle elezioni. In questo modo, l'Ucraina sarà pronta per le elezioni entro i prossimi 60-90 giorni. Chiedo ai nostri parlamentari di preparare proposte legislative sulla possibilità di modificare la legge sulle elezioni durante la legge marziale", ha dichiarato Zelensky, così come riporta il Kyiv Independent.
In ogni caso "questa è una questione che riguarda il popolo ucraino, non quello di altri Paesi", ha poi sottolineato Zelensky replicando indirettamente a quanto affermato da Trump nell'intervista a Politico. "Con tutto il rispetto per i nostri partner, dico francamente che sono pronto per le elezioni", ha aggiunto.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha osservato, nel corso di un briefing online, che l'idea di concessioni da parte dell'Ucraina della parte occupata della regione di Donetsk nel quadro di un "accordo di pace" appartiene alla Russia, non al team di Trump. Lo scrive la Ukrainska Pravda.
È stato chiesto al presidente se potesse confermare che gli Stati Uniti chiedono all'Ucraina di ritirarsi dalla regione di Donetsk senza combattere, come parte di un potenziale accordo di pace. "Innanzitutto, non gli Stati Uniti: l'autore di questa idea è la Russia, affinché rinunciassimo ai nostri territori. Ho già risposto a questo. Naturalmente, vogliamo che l'America sia dalla nostra parte in questa questione, in questo argomento - ha detto Zelensky - la Russia vorrà che rinunciamo ai nostri territori e noi difenderemo i nostri interessi", ha aggiunto.
Zelensky ha inoltre affermato che nell'ambito del processo di negoziazione tra Ucraina, Europa e Stati Uniti sono in fase di preparazione tre documenti che costituiranno la base per una soluzione pacifica.
Gli Stati Uniti non sono pronti a vedere l'Ucraina tra i membri della Nato e attualmente si stanno valutando garanzie multilaterali di sicurezza efficaci, simili a quelle previste per l'adesione all'Alleanza. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rispondendo alle domande dei giornalisti, come riporta Rbc Ukraine.
"Sappiamo che gli Stati Uniti, purtroppo, non sono ancora pronti a vedere l'Ucraina nella Nato", ha spiegato. "Sono informazioni di dominio pubblico. Ad oggi, stiamo valutando efficaci garanzie di sicurezza da parte europea: si tratta di una 'coalizione di volenterosi', ha osservato. "Nei prossimi giorni capiremo i dettagli di queste garanzie di sicurezza", ha aggiunto.
Ci saranno "discussioni cruciali" al Coonsiglio europeo del 18 e 19 dicembre "con particolare attenzione a due questioni: l'Ucraina e la sicurezza nel nostro continente e il quadro finanziario pluriennale dell'Unione europea per il periodo 2028-2034". Lo scrive il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, nella lettera di invito ai leader Ue, precisando che giù il giorno prima ci sarà il Vertice UE-Balcani occidentali, a partire dalle 18:00. "Inizieremo la riunione del Consiglio europeo con una discussione sull'Ucraina. I recenti sviluppi evidenziano la necessità di un'azione urgente da parte dell'UE - si legge nella missiva -. Al Consiglio europeo di ottobre ci siamo impegnati ad affrontare le urgenti esigenze finanziarie dell'Ucraina per il 2026-2027, anche per i suoi sforzi militari e di difesa. Nella nostra prossima riunione dovremo decidere, sulla base dei lavori preparatori in corso, come attuare tale impegno. Mentre scrivo questa lettera, sono in corso gli sforzi diplomatici per raggiungere una pace giusta e duratura in Ucraina. In questo contesto, discuteremo su come continuare a difendere al meglio gli interessi dell'Europa e su come rafforzare la posizione negoziale dell'Ucraina. Un elemento importante di questa equazione è l'aumento della pressione sulla Russia". i", scrive il presidente del Consiglio europeo.











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