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Putin in India: “Kiev lasci tutto il Donbas o lo prenderemo con la forza” e Trump per non fare un torto al criminale di guerra russo, piano piano sta abbandonando l’Ucraina e l’Europa. Pare abbia accolto la minaccia di Putin all’America: o con noi e contro di noi.

Kiev, 5 Dic 2025 - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato alcuni candidati alla sostituzione del suo ex braccio destro, Andrii Yermak, che si è dimesso dall'incarico di capo dello staff dopo che la sua casa è stata perquisita dagli investigatori anticorruzione, sebbene non sia stato accusato di alcun illecito. Il presidente ucraino ha affermato che la decisione sulla sua successione sarà presa "nel prossimo futuro".
"Oggi ho avuto anche altri incontri con i candidati alla carica di nuovo capo dell'Ufficio del presidente'', ha detto Zelensky. "Abbiamo discusso le modalità di lavoro dell'ufficio e l'interazione con altre istituzioni statali necessaria per gli interessi dell'Ucraina", ha spiegato. Zelensky ha già sostituito Yermak con Rustem Umerov a capo della squadra dei negoziatori di Kiev.

Sull'Ucraina "abbiamo fatto molti progressi, ma non siamo ancora del tutto al traguardo. Penso che ci sia speranza, speriamo che ci siano buone notizie nelle prossime settimane su questo fronte". Lo ha detto il vicepresidente statunitense James David Vance in un'intervista con l'emittente Nbc News. 

"La questione Russia-Ucraina è stata una fonte di frustrazione perenne, credo, per l'intera Casa Bianca", ha detto. "Penso che davvero credessimo, e avete sentito il presidente dirlo un milione di volte, che quella sarebbe stata la guerra più facile da risolvere. E se aveste detto che la pace in Medio Oriente era più facile da raggiungere rispetto alla pace nell'Europa orientale vi avrei dato del pazzo".

"Stiamo portando la pace in tutto il mondo. Stiamo risolvendo le guerre a livelli mai visti prima. Otto. Ne stiamo cercando un'altra, quella tra Russia e Ucraina, se possibile, e penso che prima o poi ci arriveremo". Lo ha detto il presidente Usa Donald Trump durante il suo discorso in occasione dell'accensione dell'albero di Natale a Washington. "La scorsa settimana sono stati uccisi 8.000 soldati. Il mese scorso, ne hanno uccisi inutilmente 27.000. Dobbiamo fermare tutto questo, ci stiamo lavorando duramente".

Il Consiglio Ue e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulle norme per eliminare gradualmente le importazioni di gas russo.
Il regolamento costituisce un elemento centrale della tabella di marcia “RePowerEu” dell'Ue per porre fine alla dipendenza dall'energia russa. Il regolamento introduce un divieto graduale e giuridicamente vincolante sulle importazioni di gas naturale liquefatto e di gas tramite gasdotto dalla Russia, con un divieto totale rispettivamente a partire dalla fine del 2026 e dall'autunno del 2027. Contribuirà all'obiettivo generale di realizzare un mercato energetico dell'Ue resiliente e indipendente, preservando al contempo la sicurezza dell'approvvigionamento dell'Ue, si legge sul sito del Consiglio.

L'accordo informale dovrà ora essere approvato sia dal Parlamento che dal Consiglio per diventare legge. Le commissioni Industria, Ricerca ed Energia e Commercio Internazionale voteranno congiuntamente sull'accordo provvisorio l'11 dicembre, prima del voto del Parlamento nel corso della sessione plenaria del 15-18 dicembre.

