Cagliari, 26 Nov 2025 - La seduta del Consiglio Regionale della Sardegna è stata aperta dal presidente Piero Comandini. In apertura il presidente ha reso noto che è stato depositato il Ricorso n.42 del 14 novembre 2025 della presenza del Consiglio dei Ministri dinanzi alla Corte Costituzionale per la declaratoria di illegittimità Costituzionale dell'articolo 9, 19 lettera B e 26 della legge regionale 11 settembre 25 n. 24 sull’assestamento di bilancio e variazioni di bilancio.
Dopo le formalità di rito, l’Aula ha iniziato l’esame del primo punto all’ordine del giorno: la mozione 70 (Porcu e più) sull’istituzione di un fondo regionale per incentivare la presenza stabile del personale sanitario nei presidi e nei territori marginali e a maggior rischio spopolamento della Sardegna, già illustrata nella scorsa seduta.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il vice capogruppo di FdI, Fausto Piga, che ha sollevato il problema dell’approvazione delle proposte di legge 127 e 111 in II commissione senza la relazione tecnica dell’Assessorato regionale della Programmazione. “È grave e scorretto”, ha detto e ha chiesto al presidente di intervenire. Comandini ha garantito, come già detto in Conferenza dei capigruppo, che si occuperà della situazione e ne parlerà con i presidenti delle Commissioni.
Anche il consigliere di FdI, Franco Mula. È intervenuto sull’ordine dei lavori che ha sollevato il tema delle dotazioni al funzionamento dei Gruppi, riprendendo quanto apparso sulla stampa. “E’ una situazione che ci preoccupa ed è grave” e ha aggiunto confidando nella “mediazione” del presidente prima di arrivare alla Finanziaria.
Il capogruppo di FdI, Paolo Truzzu, primo firmatario della mozione n. 10 “sulla necessità urgente di abbattere l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco di passeggeri sugli aeromobili al fine di favorire Io sviluppo del trasporto aereo e del turismo in Sardegna” ha chiesto il rinvio dell’esame del testo per l’assenza dell’assessora regionale dei Trasporti.
Il presidente è, quindi, dato la parola al capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, per l’illustrazione della mozione 78 (Cocciu e più) “sulla garanzia e sul rilancio delle unità operative di ostetricia e ginecologia e di pediatria presso il presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di Olbia dell’Azienda sanitaria locale (ASL) Gallura, con immediati interventi a tutela del punto nascita e della popolazione della Gallura”. Cocciu ha sottolineato di non volere attaccare politicamente l’Assessorato, ma di voler richiamare l’attenzione sulla grave crisi sanitaria che colpisce Olbia e l’intera Gallura. Cocciu ha denunciato, con dovizia di particolari, il peggioramento dell’ospedale Giovanni Paolo II, dove la carenza di pediatri – solo tre in servizio – rischia di portare alla chiusura dell’unico punto nascita della provincia, con gravi disagi per famiglie e operatori. “Quest'anno il punto nascita di Olbia dovrebbe avere circa 750 parti, ma purtroppo sono stati effettuati circa 75 trasferimenti ospedalieri e si è notizia che altre 150 donne abbiano partorito in altri centri. Sono dati sconvolgenti, occorre subito opporre dei medi a queste situazioni”. Cocciu ha segnalato la fuga di specialisti, l’assenza di primari di ruolo, l’aumento dei trasferimenti verso altri centri e la mancanza dell’analgesia