Kiev, 12 Nov 2025 - "Rapporto del Comandante in Capo Oleksandr Syrskyi. Il fronte: la nostra attenzione principale in questo momento è rivolta alla direzione di Pokrovsk e alla regione di Zaporizhzhia, dove i russi stanno aumentando il numero e l'entità degli attacchi. La situazione lì rimane difficile, in parte a causa delle condizioni meteorologiche che favoriscono gli attacchi. Ma continuiamo a distruggere l'occupante e ringrazio ogni nostra unità, ogni combattente impegnato nella difesa delle posizioni ucraine". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "La situazione a Kupyansk è un po' più facile: le nostre forze hanno ottenuto risultati lì, e questo è stato il modello nelle ultime settimane", ha aggiunto. "Abbiamo anche discusso con il Comandante in Capo i preparativi per i nostri attacchi in profondità: direzioni specifiche e risultati che ci aspettiamo. Le sanzioni ucraine a lungo raggio devono entrare in vigore ogni giorno e noi lo stiamo facendo", ha detto.
L'esercito ucraino si è ritirato da cinque villaggi nella regione meridionale di Zaporizhzhia a seguito di intensi combattimenti con le truppe russe. A nordest della città di Huliaipole, i villaggi di Yablukove, Rivnopillia e Solodke sono stati anch'essi fortemente contesi, stando a quanto comunicato dal Gruppo d'armate Sud via Facebook.
L'ordine di ritirarsi è stato dato dopo la "distruzione de facto di tutti i rifugi e le fortificazioni" a seguito di intensi bombardamenti d'artiglieria. In precedenza gli osservatori militari avevano segnalato una breccia russa in questa sezione del fronte e l'esercito russo aveva rivendicato la conquista di diverse località.
Maxi-operazione anticorruzione in Ucraina, dove le autorità hanno condotto perquisizioni su larga scala nel settore energetico del Paese, passo che giunge dopo mesi di lotte intestine sugli sforzi di Kiev per contrastare la corruzione. L'Ufficio Nazionale Anticorruzione (Nabu) ha dichiarato di aver condotto 70 perquisizioni dopo un'indagine durata 15 mesi, in collaborazione con la procura specializzata anticorruzione, all'interno del settore colpito dagli attacchi russi da quando Mosca ha invaso l'Ucraina nel febbraio 2022.
Secondo Ukrinform, che cita una fonte ben informata delle forze dell'ordine, le perquisizioni hanno riguardato anche i locali dell'imprenditore Tymur Mindich, stretto alleato di Zelensky e comproprietario dello studio di produzione Kvartal 95, fondato da Zelensky quando era un comico di successo prima di candidarsi. Sempre stando a Ukrinform, le perquisizioni hanno riguardato anche il ministro della Giustizia German Galushchenko, che in precedenza ha ricoperto l'incarico di ministro dell'Energia. La Nabu tuttavia non ha fatto i nomi delle persone prese di mira dall'inchiesta.
La Nabu ha affermato di aver scoperto un'"organizzazione criminale di alto livello" basata sull'ottenimento di tangenti da contratti assegnati dal principale fornitore di energia nucleare, Energoatom. Pubblicando registrazioni audio dei presunti autori che discutevano del piano, ha affermato che circa 100 milioni di dollari sono passati attraverso un'operazione di riciclaggio di denaro. Energoatom ha confermato di essere stata perquisita e ha assicurato di collaborare alle indagini, ma non ha commentato la sostanza delle accuse. Anche Zelensky non ha ancora commentato le accuse. "Per ora, nulla è chiaro", ha detto ai giornalisti il suo assistente Dmytro Lytvyn. "Se la Nabu ha fatto un buon lavoro, questo non può che essere sostenuto", ha aggiunto.
La mossa arriva mesi dopo che Zelensky ha cercato di privare di poteri sia la Nabu sia la procura anticorruzione, scatenando una rara reazione pubblica e le più grandi proteste dall'inizio dell'invasione russa nel febbraio 2022. Una mobilitazione che ha costretto il presidente ucraino a fare marcia indietro, anche per il timore che le riforme potessero minare le ambizioni di Kiev di entrare nell'Unione Europea. Le accuse di sottrazione di fondi all'industria energetica arrivano poi in un momento in cui il settore è sotto attacco incessante da parte della Russia e il Paese si trova ad affrontare carenze energetiche a livello nazionale hanno alimentato nuova rabbia pubblica.
Il 49enne ucraino Serhii Kuznietsov, accusato di essere uno dei coordinatori dell'esplosione ai gasdotti Nord Stream, avvenuta nel settembre 2022, e attualmente detenuto nel carcere di Ferrara in attesa della decisione sul mandato d'arresto europeo emesso dalla Germania, "ha interrotto lo sciopero della fame iniziato il 31 ottobre per denunciare le condizioni di detenzione e la violazione dei suoi diritti fondamentali". Lo annuncia il suo legale Nicola Canestrini, affermando che, nel corso della protesta, il suo assistito "ha perso circa nove chili".
La decisione di sospendere il digiuno, spiega Canestrini, è stata presa "dopo che le autorità italiane hanno fornito assicurazioni circa il pieno rispetto dei suoi diritti, in particolare per quanto riguarda un'alimentazione adeguata alle sue necessità". In un messaggio scritto dal carcere, Kuznietsov "ha ringraziato tutti coloro che lo hanno sostenuto e gli hanno dimostrato solidarietà e affetto in questi giorni difficili". Da parte sua, il legale scrive: "Diamo atto all'Amministrazione penitenziaria di aver cercato di affrontare in modo costruttivo le criticità rappresentate, ma l'attenzione deve rimanere alta: il rispetto dei diritti di tutti i detenuti è un dovere permanente dello Stato di diritto". Kuznietsov è stato arrestato dai Carabinieri lo scorso 22 agosto in una struttura ricettiva nel riminese, e a settembre la Corte d'appello di Bologna aveva disposto la consegna alla Germania. La Cassazione aveva però annullato la decisione con rinvio a un nuovo collegio della Corte d'appello, che il 27 ottobre ha disposto nuovamente la consegna del 49enne alla Germania. Sempre il 27 ottobre, Canestrini aveva annunciato un nuovo ricorso in Cassazione contro la pronuncia della Corte d'appello, e il 31 ottobre Kuznietsov aveva avviato uno sciopero della fame.
Le Forze armate russe hanno lanciato un attacco "di rappresaglia per la provocazione di Kiev, che prevedeva il dirottamento pianificato di un caccia MiG-31", secondo quanto riferito dall'Fsb, l'erede dell'agenzia sovietica Kgb. "In risposta alla provocazione del 9-10 novembre, un attacco delle Forze aerospaziali russe con missili ipersonici Kinzhal ha colpito il principale centro di intelligence elettronica della Direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa dell'Ucraina nella citta' di Brovary nella regione di Kiev e l'aeroporto di Starokostiantyniv nella regione di Khmelnytsky, dove sono di stanza i famigerati F-16", si legge nel comunicato stampa. Secondo le agenzie di intelligence russe, i piani di Kiev di dirottare un aereo e abbatterlo sul territorio della Nato potrebbero avere conseguenze imprevedibili nell'attuale situazione. L'Fsb questa mattina ha annunciato di aver sventato una presunta operazione delle agenzie di intelligence ucraine e britanniche volta a dirottare un aereo da combattimento equipaggiato con un missile ipersonico Kinzhal verso la base Nato di Costanza, in Romania; qui il Mig avrebbe potuto essere abbattuto dai sistemi di difesa aerea, creando così una false flag per una reazione Nato.











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