Secondo informazioni ottenute da Der Spiegel, diversi leader europei avrebbero espresso forte diffidenza verso il ruolo degli Stati Uniti nei negoziati di pace tra Russia e Ucraina. In una telefonata riservata di lunedì con Volodymyr Zelensky, riporta Der Spiegel citando la trascrizione in inglese del colloquio telefonico, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno avvertito che Washington potrebbe accettare concessioni territoriali a favore della Russia senza garantire adeguate sicurezze a Kiev. Macron avrebbe affermato che “esiste la possibilità che gli Usa tradiscano l’Ucraina sul tema territoriale”, mentre Merz ha invitato Zelensky a “essere estremamente cauto”. La diffidenza è rivolta soprattutto ai due emissari vicini al presidente Usa, Donald Trump, l’imprenditore Steve Witkoff e Jared Kushner, genero di Trump, che insieme al segretario di Stato Marco Rubio hanno avviato colloqui con Kiev e Mosca. Anche il presidente finlandese Alexander Stubb e il segretario generale della Nato Mark Rutte avrebbero messo in guardia gli alleati: “Non possiamo lasciare l’Ucraina da sola con questi due”, avrebbe detto Stubb. Alla telefonata, riporta Der Spiegel, hanno partecipato anche il premier polacco Donald Tusk, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la premier danese Mette Frederiksen, il premier norvegese Jonas Gahr Store, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. Alcuni partecipanti hanno confermato allo Spiegel la sostanza del resoconto, pur evitando di autenticare le citazioni dirette. L’Eliseo ha negato che Macron abbia parlato di “tradimento”, ma non ha fornito una versione alternativa, spiega il settimanale. Pubblicamente, invece, Macron ha elogiato l’iniziativa statunitense come “un’ottima cosa che esercita pressione sulla Russia”. Berlino ha evitato commenti, ricordando che Merz in conferenza stampa aveva ribadito l’importanza della cooperazione transatlantica e dell’utilizzo dei beni russi congelati come leva negoziale europea.

"Perché all'India dovrebbe essere impedito di acquistare petrolio dalla Russia quando gli Stati Uniti continuano ad acquistare uranio russo?". Lo ha domandato Vladimir Putin - alla vigilia del suo viaggio di oggi e domani in India - all'intervistatrice del canale televisivo India Today, parlando delle "minacce" del presidente statunitense Donald Trump di imporre sanzioni all'India a causa del suo acquisto di petrolio russo.

La centrale termoelettrica di Kherson è stata “completamente distrutta” dai raid di ieri delle forze russe. Lo riporta RBC-Ucraina citando una nota di Naftogaz, la società nazionale di petrolio e gas dell'Ucraina. A seguito dell'attacco di ieri l'impianto è stato praticamente distrutto e la sua attività è stata completamente interrotta, si legge. Durante i bombardamenti, i dipendenti dell'azienda che si trovavano sul posto sono rimasti feriti.
"La centrale termoelettrica di Kherson è un impianto esclusivamente civile, progettato per fornire riscaldamento agli abitanti della città. I russi la stanno bombardando sistematicamente: questo è terrorismo", aggiunge l'ufficio stampa di Naftogaz. Foto e video diffusi dall'azienda mostrano l'entità dei danni alla centrale. Gli esperti stanno attualmente valutando i danni e sviluppando un piano per ripristinare la centrale in sicurezza, riportano i media di Kiev.

La Commissione europea ha presentato due proposte gemelle relative al prestito e all'utilizzo dei beni immobilizzati della banca centrale russa per contribuire a coprire il fabbisogno finanziario dell'Ucraina per il periodo 2026-2027. L'esecutivo dell'UE ha affermato che la sua serie di cinque proposte legislative includeva un "prestito di riparazione" basato sui beni russi detenuti in gran parte in Belgio e il divieto di trasferire tali beni immobilizzati alla Russia. Le proposte comprendono anche misure di salvaguardia per il prestito di riparazione volte a proteggere i membri dell'UE e le istituzioni finanziarie da possibili misure di ritorsione, nonché una proposta di emendamento che consente l'utilizzo del bilancio dell'UE per sostenere un prestito all'Ucraina. Il Belgio ha criticato la proposta dell'UE di utilizzare le attività russe congelate.

Il Consiglio Ue e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulle norme per eliminare gradualmente le importazioni di gas russo.
Il regolamento costituisce un elemento centrale della tabella di marcia “RePowerEu” dell'Ue per porre fine alla dipendenza dall'energia russa. Il regolamento introduce un divieto graduale e giuridicamente vincolante sulle importazioni di gas naturale liquefatto e di gas tramite gasdotto dalla Russia, con un divieto totale rispettivamente a partire dalla fine del 2026 e dall'autunno del 2027. Contribuirà all'obiettivo generale di realizzare un mercato energetico dell'Ue resiliente e indipendente, preservando al contempo la sicurezza dell'approvvigionamento dell'Ue, si legge sul sito del Consiglio. 

L'accordo informale dovrà ora essere approvato sia dal Parlamento che dal Consiglio per diventare legge. Le commissioni Industria, Ricerca ed Energia e Commercio Internazionale voteranno congiuntamente sull'accordo provvisorio l'11 dicembre, prima del voto del Parlamento nel corso della sessione plenaria del 15-18 dicembre.

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