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Stallo nei negoziati, Trump ottimista: “Putin vuole fermare la guerra”. Oggi incontro Usa-Ucraina. Niente accordo sui territori, Mosca: “No a parti del piano Usa”. 

Kiev, 4 Nov 2025 – Dopo il rifiuto di un qualsiasi accordo se non vengono accettate le richieste del criminale di guerra, ricercato in oltre 130 stati nel mondo, Putin, l’instabile primo presidente Usa al governo del paese da pregiudicato, ha ancora fiducia nel suo caro amico dittatore russo, in vista di possibili grandi affari con la Russia nel dopo guerra oppure anche  durante l’aggressione all’Ucraina ha affermato che Vladimir Putin "vuole mettere fine alla guerra" e "tornare a una vita normale". Lo ha detto Donald Trump, riferendo le "impressioni" ricavate da Steve Witkoff e Jared Kushner nel loro incontro a Mosca col presidente russo. Secondo i due inviati usa, ha detto Trump, Putin "vuole concludere un accordo".

"Stiamo preparando degli incontri negli Stati Uniti. Dopo il ritorno della squadra americana da Mosca e le relative consultazioni a Washington, Rustem Umerov, Andriy Gnativ e tutti coloro che sono necessari per i negoziati continueranno il dialogo con i rappresentanti del presidente Trump". È quanto fa sapere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo quotidiano messaggio serale, pubblicato sui social. "Aspettiamo notizie nei prossimi giorni su tali incontri, contatti, negoziati (incontri personali o conversazioni telefoniche). C'è un contatto costante tra tutti i partner e tra i partner e l'Ucraina", afferma Zelensky, "tutto sta procedendo in modo abbastanza efficace, agli incontri di Ginevra e in Florida l'Ucraina è stata ascoltata e ha trovato ascolto. E questo è importante. Contiamo che continuerà ad essere così. Solo tenendo conto degli interessi dell'Ucraina è possibile una pace dignitosa". "Ora il mondo sente chiaramente che c'è la possibilità di porre fine alla guerra e che l'attuale attività negoziale deve essere sostenuta dalla pressione sulla Russia", conclude il leader ucraino, "tutto dipende proprio da questa combinazione: diplomazia costruttiva più pressione sull'aggressore. Entrambi questi elementi lavorano per la pace".

Dopo l'incontro al Cremlino con il presidente russo Vladimir Putin, ci sarà un nuovo vertice tra la delegazione americana e i negoziatori ucraini per portare avanti i colloqui di pace. L'appuntamento è in programma oggi a Miami. 

L'incontro segue quello di domenica, nel sud della Florida, tra la delegazione americana guidata dal segretario di Stato Marco Rubio, con l'inviato speciale Steve Witkoff e il genero del presidente, Jared Kushner, e quella ucraina guidata dal consigliere alla sicurezza nazionale Rustem Umerov. 

Infatti, oggi, l'inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero Jared Kushner, incontreranno in Florida il negoziatore ucraino Rustem Umerov. Lo conferma un funzionario statunitense. Gli inviati di Trump sono appena tornati da Mosca, dove il loro lungo incontro con il presidente russo Vladimir Putin sulla fine della guerra con l'Ucraina non ha prodotto alcun risultato.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha incontrato il suo omologo cinese Xi Jinping a Pechino. 

Macron, che visita la Cina per la quarta volta dal suo insediamento nel 2017, sta cercando di fare pressione su Xi affinché contribuisca al raggiungimento di un cessate il fuoco in Ucraina, mentre la guerra con la Russia si trascina nel quarto inverno. "Contiamo sulla Cina, membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu come noi, affinché faccia pressione sulla Russia e affinché la Russia e, in particolare, Vladimir Putin possano finalmente concordare un cessate il fuoco", ha dichiarato questa settimana il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. 

La Cina chiede regolarmente colloqui di pace e il rispetto dell'integrità territoriale di tutti i Paesi, ma non ha mai condannato la Russia per la sua invasione del 2022. I governi occidentali accusano Pechino di fornire alla Russia un sostegno economico cruciale per il suo sforzo bellico, in particolare fornendole componenti militari per la sua industria della difesa. La presidenza francese ha affermato che Macron dirà a Xi che la Cina deve "astenersi dal fornire qualsiasi mezzo alla Russia per continuare la guerra".

La Commissione europea ha presentato due proposte gemelle relative al prestito e all'utilizzo dei beni immobilizzati della banca centrale russa per contribuire a coprire il fabbisogno finanziario dell'Ucraina per il periodo 2026-2027. L'esecutivo dell'UE ha affermato che la sua serie di cinque proposte legislative includeva un "prestito di riparazione" basato sui beni russi detenuti in gran parte in Belgio e il divieto di trasferire tali beni immobilizzati alla Russia. Le proposte comprendono anche misure di salvaguardia per il prestito di riparazione volte a proteggere i membri dell'UE e le istituzioni finanziarie da possibili misure di ritorsione, nonché una proposta di emendamento che consente l'utilizzo del bilancio dell'UE per sostenere un prestito all'Ucraina. Il Belgio ha criticato la proposta dell'UE di utilizzare le attività russe congelate.

Il Consiglio Ue e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulle norme per eliminare gradualmente le importazioni di gas russo. 

Il regolamento costituisce un elemento centrale della tabella di marcia “RePowerEu” dell'Ue per porre fine alla dipendenza dall'energia russa. Il regolamento introduce un divieto graduale e giuridicamente vincolante sulle importazioni di gas naturale liquefatto e di gas tramite gasdotto dalla Russia, con un divieto totale rispettivamente a partire dalla fine del 2026 e dall'autunno del 2027. Contribuirà all'obiettivo generale di realizzare un mercato energetico dell'Ue resiliente e indipendente, preservando al contempo la sicurezza dell'approvvigionamento dell'Ue, si legge sul sito del Consiglio. 

L'accordo informale dovrà ora essere approvato sia dal Parlamento che dal Consiglio per diventare legge. Le commissioni Industria, Ricerca ed Energia e Commercio Internazionale voteranno congiuntamente sull'accordo provvisorio l'11 dicembre, prima del voto del Parlamento nel corso della sessione plenaria del 15-18 dicembre.

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