Cagliari, 9 Dic 2025 - La seduta del Consiglio regionale della Sardegna è stata aperta dal Presidente Piero Comandini, che, espletate le formalità di rito, ha fornito una serie di comunicazioni, tra queste: che il 4 dicembre 2025 la presidente della Giunta ha trasmesso il decreto n. 100 del 2 dicembre 2025 con il quale ha accolto le dimissione dell’assessore Gianfranco Satta; che in data 28 novembre 2025, il consigliere regionale Gianfranco Satta ha rassegnato le dimissioni dal gruppo consiliare Progressisti e comunicato l’adesione al gruppo Misto. Di conseguenza il gruppo Progressisti è da ritenersi sciolto e i consiglieri Agus e Pintus confluiscono al gruppo Misto; che con deliberazione n. 84 del 9 dicembre 2025, l’ufficio di presidenza, per effetto dello scioglimento del gruppo dei Progressisti, ha accertato la decadenza da segretario dell’ufficio di presidenza del consigliere Pintus; che in data 9 dicembre 2025, la presidente della Regione ha trasmesso il decreto n. 101 del 9 dicembre 2025, con quale ha revocato il dottor Bartolazzi dalla carica di assessore dell’Igiene, Sanità e assistenza sociale e ha assunto le funzioni di assessore dell’Igiene e Sanità e dell’assistenza sociale e che in data 9 dicembre 2025, la presidente della Regione ha trasmesso il decreto n. 102 del 9 dicembre 2025, con il quale ha nominato il consigliere Agus assessore dell’Agricoltura.
Il presidente ha inoltre comunicato il ricorso del governo del presidente della presidenza del consiglio dei ministri, dinanzi alla Corte Costituzionale, per la declaratoria di illegittimità dell’intera legge 18 settembre 2025 n. 26 in materia di suicidio medicalmente assistito. Nonché la pubblicazione sul Buras n. 64 la sentenza della corte costituzionale con la quale è stata dichiarata non fondata la questione di illegittimità dell’articolo 1, comma 1, della legge 31 gennaio 2025 n. 2 recante “modifiche all’articolo 1 della legge 5 del 2023 in materia di assistenza primaria”.
Il presidente ha quindi annunciato la discussione della risoluzione n. 5 della Commissione Quinta sulle azioni da adottare a sostegno dei lavoratori della Eurallumina Spa. di Portovesme e del territorio interessato e per la sollecitazione di interventi da parte del Governo nazionale.
Il consigliere Mula (FdI), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha osservato che, se in passato alcuni avevano dichiarato la scomparsa del PSD’Az, in occasione dell’abbandono del gruppo dei consiglieri eletti in quella lista, oggi la cancellazione del gruppo Progressisti non rappresenta motivo di soddisfazione.
Mula ha segnalato inoltre la scarsa chiarezza sulle ragioni delle dimissioni dell’assessore dell’Agricoltura e della revoca delle deleghe dell’assessore della Sanità, chiedendo la presenza in Aula della Presidente per riferire sulla questione.
Il presidente della Quinta commissione, Antonio Solinas (Pd), ha quindi illustrato la risoluzione n.5, evidenziando in premessa l’importanza strategica della vertenza per il Sulcis Iglesiente e per l’intesa Sardegna, ricordando che “non è la prima volta che il Consiglio si occupa di Eurallumina”.
Il documento sottolinea come la società, interamente controllata da UC Rusal, è stata fino al 2009 il principale polo nazionale per la produzione di allumina e che, nonostante i recenti interventi favorevoli (DPCM Energia Sardegna, disponibilità del sito di stoccaggio e autorizzazioni ambientali), si trova oggi in una situazione critica a causa del congelamento degli asset della proprietà. «Tale blocco – ha affermato Antonio Solinas - impedisce l’anticipazione delle risorse necessarie per la gestione ordinaria, determinando una drastica riduzione della forza lavoro e il rischio concreto di liquidazione entro il 31 dicembre 2025, in assenza di sostegni finanziari».
