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Due campani in trasferta in Sardegna truffano un 80enne fingendosi avvocati e poi nascondono la refurtiva in un quadro in una camera di un albergo di Sassari. Arrestati dai Carabinieri i due malfattori dell’hinterland napoletano e del basso Lazio dai Carabinieri del comando provinciale di Oristano.

Oristano, 21 Nov 2025 - Nel rispetto dei diritti delle persone coinvolte e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato e salvo ulteriori approfondimenti, stante la fase attuale delle indagini preliminari, ieri sera, a Sassari, i militari della Compagnia Carabinieri di Ghilarza (OR) con il supporto di personale della Compagnia di Sassari, nel corso di un’articolata e complessa indagine del Comando Provinciale di Oristano sul monitoraggio di bande organizzate di truffatori "sedicenti appartenenti alle forze dell'ordine", hanno arrestato in quasi flagranza di reato, per concorso in estorsione aggravata nei confronti di vittima ultra 65enne con la tecnica del "finto Carabiniere - sedicente avvocato", due uomini residenti in Campania e basso Lazio, uno già noto alle forze dell’ordine ed il secondo incensurato.

I malfattori, sbarcati al porto di Olbia il 17 novembre, sono stati ritenuti responsabili, in concorso, di una estorsione aggravata messa a segno, nel corso della mattinata di ieri, a Osilo (SS) ai danni di un 80enne, contattato telefonicamente da un sedicente avvocato il quale gl’intimava di pagare una cauzione di 14.000 mila euro in denaro contante o preziosi da consegnare a un incaricato allo scopo di consentire la liberazione di sua figlia trattenuta in arresto presso la Caserma dei Carabinieri di Sassari poiché, a seguito di un incidente stradale, era accusata di aver investito una donna al momento in gravi condizioni di salute.

La pretestuosa intimidazione dei malviventi alle anziane vittime, già riscontrata in precedenti analoghi fatti dalle forze dell’ordine, mira a creare una soggezione psicologica e un senso di paura nei confronti di persone fragili facendole sentire colpevoli di un reato inesistente e sfruttando la credibilità dell’Arma dei Carabinieri nella popolazione per indurle a consegnare denaro contante o oggetti in oro per evitare consegue negative con la Giustizia. In questo caso la vittima è stata dunque costretta, sotto la minaccia di un male ingiusto, a rimanere al telefono con i malfattori per parecchi minuti (nota tecnica per far in modo di isolare l’utenza di casa da altre chiamate in entrata) che nel frattempo facevano delle domande sull’abitazione, verosimilmente al fine di localizzarla. A quel punto l’interlocutore anticipava che si sarebbe presentato presso l’abitazione della vittima un suo collaboratore che avrebbe provveduto a ritirare quanto precedentemente richiesto. E, infatti, poco è giunto presso la sua abitazione, un uomo a cui l'anziano signore, in preda a uno stato di panico, ha consegnato ai truffatori 5000 euro in denaro contante e numerosi monili e preziosi dall'ingente valore e poi si è dileguato facendo perdere le proprie tracce.

I tempestivi e approfonditi accertamenti condotti dalla componente investigativa della Compagnia di Ghilarza (OR) hanno però permesso ai militari di localizzare, in tempi ristretti, l'autovettura in uso ai malfattori (una Citroen c3) parcheggiata in una via del centro cittadino di Sassari e successivamente, a seguito di un servizio di osservazione durato oltre 5 ore da parte degl’investigatori dell’Arma, presso la struttura ricettiva dove i delinquenti alloggiavano, in camere separate e con prenotazioni effettuate utilizzando, per uno dei due, documenti d'identità non corrispondenti alle reali generalità. A quel punto i militari sono entrati nel b&b dove hanno effettuato un’irruzione simultanea nelle camere occupate singolarmente dagli truffatori bloccandoli in sicurezza. Quindi al conclusione delle perquisizioni è stata rinvenuta una busta contenente i 5000,00 euro in contanti nascosta in un armadio e numerosi monili in oro, corrispondenti a quelli di proprietà dell’anziano, occultati all'interno delle intercapedini della cornice di un quadro affisso a una parete “Anche in questo caso, risolutiva è stata la penetrante conoscenza del tessuto sociale e criminale dei Carabinieri che, grazie alle immediate attività d’indagine svolte, sono riusciti ad arrestare gli autori del colpo messo a segno in provincia di Sassari ma che ha senz’altro collegamenti con gli analoghi delitti perpetrati nell’Oristanese per i quali già il Comando Provinciale di Oristano ha proceduto all’individuazione ed arresto di numerosi autori anche in virtù dell’esperienza investigativa che si è consolidata e che ha consentito le operazioni e i numerosi arresti già a partire dall’estate e l’autunno del 2024. Inoltre l’ultimo episodio risulta essere il terzo recente caso risolto dai militari del Comando Provinciale di Oristano dopo i 3 arresti avvenuti al Porto di Cagliari per le estorsioni avvenute il 7 novembre a Baratili San Pietro (OR) e Uras (OR) nonché per quella tentata in Marmilla a Collinas (SU) in data 24 ottobre in cui avevano proceduto sempre i militari delle Compagnie del Comando Provinciale di Oristano unitamente a quelli della Compagnia di Villacidro (CA)”.

Queste operazione dei Carabinieri, risultano particolarmente importanti in quanto la grave tipologia di truffa o, nei casi più gravi, estorsione desta grande preoccupazione per la vulnerabilità e fragilità della vittima (persone anziane e per di più sole) nonché per le modalità della condotta (i malviventi hanno fatto leva, dopo essersi presentati come Carabinieri, rappresentanti dello Stato, sui sentimenti della persona offesa e sulla sua legittima preoccupazione per le negative conseguenze con la Giustizia). Le modalità della condotta del raccapricciante crimine denotano l’esistenza di un elevato grado di organizzazione e di una meticolosa preparazione del colpo, preparato fin nei dettagli, con uno spostamento organizzato dalla Campania e altre zone della Penisola con tutti gli accorgimenti del caso, eseguito dopo aver ricercato la vittima, acquisendo informazioni sul suo profilo le sue abitudini, senza dubbio anche sull’assenza di familiari in casa e sui nomi dei suoi affetti. La circostanza che vengano individuate persone sole, molto anziane ed evidentemente impressionabili, che si faccia leva sul loro comprensibile spavento, e che si sfrutti tale sentimento per tentare di sottrarre ingenti somme di denaro, è indicativa della totale assenza di remore di chi “criminalmente” agisce, non mostrando la minima compassione, soprattutto in danno di cittadini di piccoli Comuni della Provincia oristanese.

Infine, gli arrestasti sono stati, ultimate le formalità di legge, condotti e rinchiusi nel Carcere di Sassari- Bancali dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari.

Il provvedimento eseguito è una misura pre-cautelare attuata d’iniziativa dalla Polizia Giudiziaria in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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