Cagliari, 2 Dic 2025 - L’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani ha depositato presso l’8ª Commissione permanente del Senato una memoria illustrativa ed un pacchetto di emendamenti al disegno di legge n. 1718, di conversione del decreto-legge 21 novembre 2025, n. 175 “Misure urgenti in materia di Piano Transizione 5.0 e di produzione di energia da fonti rinnovabili”.
Gli emendamenti sono stati elaborati di concerto tra gli Assessorati regionali dell’Industria, della Difesa dell’Ambiente e dell’Urbanistica, sotto il coordinamento della Presidenza della Regione Sardegna.
Nel suo intervento, l’assessore Cani ha sottolineato le rilevanti criticità del decreto: “Desta perplessità l’utilizzo dello strumento della decretazione d’urgenza e la mancata previa acquisizione dell’intesa in sede di Conferenza Unificata, una scelta che appare motivata dall’intento di eludere tale procedura”, ha detto dinanzi alla Commissione, aggiungendo che “una simile modalità di intervento risulta poco rispettosa del ruolo delle Regioni e delle Province autonome, in una materia, quale quella della produzione e distribuzione di energia, che coinvolge sia la competenza concorrente, secondo quanto disposto dall’articolo 117 della Costituzione, sia, per le regioni a statuto speciale, competenze primarie, tra cui quella della Regione Sardegna in materia di governo del territorio e urbanistica”. Una prassi che, ha osservato ancora l’assessore, “determina inoltre una grave lesione del principio di leale collaborazione, più volte richiamato dalla Corte costituzionale come canone imprescindibile nei rapporti tra lo Stato e le autonomie territoriali”.
Sul piano delle competenze, la memoria evidenzia come l’individuazione statale delle aree idonee rappresenti una compressione delle attribuzioni regionali in materia di governo del territorio ed energia, in contrasto con l’articolo 117 della Costituzione e con le prerogative delle Regioni a statuto speciale.
In tale contesto, la Regione ha presentato una serie articolata di emendamenti, finalizzati a: rafforzare il ruolo programmatorio delle Regioni, in particolare di quelle a statuto speciale; limitare l’individuazione delle aree idonee alle sole superfici compromesse o degradate; introdurre maggiori tutele per le aree agricole di pregio e per i paesaggi rurali storici; garantire una protezione effettiva dei siti Unesco e delle relative zone di rispetto; disciplinare in modo più equilibrato l’agrivoltaico e l’uso degli invasi idrici; consentire alle Regioni che abbiano già raggiunto gli obiettivi di potenza installata di modulare ulteriormente le proprie scelte territoriali.
“Gli emendamenti proposti hanno principalmente l’obiettivo di limitare la realizzazione di impianti FER in queste aree, dove inciderebbero in maniera significativa sul valore e sulla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico nazionale”, ha spiegato l’assessore Cani.
Ulteriori eventuali emendamenti potranno essere proposti e discussi in sede di Coordinamento tecnico e in Commissione politica. Com








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