La risoluzione evidenzia inoltre come questa situazione abbia gravi ricadute sui lavoratori e sull’intero territorio del Sulcis, già colpito da molteplici crisi industriali. «L’inerzia istituzionale – ha proseguito il relatore - ha portato le organizzazioni sindacali alla mobilitazione generale e all’assemblea permanente; inoltre, una delegazione di lavoratori ha occupato per giorni il silos n. 3, richiamando l’attenzione nazionale sulla vertenza». «La presidente della Regione – ha precisato Antonio Solinas - è intervenuta sollecitando MEF e MIMIT per una soluzione rapida». Il consigliere della maggioranza ha quindi spiegato che altri Paesi UE non hanno applicato analoghe sanzioni all’azienda, riconoscendo la strategicità delle produzioni collegate a Rusal. In conclusione del suo intervento, il presidente della commissione, ha ricordato l’importanza dell’incontro in programma domani a Roma per il futuro dell’Eurallumina e per il comparto industriale della Sardegna, da qui la richiesta perché si preveda anche lo stanziamento urgente dei fondi ministeriali, insieme con la revoca del provvedimento di blocco.
Il consigliere Pilurzu (Pd) ha richiamato la gravità della situazione, che coinvolge l’intero tessuto sociale ed economico del Sulcis. «L’occupazione del silos – ha dichiarato l’esponente della maggioranza - rappresenta un allarme estremo per il futuro di Eurallumina e della filiera dell’alluminio in Italia». Pilurzu ha quindi insistito sulla completezza della “documentazione già presentata da Rusal al Comitato di sicurezza finanziaria” e sull’ assenza di sanzioni in altri Paesi UE per la medesima azienda.
“È urgente una soluzione politica – ha dichiarato Pilurzu – e servono tutti gli strumenti a disposizione per la risoluzione della vertenza, ad incominciare agli interventi tramite l’articolo 12 del Decreto 109/2007, che prevede anticipazioni rimborsabili per soggetti con beni congelati ed il riconoscimento del sito di Portovesme come sito di interesse strategico nazionale”.
Il consigliere Giuanluigi Rubiu (FdI) ha ripercorso una breve storia dello stabilimento, ricordando lo spegnimento dei forni nel 2009. «Rusal – ha dichiarato l’esponente della minoranza – ha fatto il possibile, nonostante gli effetti delle guerre internazionali». Rubiu ha ribadito il ruolo strategico della produzione e della filiera dell’alluminio in Italia e si è detto sicuro che, nell’incontro in programma domani a Roma, il governo garantirà le attese risposte e anche i sostegni finanziari per mantenere attive le attività industriali di Eurallumina.
Il consigliere Mandas (M5S) ha introdotto il suo intervento con una domanda provocatoria: “quanto il Governo ritiene strategica la filiera dell’alluminio e delle materie prime critiche?” per affermare che “la risposta ai problemi di Euralluminia deve essere nazionale. Nel portare la solidarietà ai lavoratori impegnati nella delicata vertenza, Mandas ha posto l’accento sulla “necessità di una visione industriale più solida, anche alla luce del peso rilevante del comparto industriale nel PIL regionale (18%, di cui il 9% industria pesante). «Non c’è sviluppo senza industria», ha concluso il consigliere dei Cinque Stelle.
Il consigliere di SF, Luca Pizzuto, ha evidenziato “che ancora una volta i lavoratori devono ricorrere a gesti estremi per richiamare l’attenzione sulla politica industriale”. Nel corso del suo intervento, l’esponente della maggioranza, ha richiamato gli effetti della guerra per le sanzioni verso Rusal “che in Italia si applicano mentre in Germania, Svezia, Spagna e Irlanda le produzioni proseguono senza ostacoli”. Da qui la richiesta di revoca del sistema sanzionatorio e l’impegno dell’azienda per una ripresa stabile e duratura insieme con il rilancio del polo industriale di Portovesme e delle nuove economie territoriali.
