Ginevra, 25 Nov 2025 - Una dichiarazione congiunta Usa-Ucraina, diffusa dopo i colloqui di Ginevra guidati dal segretario di Stato Rubio, conferma che "a seguito delle discussioni, le parti hanno redatto un quadro di pace aggiornato e perfezionato". L'incontro mirava a rivedere entro il 27 novembre il piano Trump in 28 punti, che imponeva a Kiev dure condizioni territoriali e la rinuncia alla Nato; la nuova bozza suggerisce che le modifiche richieste siano state apportate.
Il documento afferma: "I colloqui sono stati costruttivi, mirati e rispettosi, sottolineando l'impegno condiviso per il raggiungimento di una pace giusta e duratura". Aggiunge inoltre che "le discussioni hanno mostrato progressi significativi verso l'allineamento delle posizioni e l'identificazione di chiari passi successivi. Hanno ribadito che qualsiasi accordo futuro deve rispettare pienamente la sovranità dell'Ucraina e garantire una pace sostenibile e giusta".
Mentre le parti lavoreranno ancora "nei prossimi giorni", la Casa Bianca ha rinnovato l'impegno a "garantire che la sovranità, la sicurezza e la futura prosperità dell'Ucraina rimangano centrali nel processo diplomatico in corso".
Adesione alla Nato e difese illimitate per Kiev. Sono due tra i più importanti punti all’interno del contro-piano europeo elaborato per rispondere alla proposta Usa di risoluzione della crisi ucraina, considerata troppo favorevole a Mosca, perchè prevede la cessione di vaste aree di territorio alla Russia, la riduzione dell’esercito ucraino e impedisce alle truppe della Nato di accedere al suolo ucraino.
La bozza di questo 'contro-piano' in 24 punti è stato pubblicato sul sito del Daily Telegraph. Tra le principali differenze, nel piano europeo c’è la richiesta di “nessuna restrizione” alle dimensioni delle forze armate ucraine. A differenza del piano Trump, il piano europeo non impedisce all’Ucraina di aderire alla Nato e la decisione finale è soggetta al “consenso all’interno dell’alleanza”. Il piano europeo afferma inoltre che Kiev “non sarebbe costretta a essere neutrale” e sarebbe libera di invitare “forze amiche” a operare sul suo territorio. In teoria, queste forze potrebbero essere truppe britanniche nell’ambito della “coalizione dei volenterosi”, elaborata da Sir Keir Starmer e dal presidente francese Emmanuel Macron all’inizio di quest’anno. Le proposte europee prevedono un cessate il fuoco immediato e incondizionato, congelando di fatto le attuali linee del fronte. Il cessate il fuoco sarebbe monitorato da Stati Uniti ed Europa. Il piano europeo aggiunge che l’Ucraina riceverebbe “garanzie di sicurezza solide e giuridicamente vincolanti, anche dagli Stati Uniti, per prevenire future aggressioni” da parte della Russia. Nel piano russo-americano non si fa alcun accenno a un cessate il fuoco, ma si chiede invece un immediato scambio di territori che negherebbe all’Ucraina la sua cintura di città fortificate ricche di minerali, vicine alle linee del fronte nella regione orientale del Donbass. Il piano europeo prevede poi un allentamento “graduale” delle sanzioni contro la Russia, ma solo se quest’ultima rispetta il quadro di un piano di pace. In caso di violazione del cessate il fuoco, le sanzioni “ritornerebbero” automaticamente in vigore. Il piano di Trump è molto più conciliante nei confronti di Mosca, prevedendo la revoca delle sanzioni contro la Russia e accordi commerciali a lungo termine tra Stati Uniti e Russia in settori come l’estrazione mineraria e l’intelligenza artificiale. Menziona persino il rientro del Paese nel G7.
Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha salutato lunedì un "nuovo slancio nei negoziati di pace" sull'Ucraina, al termine di un incontro dei leader europei a Luanda, in Angola. "L'incontro di ieri a Ginevra tra Stati Uniti, Ucraina, istituzioni dell'Unione Europea e rappresentanti europei ha segnato un progresso significativo", ha rappresentato Costa. In merito ai negoziati di Ginevra, Costa ha affermato che Bruxelles accoglie "con favore questo passo avanti", "alcune questioni restano ancora da risolvere, ma la direzione è positiva, e apprezziamo gli sforzi dei Presidenti Zelensky e Trump e le loro iniziative". “È inoltre chiaro che le questioni che riguardano direttamente l'Unione Europea, come sanzioni, allineamenti o beni immobilizzati, richiedono il pieno coinvolgimento e le decisioni dell'Unione stessa”. Bruxelles, ha concluso, "si impegna a continuare a fornire al presidente Zelensky tutto il supporto di cui ha bisogno: supporto diplomatico, militare ed economico. Ciò riguarda in particolare il sostegno finanziario all'Ucraina; come ricorderete, ci siamo impegnati a fornire quanto promesso in ottobre, e lo consegneremo al Consiglio Europeo di dicembre"
"C'è ancora del lavoro da fare, ma c'è una base solida per andare avanti", ha affermato da parte sua la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Territorio e sovranità dell'Ucraina devono essere rispettati, solo l'Ucraina, come paese sovrano, può prendere decisioni sulle proprie forze armate; la scelta del proprio destino è nelle sue mani", ha aggiunto
Mercoledì, a quanto si apprende da fonti europee, si terrà un Consiglio Affari Esteri straordinario sul dossier Ucraina. La convocazione della riunione verrà formalizzata nelle prossime ore. L'incontro, organizzato su iniziativa dell'Alto Rappresentante Ue Kaja Kallas, si terrà in videocall.
I leader dei paesi che compongono la "coalizione dei volenterosi" degli alleati che sostengono l'Ucraina terranno una videoconferenza oggi martedì, 25 novembre, per discutere dei colloqui di pace, ha affermato il portavoce della Commissione europea. "C'è ancora molto lavoro da fare per quanto riguarda le proposte di pace per l'Ucraina", ha detto ai giornalisti durante la conferenza stampa quotidiana tenutasi a Bruxelles. "Da parte nostra, il lavoro sul prestito per i risarcimenti continua e sta diventando sempre più urgente", ha aggiunto.











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