del parto dal 2022. Cocciu ha anche criticato la riduzione dei posti letto decisa nel 2018 e il mancato svolgimento dei concorsi per i primari: “Le strutture complesse di ostetricia, ginecologia e pediatria di Olbia continuano ad essere dirette da socialisti incaricati facenti funzioni”, ha detto. Il consigliere ha chiesto un intervento immediato della Regione per evitare ulteriori chiusure, ripristinare le condizioni di sicurezza e garantire servizi dignitosi alle donne e ai cittadini della Gallura. La mozione, infatti, impegna la presidente della Regione “a promuovere, d’intesa con la ASL Gallura, entro sessanta giorni, un piano straordinario volto a: garantire la copertura dei turni per 24 ore nel reparto di pediatria dell’ospedale Giovanni Paolo II mediante reclutamento immediato di specialisti; attivare comandi temporanei o distacchi incentivati da altre sedi, fino al completamento delle assunzioni a tempo indeterminato; bandire con urgenza i concorsi per i primariati delle unità operative di pediatria e ostetricia-ginecologia, con priorità per la sede di Olbia; ripristinare la dotazione dei posti letto nella unità operative di ostetricia-ginecologia, riportandola almeno ai livelli precedenti al 2018; riattivare immediatamente il servizio di analgesia del parto mediante l’assegnazione stabile di anestesisti e la costituzione di turni dedicati; istituire un monitoraggio trimestrale sullo stato dei reparti e del personale, con relazione al Consiglio regionale; prevedere incentivi economici e logistici per gli specialisti che accettino la sede di Olbia, comprendenti indennità di disagio, alloggio temporaneo e contributi per la mobilità; valuti l’istituzione di un fondo regionale straordinario per il reclutamento e la fidelizzazione degli specialisti nelle sedi periferiche e strategiche come la Gallura; promuova, d’intesa con le organizzazioni sindacali e le direzioni aziendali, un piano di valorizzazione e formazione del personale medico e sanitario della ASL Gallura, finalizzato a migliorare le condizioni di lavoro e ridurre la fuga di professionisti; preveda, nel prossimo aggiornamento dell’atto aziendale della ASL Gallura, una sezione dedicata ai reparti di ostetricia-ginecologia e pediatria dell’ospedale di Olbia, con obiettivi chiari, indicatori di risultato e termini di attuazione verificabili.
Il consigliere Roberto Li Gioi (M5S) ha condiviso l’importanza della mozione presentata da Cocciu e “la preoccupazione di tutta la Gallura” e ha rassicurato l’onorevole Cocciu sul fatto che la maggioranza “si sta muovendo con impegno e con determinazione affinché determinate criticità vengano superate”, promuovendo anche i concorsi per i primari. Per Li Gioi: l’ospedale Papa Giovanni Paolo deve rimanere, insieme all’ospedale di Tempio Pausania e La Maddalena, punto di riferimento per il territorio e per i turisti. Li Gioi ha concluso affermando che tutti i rappresentanti della Gallura sono impegnati, a prescindere dal colore politico, per risolvere le criticità della sanità gallurese.
Cristina Usai (FdI), condividendo la mozione del collega, ha chiesto di apporre anche la sua firma. Rivolgendosi alll’on. Li Gioi ha aggiunto: “Penso che non debba essere lei a rassicurarci e a garantirci determinate cose. Si tratta di qualcosa che è di competenza dell'assessore, quindi io mi auguro sia l'assessore a rassicurarci”.