L’assessore dell’Industria, Emanuele Cani (PD) ha espresso apprezzamento per la risoluzione e fiducia nell’incontro di domani con il Governo. L’esponente della Giunta Todde ha ribadito “la necessità di un nuovo paradigma per le politiche industriali a livello nazionale e l’importanza di considerare strategiche le produzioni dell’alluminio”. «La riapertura di Eurallumina – ha affermato Cani - significa riattivare un’intera filiera nell’intero Paese». L’assessore ha concluso il suo intervento auspicando un avvio rapido dello stabilimento del Sulcis e ha ribadito la richiesta “perché siano liberati gli asset della Rusal o, in alternativa, l’assegnazione delle risorse necessarie per garantire la continuità aziendale”.
La risoluzione n. 5 è stata quindi approvati con due emendamenti al testo, presentati dallo stesso proponente Antonio Solinas.
Il presidente del Consiglio ha dunque sospeso i lavori dell’Aula e convocato una riunione della conferenza dei capigruppo.
Alla ripresa il presidente Comandini che ha comunicato gli esiti della conferenza dei capigruppo. Questo pomeriggio l’Aula esaminerà la Pl unificata 52 – 133/A (Ferrovie turistiche della Sardegna) e la Pl 133 (Piano, Solinas e Ticca) sull’intelligenza artificiale.
Per domani dalle 11.30 il Consiglio regionale esaminerà la Pl 127/A.
Il presidente della commissione Quarta, Roberto Li Gioi, ha svolto la funzione di relatore della proposta unificata 152. “Una proposta forte, che parte dalla proposta del collega Corrias e sottolinea la necessità di dare vita alla fondazione, vero e proprio attore del Trenino verde insieme alla gestione dell’Arst, ai sindaci e agli assessorati. Una nuova governance, dunque, per la fondazione che deve sovrintendere all’effettivo funzionamento del servizio”.
Per Li Gioi “la nostra proposta è economicamente sostenibile e frutto di un lavoro certosino per rilanciare uno strumento fondamentale per l’economia della Sardegna centrale e per il turismo esperienziale, come richiesto da tutti i portatori di interesse auditi in commissione. Buon viaggio, trenino verde”.
A seguire Salvatore Corrias (Pd), che ha detto: “La vera novità di questa proposta è proprio il ruolo dell’assessorato al Turismo che prima di oggi non si è occupato del trenino verde. Già nella passata legislatura tentammo quel che oggi cerchiamo di fare, ovvero far entrare il turismo dentro la Fondazione. In passato, nella scorsa legislatura, l’organo di gestione di questo servizio fu costituito male e in fretta. Oggi da Mandas, Sadali, Seui e Gairo il trenino non viaggia e di questo deve occuparsi subito Arst. E spetta all’assessorato al Turismo costruire il marketing intorno al prodotto turistico del trenino e dei 450 km di linee ferroviarie sarde presenti e dismesse. Questo servizio dobbiamo farlo viaggiare, non dico come un secolo fa ai tempi dello scrittore Lawrence che da Mandas osservava i paesaggi sardi ma almeno come fa la Toscana. Se riparte il trenino verde ripartono i territori del centro Sardegna”.
Per Franco Mula (FdI) “è necessario che anche la tratta Nuoro – Macomer sia adeguata, non servono treni all’idrogeno. Chiedo all’assessore Cuccureddu che si occupi anche di questa storia penosa: ci vuole mezza giornata per arrivare da Nuoro a Macomer in treno”.
A seguire Gianni Chessa (FI), che ha suggerito: “Le stazioni devono dare servizi, fornire ad esempio bici elettriche ai turisti. Non basta dare il trenino ai turisti, servono servizi e adeguare le stazioni che non danno di sè certo un bel biglietto da visita”. L’oratore ha proseguito: “Non c’è solo il turismo, per far funzionare il trenino verde serve guardare non quanto spende ma il ritorno mediatico che può dare questo servizio soprattutto con una serie di tratte, le più ampie possibili”.
