Cagliari 25 Nov 2025 - Ricordare sempre, parlarne continuamente, condividere testimonianze, educare all’affettività, al rispetto e alla libertà per contrastare ogni tipo di violenza contro le donne e stimolare il cambiamento di una società peggiorata e malata. Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Consiglio regionale ha organizzato l’evento “Posto occupato” contro la violenza sulle donne, promosso dalla Difesa civica nazionale, come segno concreto dell’impegno dell’Assemblea legislativa sarda per il cambiamento sociale. “Quel posto in prima fila – ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini – è un posto che vuole simboleggiare una donna che non c'è più. L'abbiamo voluto fare nella massima Assemblea, nella Casa dei sardi, perché quando entriamo in quest'aula non dobbiamo dimenticare che una donna non c'è più”.
Per dire no alla violenza, il Consiglio regionale ha promosso un evento per creare un momento di riflessione e tenere sempre alta l’attenzione su un fenomeno che non accenna a diminuire e che richiede la collaborazione di tutti, affinché le donne non debbano più difendersi e avere paura, anche dentro la propria casa. “Il 25 novembre ci ricorda che il fenomeno dei femminicidi non si attenua, anzi, è sempre in aumento: secondo gli ultimi dati 6 milioni e 400mila donne italiane, tra i 16 e i 75 anni, hanno subito una violenza fisica, psicologica, sessuale, morale, economica, molte volte, e stalking anche nel mondo del lavoro. Sono dati che non tengono conto del sommerso, perché molte volte, per vergogna e per paura, le donne non parlano”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, davanti a un’aula in cui si sono alternati gli interventi e i lavori, toccanti e pieni di speranza, dei i ragazzi delle scuole superiori di Cagliari, Nuoro e Oristano, ma anche del Difensore civico, Marco Enrico, del presidente del Coordinamento nazionale dei Difensori civici, Marino Fardelli (in collegamento video), della presidente della Commissione regionale per la realizzazione delle Pari Opportunità, Vittorina Baire, della Consigliera regionale di Parità, Maria Tiziana Putzolu, e dalla presidente e coordinatrice del Centro Ascolto uomini maltrattanti Sardegna. Presenti in aula anche consiglieri regionali ed esponenti della Giunta regionale, oltre ai rappresentanti dei militari e delle forze di pubblica sicurezza. “Abbiamo voluto organizzare questa giornata per cercare di trovare una strada per superare questa forma di violenza che, purtroppo, colpisce ancora troppe donne”, ha detto il presidente Comandini, ringraziando tutto il Consiglio regionale che ha accolto l’iniziativa, ribadendo che la lotta contro la violenza non deve avere colori politici e che è fondamentale lavorare insieme, dalle istituzioni alle famiglie, per promuovere l’educazione e la sensibilizzazione. “Nei primi 11 mesi del 2025 ci sono stati 77 femminicidi e 68 tentativi di femminicidio: numeri che fanno accapponare la pelle, una carneficina”, ha affermato il Difensore civico della Sardegna Marco Enrico, che ha poi proseguito citando Papa Pio VII: “Non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo dimenticare queste donne, anzi dobbiamo ricordarle tutti i giorni. Ed è con questo sentimento che è nata l’iniziativa nazionale “Posto occupato”: un gesto semplice, ma non banale, che ha l’obiettivo di mantenere sempre ben viva e ben salda la memoria delle vittime della violenza maschile”. L’iniziativa, nata a livello nazionale, è stata promossa in Sardegna dal Difensore civico regionale prevedendo che la concessione del patrocinio istituzionale sia subordinata all’adesione al progetto con la predisposizione della sedia vuota con sopra un cartello in italiano e in “limba sarda comuna”, che illustra l’iniziativa. La scelta di inserire la dicitura bilingue è finalizzata, ha spiegato Enrico, a evidenziare “la capacità del nostro idioma di veicolare messaggi di alto contenuto valoriale”.
Il Difensore civico ha poi proseguito: “Ringrazio il presidente Comandini e l’intero Consiglio regionale per la sensibilità e la lungimiranza mostrata nell’accedere all’iniziativa della Difesa civica. Questa non è una battaglia politica, ma civile e di responsabilità. D’altronde come ammoniva Pietro Nenni, uno dei Padri costituenti, gli uomini passano, le Istituzioni restano. E io per primo, prestato temporaneamente alle Istituzioni, prima o poi me ne allontanerò nella consapevolezza che, invece, “Posto occupato” rimarrà a dar conto della nostra più profonda indignazione rispetto alla violenza di genere, contro la quale gridiamo il nostro più deciso no”.
Per il presidente Comandini siamo davanti a una società malata e violenta, negli atteggiamenti e nel linguaggio, che passa attraverso i social e, a volte, anche nella musica. “Bisogna intervenire e ognuno deve fare la sua parte”, ha detto, “partendo dalle famiglie”. “Dobbiamo tutti insieme lavorare per far sì che quel posto occupato non ci sia più”. E ha aggiunto: “In questi anni abbiamo lavorato molto all'interno delle associazioni, delle forze dell'ordine, all'interno della stessa società”, anche con il numero verde 1255, “ma bisogna continuare su questa strada”. Per Comandini è importante che il fenomeno non vada generalizzato, ma conosciuto e combattuto.
L’iniziativa “Posto occupato”, a cui ha voluto aderire il Consiglio regionale, ha proseguito il presidente, non è soltanto un posto simbolico, ma rappresenta la voglia concreta, forte, come istituzioni di lavorare insieme “per il cambiamento della nostra società”. Molto toccante, ma anche pieno di speranza, di forza e di comprensione dei diversi modi di affrontare il dolore l’intervento della scrittrice Simona Deiana, che ha raccontato all’aula, e in un libro, l’esperienza terribile che ha vissuto nel 1993, dopo essere stata violentata da tre uomini, ma anche la scelta di sopravvivere, di denunciare e di vivere una vita piena di bellezza.
L’aula ha poi assistito anche al cortometraggio “Non essere complice” degli studenti dell’Istituto tecnico Lorenzo Mossa di Oristano, le opere “La violenza sulle donne” delle studentesse del Liceo artistico Foiso Fois di Cagliari, e l’intervento “Assumersi la responsabilità: un impegno maschile per il cambiamento” di uno studente dell’Istituto superiore Volta Brau di Nuoro. Com









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