Il presidente ha dato la parola all’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi. Che ha affermato di essere d’accordo con quanto esposto nell’illustrazione della mozione. Per l’assessore la soluzione è di lavorare su un accordo con l’Università di Sassari per allargare la rete formativa “inglobando anche le altre strutture sanitarie e territoriali. Questo problema della pediatria sarebbe risolto – ha detto - perché ci sarebbe un nuovo vantaggio. L'Università di Sassari acquisirebbe posti letto di pediatria e potrebbe attivare le Scuole di specializzazione che oggi non ha, perché non ha un'attività clinica di pediatria sufficiente a fare la formazione”. Quello che è stato fatto fino adesso – ha spiegato Bartolazzi - è l'incentivazione del personale tramite prestazioni aggiuntive in 40-50 turni mensili, l'assegnazione alla sede Olbiese con ulteriori 18 ore, ricavate dal monte ore settimanali garantito dai due pediatri, c'è stata una richiesta urgente all'Ares per l'emissione di bandi di selezione per l'acquisizione di personale pediatrico, “che ripeto non c’è , e c’è stato un tentativo di reperire pediatri in regime libero professionale da altre aziende sanitarie con esito negativo”. E ha aggiunto. “Noi dobbiamo, siccome quel punto nascita e quel servizio ospedale di Olbia è essenziale”, ha detto, “cercare di recuperare i pediatri necessari”. Per quanto riguarda gli anestesisti, la situazione è abbastanza simile, ha detto, anche se meno complessa. Confermando l’importanza dell'anestesia epidurale ha ribadito che richiede la presenza di un anestesista H24. Gli anestesisti, attualmente, sono 20 sui 29 previsti in organico. Secondo l’assessore la situazione si può tenere sotto controllo, utilizzando le prestazioni aggiuntive, la richiesta ad Ares di espletare nuovi bandi di selezione per l'acquisizione di personale specialistico e tentativi di reclutare specialisti in regime libero professionale d'altra azienda e sanitaria. “L’Aou di Sassari ha oltre 100 anestesisti”, ha detto ribadendo che magari una convenzione con prestazioni aggiuntive potrebbe garantire quei due turni H24 che servono. Se l'ospedale di Olbia fosse all’interno della rete formativa dell'Università di Sassari, ha detto, questo sarebbe un automatismo. L’assessore ha poi detto basta con i primari facenti funzioni: “I concorsi sono imminenti, quindi ci siamo già attivati per risolvere questo problema”. “Sono confidente che con un po' di sacrificio da parte di tutti riusciremo a tamponare la situazione”, ma ha ribadito che “il grosso intervento lo farei sull'Università, perché anche in futuro noi dobbiamo avere una scuola specializzazione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia per la Pediatria e per tutte le altre pratiche che in Sardegna stentano a decollare”. L’assessore ha concluso: “Sono d'accordo con questa mozione e speriamo di potervi dare prima possibile notizie”.
Cocciu ha ringraziato l’assessore sperando che presto la situazione in Gallura possa migliorare. L’Aula ha quindi approvato la mozione.
Il vice presidente Giuseppe Frau ha messo in votazione il Documento n. 30 relativo alle variazioni al bilancio di previsione del Consiglio regionale 2025-2027 che è stato approvato.
L’Aula ha poi esaminato la risoluzione n. 4 delle Commissioni Prima e Quarta sulla necessità che la Giunta regionale incarichi i componenti di nomina regionale della Commissione paritetica Stato-Regione di cui all'articolo 56 dello Statuto speciale per la Sardegna, di elaborare una norma di attuazione dello Statuto in materia di usi civici. Il presidente della I Commissione Salvatore Corrias (Pd) ha preso la parola per l’illustrazione.
Il documento, ha spiegato, impegna la Giunta a incaricare i rappresentanti regionali nella Commissione paritetica Stato–Regione di elaborare una norma di attuazione specifica sul tema, considerato urgente e storicamente irrisolto. Corrias ha ricordato che in Sardegna gli usi civici riguardano 370 mila ettari, pari al 16% del territorio, e coinvolgono 347 comuni su 376: una materia che, per estensione e impatto, interessa praticamente tutta la Sardegna.
Corrias ha ripercorso il quadro normativo e ha evidenziato come la legislazione nazionale e le successive sentenze della Corte costituzionale abbiano ristretto la capacità della Regione di intervenire autonomamente, soprattutto dopo la legge 168 del 2017, “che ha detto una cosa che poi da allora ad oggi condiziona l'operato di noi legislatori regionali: il fatto che laddove l'uso civico era stato liquidato o trasferito, permaneva in esso il valore paesaggistico. Voi sapete bene che le competenze in tema paesaggistico e ambientale sono esclusiva potestà legislativa dello Stato. Noi abbiamo invece competenza protesta amministrativa”. Una situazione che oggi genera incertezza giuridica per cittadini, comuni e imprese, spesso impossibilitati a valorizzare immobili e aree costruite legittimamente su terreni un tempo gravati da usi civici.
