Cagliari, 5 Dic 2025 - La qualità dell’aria in Sardegna mostra un quadro complessivamente incoraggiante, pur con alcune criticità circoscritte e sotto costante osservazione. È quanto emerge dalla Relazione annuale sulla qualità dell’aria in Sardegna per il 2024, predisposta dall’ARPAS e presentata questa mattina dall’assessora regionale della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi nel corso in una conferenza stampa. La relazione fotografa la situazione complessivo della qualità dell’aria nel territorio regionale, basata sui dati provenienti dalla rete di monitoraggio e articolata nelle diverse zone omogenee individuate dalla classificazione regionale.
“Sulla base dei dati registrati dalla rete regionale di monitoraggio e acquisiti attraverso le elaborazioni di ARPAS, emerge un quadro complessivamente favorevole - ha dichiarato l’assessora Laconi in apertura -. La qualità dell’aria in Sardegna si mantiene stabile entro i limiti di legge, con segnali incoraggianti anche nelle aree più complesse”.
In particolare, nell’Agglomerato di Cagliari, che comprende sei comuni e tre stazioni di misura, non sono state riscontrate violazioni dei parametri normativi. Le principali pressioni emissive restano legate al traffico, al riscaldamento domestico e alle attività portuali, aeroportuali e ferroviarie.
Anche nelle Zone Urbane Sassari e Olbia, il quadro rimane stabile e pienamente nella norma. A Sassari, le emissioni derivano soprattutto dal traffico e dal riscaldamento domestico, mentre ad Olbia, oltre alle fonti urbane incidono anche le attività portuali e aeroportuali. In entrambi i casi non sono stati evidenziati superamenti dei valori limite.
Le Zone Industriali presentano situazioni diversificate. L’area di Assemini–Macchiareddu conferma una progressiva riduzione dei livelli di anidride solforosa, in linea con la tendenza degli ultimi anni. I valori di PM10 risultano in diminuzione nel lungo periodo, con superamenti contenuti e ampiamente nei limiti normativi. Nell’area industriale di Sarroch: i livelli medi di benzene risultano in riduzione rispetto alle annualità precedenti, senza superamenti dei limiti. Sono presenti episodi di picchi orari, coerenti con il contesto emissivo, ma non tali da configurare criticità normative.
Nell’area di Portoscuso–Portovesme, caratterizzata da un forte carico emissivo, la situazione è moderata e nei limiti di legge. Le stazioni registrano: bassi livelli di SO₂ (biossido di zolfo), e superamenti del livello di polveri sottili (PM10) limitati, seppure in lieve aumento, ma comunque conformi alle soglie normative. Nella zona industriale di Porto Torres, infine, i valori degli inquinanti risultano contenuti e pienamente conformi ai limiti.
Quanto alle Zone Rurali, che coprono la maggior parte del territorio regionale, le sette stazioni attive confermano valori stabili e ampiamente entro i limiti normativi.
Il parametro ozono (O₃) – monitorato anche attraverso la stazione di fondo di Seulo – mostra una situazione entro norma e conforme agli obiettivi di qualità previsti dal Decreto legislativo 155/2010. La caratterizzazione delle polveri sottili per metalli pesanti e IPA (Idrocarburi policiclici aromatici) rileva valori ben al di sotto dei limiti e degli obiettivi di legge, con una situazione considerata pienamente conforme su tutto il territorio regionale.
La relazione include anche le elaborazioni ISPRA sulla presenza sempre maggiore delle polveri sahariane, che incidono significativamente sui livelli di polveri sottili in Sardegna. L’analisi mostra infatti che tali eventi determinano un ridimensionamento del numero di superamenti giornalieri attribuibili alle sole cause antropiche, soprattutto nell’agglomerato di Cagliari e nelle principali zone monitorate.
“Il nostro impegno prosegue nel rafforzamento del sistema dei controlli, nell’innovazione costante degli strumenti di monitoraggio e in un dialogo strutturato con i poli industriali e con i territori, affinché l’impatto delle emissioni possa ridursi in modo progressivo e misurabile - ha concluso l’assessora Laconi -. La tutela della qualità dell’aria resta una priorità assoluta, imprescindibile per la salute pubblica e per uno sviluppo realmente sostenibile”.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche la Direttrice dell’Arpa Sardegna, Nicoletta Vannina Ornano. “L'Agenzia regionale per la Protezione dell'ambiente ha fra le sue attività principali il controllo della qualità dell'aria attraverso una rete di 25 centraline dislocate in tutta l’isola – ha spiegato –. Si tratta di una delle attività più impegnative e per questo di recente abbiamo destinato una quota dei fondi PNC per ristrutturare la strumentazione in modo da garantire sempre la massima efficienza delle centraline e la massima qualità dei dati. I risultati vengono resi noti in maniera puntuale durante tutto l'anno e chiunque può andare a verificarli sul nostro sito o su quello di Sardegna Ambiente”.
La Relazione completa è disponibile sul portale istituzionale dell’Assessorato e sul sito Arpas. Com










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