Press "Enter" to skip to content

Consiglio Sardegna – Commissione speciale, parlamentari sardi pronti a sostenere il percorso della nuova legge statutaria.

Cagliari, 24 Nov 2025 – Consiglio regionale e parlamentari sardi uniti per raggiungere l’ambizioso obiettivo di approvare una nuova legge statutaria e aggiornare la forma di governo dell’Isola, con un testo che sia condiviso da maggioranza e minoranza. E’ stato questo il filo conduttore della seduta della Commissione speciale per la riscrittura della legge statutaria della Sardegna, presieduta dal presidente del Consiglio Piero Comandini, che ha sentito oggi, in audizione, i parlamentari sardi Silvio Lai (Pd), Francesca Ghirra (Avs), Francesco Mura (FdI), Salvatore Deidda (FdI), Marco Meloni (Pd), Gianni Lampis (FdI) e Mario Perantoni (M5S). Un incontro partecipato che ha visto tutti i presenti, indistintamente dall’appartenenza politica, accogliere con favore l’iniziativa della Commissione speciale, composta da tutti i capigruppo del Consiglio regionale. Per i deputati e senatori sono necessarie iniziative condivise che abbiano un respiro di 15-20 anni per offrire alla Sardegna risposte concrete che migliorino l’attrattività dell’Isola e aggiornino la forma di governo regionale adeguandola alle sfide moderne e ridefinendo i rapporti con lo Stato e con l’Unione europea.

Tra i temi più urgenti da affrontare ci sono sicuramente, hanno detto, il riequilibrio dei rapporti  tra la Giunta, come organo esecutivo, e il Consiglio regionale, a cui spetta l’azione legislativa e di controllo, scrivere una nuova legge elettorale che garantisca un equilibrio di rappresentanza tra i territori, contrastare la crisi demografica, acquisire maggiore autonomia in materia di istruzione e usi civici, realizzare una continuità territoriale efficiente, ma anche arrivare all’elezione diretta dei rappresentanti delle Province e contrastare l’astensionismo alle urne. Non solo. Tutti i parlamentari hanno sottolineato anche la necessità di aggiornare le competenze in capo agli assessorati, oggi troppo frammentate tra le diverse deleghe, per arrivare a un’azione di governo più efficace, per esempio su attività produttive e welfare. Serve anche, ha detto Mura (FdI), più attenzione, a deleghe come quella sull’innovazione e sulla gestione dei Fondi e dei contributi europei. I parlamentari hanno anche invitato la Commissione a prendere ad esempio i risultati già raggiunti dal Friuli Venezia Giulia, sulle Province, e dal Trentino Alto Adige, in particolare, ha sottolineato Ghirra, sui vincoli imposti dalle “grandi riforme economico-sociali che consentono allo Stato di passare sopra le competenze specifiche della nostra regione”. Per Lai: “Siamo di fronte ad una fase di declino sociale ed economico della nostra regione” e ha sottolineato l’importanza di ripensare a un nuovo Piano di rinascita per la Sardegna, come previsto dall’articolo 13 dello Statuto sardo. “Oggi forse siamo in una fase nella quale quella dinamica sta ritornando ad essere necessaria, - ha detto - non con la dimensione e con le caratteristiche di allora, ma sicuramente con una dimensione che ha forse una pericolosità persino più grande di quel momento”. E a aggiunto, che la crisi demografica rischia di far uscire la Sardegna “da qualunque tipo di mercato e da qualunque tipo di interesse sovradimensionato”.

Sulla continuità territoriale, la deputata Ghirra ha auspicato che il Governo investa più risorse per la Sardegna, come fanno Spagna e Francia per le Baleari e la Corsica. Su questo punto Salvatore Deidda, presidente della IX Commissione Trasporti alla Camera, ha domandato se sia meglio, mantenere l’accordo siglato dall’allora presidente Renato Soru o se sia meglio creare una commissione paritetica insieme allo Stato per affrontare le grandi tematiche, che poi la Regione Sardegna possa declinare utilizzando “la specificità della nostra autonomia”, così “come sull'energia rinnovabile”, lavorando all’interno di una cornice nazionale ma chiedendo che alla Regione siano riconosciute delle specificità. Deidda ha anche sottolineato che bisogna lavorare, a livello europeo, per inserire la Sardegna tra le regioni ultraperiferiche e ottenere benefici e regole che superino i limiti in tema di concorrenza. In questa battaglia, ha detto, la Regione troverà sicuramente nello Stato un suo complice e un suo alleato. Ghirra ha anche evidenziato preoccupazione sul tema delle energie rinnovabili e sulla possibilità che l’Isola diventi un’altra servitù dello Stato. Lai ha poi concluso, rivolgendosi alla Commissione, “Vi state misurando, e io ne sono orgoglioso, da sardo, con la possibilità di riscrivere le regole della democrazia. Guardiamole attraverso la lente dei prossimi vent'anni, non attraverso la lente dei prossimi tre anni”, rivolgendosi ai colleghi parlamentari e auspicando “la possibilità che lo Statuto possa essere modificato entro questa legislatura”, con la collaborazione di tutti.

Ha preso poi la parola il senatore Marco Meloni (Pd), che ha detto: “Proviamo a costruire insieme una proposta di tutti intorno a temi fondamentali ma partiamo dalla considerazione che c’è una crisi di senso rispetto al futuro dei sardi e la demografia lo indica, soprattutto nelle zone interne”. Per Meloni “servono interventi molto forti e misure di incentivo da inserire nelle politiche pubbliche. Se guardiamo avanti a pochi decenni il calo demografico sarà drammatico, unito all’elevato tasso di emigrazione dei nostri ragazzi”. Secondo il senatore Meloni “la proposta del Consiglio regionale dove chiarire anche i rapporti e le competenze tra Giunta e Consiglio. La Sardegna deve far pesare il principio costituzionale di insularità, una norma giovane che, si può dire, ancora non ha vissuto tanto che il fondo non è finanziato”. Rivolto indirettamente ai parlamentari della maggioranza, Meloni ha concluso: “Sostenere lealmente il proprio governo è un dovere ma sia chiaro che l’autonomia differenziata è un modo per depotenziare l’autonomia della Sardegna e sottrarre risorse altrimenti destinate al riequilibrio delle Regioni”.

Ultimo a intervenire il deputato Gianni Lampis (Fdi): “Partiamo intanto dalla consapevolezza che non serve lo scontro col Governo, ma ricerchiamo la collaborazione con il Governo e instauriamola, considerando che anche il Parlamento sta dimostrando una notevole attenzione verso le Regioni a statuto speciale. Però sia chiaro che la Regione può percorre le sue strade in alcuni casi anche senza l’intervento dello Stato. Decidiamo intanto su quali temi scommettere, su cosa fondare il piano di sviluppo della Sardegna. E’ ancora necessario parlare di assessorato all’Industria o è meglio parlare di Attività produttive? Dove collochiamo, in quale assessorato, il tema dell’intelligenza artificiale?”. Sulle servitù militari l’onorevole Lampis ha detto: “Dobbiamo trasformarle da limite a opportunità, spetta all’Università formare alte professionalità che possano lavorare nella ricerca di altissimo livello che le imprese civili effettuano nelle aree militari”. Il presidente Comandini ha poi chiuso i lavori ringraziando tutti gli ospiti. Com

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »

Comments are closed.