Sempre dai banchi dell’opposizione Fausto Piga (FdI) ha detto che “ci sono convergenze su questa proposta ma i progetti non basta annunciarli. Pesa dunque l’assenza dell’assessora Barbara Manca, che deve dialogare con l’assessorato al Turismo. Non possiamo fare finta di niente, la Sardegna è in ostaggio del disordine istituzionale che avete creato nelle ultime 72 ore. Altro che decadenza: la spada di Damocle sono i rapporti interni della maggioranza. Sarà la direzione Pd convocata a breve a decidere come si concilia, se si concilia, l’anima populista di Cinque stelle con quella razionale del Pd”. Piga ha proseguito: “State sbagliando tutto quello che è sbagliabile e rischiate di portarci oltre il 31 dicembre per l’approvazione dell’esercizio provvisorio. Ma tanto peggio di quest’anno non si può fare, visto che ci avete messo cinque mesi per l’ultima finanziaria. Sia chiaro che la presidente Todde dovrà venire in commissione sanità o Bilancio visto che ha assunto l’interim della Sanità. E sia chiaro che dovrete stare attenti al numero legale, in aula come nelle commissioni come durante la manovra finanziaria. Non sarà l’opposizione a garantire il numero legale”.
Ancora FdI con il consigliere Paolo Truzzu: “Lo sviluppo delle zone interne non è condizionato soltanto dal Trenino verde, visto che il primo dei problemi della Sardegna sotto il profilo dei trasporti sono i collegamenti aerei. Un trenino può pure funzionare ma non serve se i turisti non arrivano. Vedremo poi se questa fondazione sarà davvero in grado di funzionare, con tutte queste teste”.
Sulla situazione della maggioranza e della Giunta ha detto: “Sarà una legislatura che si trascinerà ma mi sorprende che proprio quando la Finanziaria entra in Aula e la giunta traballa anche a causa delle nomine dei direttori generali, i problemi per la maggioranza arrivano dalla presidente, l’unica responsabile di questa situazione che ha scelto un assessore alla Sanità indegno di svolgere questo ruolo. E’ con lei che dovete prendervela”.
Il vice presidente Frau ha, quindi, dato la parola all’assessore regionale del Turismo Franco Cuccureddu. L’esponente della Giunta ha sottolineato come l’Assessorato svolgerà un’azione di supporto per la Fondazione con l’obiettivo di rendere il trenino verde un prodotto turistico funzionante, operativo e proponibile sui mercati nazionali e internazionali. Cuccureddu ha poi detto che l’assessorato del Turismo non ha nessun interesse né volontà di dare indicazioni precise su come promuovere il progetto. L’assessore ha sottolineato che potranno essere rese operative soltanto le tratte subito sicure ed efficienti e che il Trenino Verde, ha spiegato, non sarà un attrattore autonomo di flussi, ma una componente essenziale dell’offerta integrata, utile a promuovere il turismo delle zone interne della Sardegna. Per Cuccureddu serve un piano industriale e di comunicazione condiviso con la Fondazione, da legare al catalogo delle ferrovie storiche delle Ferrovie italiane. L’assessore ha anche parlato di numeri incoraggianti: quasi 12mila biglietti staccati nel 2025, contro i 4mila del 2023, a conferma che c’è una richiesta per questo prodotto. Servono, ha concluso, investimenti, e non contributi a fondo perduto, che inseriscano il Trenino Verde nell’offerta turistica complessiva. Per quanto riguarda le nuove rotte e l’abolizione della tasse dei passeggeri, ha detto di ritenerlo uno degli elementi della strategia da perseguire, “non è la panacea”, e “non risolverà sicuramente il tema dell'accessibilità, ma è sicuramente”, ha continuato, “uno dei tasselli sui quali il Consiglio regionale sarà chiamato a fare un'attenta valutazione”. Per Cuccureddu bisogna costruire una strategia complessiva che deve essere finalizzata a rendere la Sardegna attrattiva, accessibile in tutte le stagioni perché il turismo ha elevate potenzialità di crescita.
Conclusa la discussione generale, l’Aula ha approvato il passaggio agli articoli. Il vice presidente Frau ha chiuso la seduta come deciso dalla Conferenza dei Capigruppo. Il Consiglio è convocato, per domani 10 dicembre, alle 11,30. Com









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