Corrias ha, inoltre, sottolineato la necessità di una norma di attuazione che riconosca le peculiarità sarde rispetto ad altre realtà italiane e che restituisca certezza del diritto, favorendo sia la tutela dei territori rurali sia le nuove vocazioni economiche, a partire dal turismo. La risoluzione – ha concluso – rappresenta un atto atteso da anni e punta a portare il tema all’attenzione del Governo attraverso la Commissione paritetica. “Questa risoluzione andava fatta molto prima, ma lo stiamo facendo oggi e il tempo l'abbiamo”, e ha aggiunto Corrias, “crediamo che questa risoluzione, così come è stata accolta unanimamente dalle Commissioni Prima e Quarta, possa, spero, essere accolta all'umanità anche da quest'Aula affinché si impegni subito la Giunta affinché, a sua volta, impegni subito la Commissione paritetica a portare questo tema, per tutti noi fondamentale, all'attenzione del Governo”.
Roberto Deriu (Pd) ha ricordato che gli usi civici in questa Regione sono molto antichi, è un problema della Sardegna feudale. Gli usi civici erano quelle porzioni di terra destinate all’uso comunitario. Erano una riserva di risorse che sostentavano i servi della gleba nei momenti difficili. Sono resistiti nel tempo. Il nostro feudalesimo arriva fino al 19esimo secolo. Nel 1865 il nuovo Regno d’Italia abolì gli usi civici. Ma i tribunali speciali fasci stili riproposero creando la confusione che c’è oggi. Questa Risoluzione è importante invito la giunta, quando eseguirà la Risoluzione, a farsi consegnare la mappatura dei terreni.
Per Antonello Floris (Fratelli d’Italia) con questa Risoluzione, votata all’unanimità in commissione, si chiede di trovare una soluzione legislativa sugli Usi civici per ripristinare uno Stato di diritto. Le mappature prodotte non sono puntuali per questo diamo anche mandato anche di verificare le perimetrazioni.
Franco Mula (Fratelli d’Italia) ha ricordato che nella scorsa legislatura si era avviato un percorso con la commissione paritetica, un percorso che si era interrotto. In commissione ho chiesto di proseguire quel percorso. Non buttiamo all’aria quanto già fatto. Per Mula questa Risoluzione va approvata all’unanimità.
Per Roberto Li Gioi (M5S) questo tema è cruciale per la nostra isola. Dobbiamo però intervenire con strumenti adeguati. In commissione abbiamo audito persone molto competenti. Gli usi civici non sono un problema ma un’opportunità. Il percorso è quello giusto, il marchio bipartisan dà forza al provvedimento
Maria Laura Orrù (Alleanza verdi Sinistra) ha detto che questa risoluzione è fondamentale. Noi non possiamo agire da soli serve leale collaborazione tra Regione e Stato anche per rivisitare il vincolo paesaggistico. È una scelta strategica. Noi in quest’aula dobbiamo pensare di risolvere i problemi proiettandoci verso il futuro sostenibile.
Gianluigi Piano (Pd) ha presentato un emendamento in cui si chiede alla Commissione paritetica di riferire periodicamente alle commissioni competenti e al Consiglio.
Franco Mula (FdI) ha chiarito che va bene che la commissione paritetica riferisca al Consiglio e alle commissioni, ma il documento dovrà essere redatto dall’Assemblea.
Salvatore Corrias concorda con Mula: la commissione Paritetica nella precedente legislatura – ha detto - ha prodotto dei documenti, partirei proprio da questi documenti. Cerchiamo subito di capire a che punto è il lavoro ma il passaggio di oggi è un passaggio importante e necessario.
L’emendamento, presentato da Gianluigi Piano, è stato approvato. Via libera anche alla Risoluzione n. 4.
Si è poi passati all’esame della PL 154 “Termine di efficacia delle graduatorie. Interpretazione autentica dell'articolo 2 della legge regionale 19 maggio 2025, n. 14”. La PL è stata illustrata dalla prima firmataria e presidente della Seconda commissione Camilla Soru. Si tratta di una legge – ha detto - che chiarisce ancora meglio gli intendimenti del Consiglio quando ha approvato la legge regionale n. 14 (allungamento delle graduatorie a tre anni) perché la legge non è stata interpretata in maniera corretta, anche se la norma era già chiara.
Stefano Schirru (Misto) ha rimarcato che c’è l’abitudine da parte degli uffici di interpretare le leggi approvate dal Consiglio e non di applicarle. La norma era chiara sin dall’inizio. Schirru ha chiesto gli elenchi delle graduatorie vigenti del sistema regione con le relative scadenze.
Angelo Cocciu (FI) ha detto che quest’aula sembra che non conti niente. La Regione continua a non applicare le leggi approvate dal Consiglio
Per Gianni Chessa ( FI) è necessario cambiare i direttori generali. Non è possibile chiarire un concetto già chiaro. Non è più possibile non avere dati certi. Vogliamo conoscere le graduatorie vigenti. Si naviga a vista. Fate una cabina di regia per avere i dati.
Francesco Agus (Progressisti) ha detto che l’intento del Consiglio regionale era di prolungare i termini anche sulle graduatorie allora vigenti. Ben venga intervento chiarificatore. Per Agus bisogna rispettare l’attuazione delle leggi regionali perché ci sono decine di norme platealmente disapplicate.
Conclusa la discussione generale il presidente Comandini ha posto in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato e l’Aula ha approvato, con distinte e successive votazioni, senza interventi, l’articolo 1 (Termine di efficacia delle graduatorie. Interpretazione autentica dell'articolo 2 della legge regionale n. 14 del 2025); l’articolo 2 (Norma finanziaria); l’articolo 3 (Entrata in vigore). Prima della votazione finale del provvedimento, il capogruppo FdI, Paolo Truzzu, ha annunciato la non partecipazione del voto: «Sono stufo di fare leggi per interpretare norme chiarissime che noi stesso abbiamo scritto». Quindi con scrutinio elettronico (38 favorevoli su 38 votanti) il Consiglio ha approvato il testo di legge.
Annunciato l’esame della Pl 156 “Ulteriore modifica all'articolo 1 della legge regionale n. 5 del 2023 in materia di assistenza primaria”, il presidente ha concesso la parola al consigliere Canu (SF) per l’illustrazione della proposta che per garantire continuità e qualità nell’assistenza primaria, prevede la proroga al 31 dicembre 2026 delle misure straordinarie già adottate per far fronte alla grave carenza di medici sul territorio. La modifica estende di un anno la possibilità, per le Aziende sanitarie locali, di avvalersi dei medici in quiescenza che hanno aderito ai progetti aziendali di assistenza primaria e continuità assistenziale, consentendo loro l’utilizzo dei ricettari previsti dalla normativa nazionale. Una scelta che permette di mantenere attivi e operativi professionisti già integrati nei servizi territoriali, assicurando la prossimità delle cure e la continuità dei servizi. La proroga risponde alla necessità di garantire livelli essenziali di assistenza uniformi in tutta la Regione, in linea con l’articolo 32 della Costituzione. La Sesta Commissione consiliare ha espresso parere favorevole all’unanimità, ricordando anche che la Corte costituzionale – con la sentenza n. 84/2025 – ha riconosciuto la piena legittimità di queste misure straordinarie adottate per far fronte alla carenza di medici di medicina generale. Il provvedimento non comporta nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale.
Approvato il passaggio all’esame degli articoli, l’Aula ha dato il via libera all’articolo 1 (Ulteriore modifica all'articolo 1 della legge regionale n. 5 del 2023 recante disposizioni urgenti in materia di assistenza primaria); l’articolo 2 (Norma finanziaria); l’articolo 3 (Entrata in vigore). Il Consiglio, con procedimento elettronico ha dunque approvato il nuovo testo di legge con 48 favorevoli su 48 votanti.
Il presidente Comandini ha quindi dichiarati conclusi i lavori ed ha comunicato che il Consiglio è convocato alle 15.30 per lo svolgimento del question time. Com







Comments are closed.