Cagliari, 6 Nov 2025 - Il ruolo strategico degli Atenei nella crescita della Sardegna e la necessità di un rapporto sinergico tra Regione e Università sono i temi principali emersi nel corso della seduta della Commissione speciale per la riscrittura della legge statutaria della Sardegna, presieduta dal presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, che ha sentito in audizione il Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti. L’obiettivo della Commissione, ha spiegato il presidente in apertura, è aggiornare la forma di governo dell’Isola con una legge che nasca dal confronto tra maggioranza, opposizione e società civile.
“Le Università sarde hanno un debito enorme verso la Regione: stiamo in piedi grazie al sostegno regionale”, ha detto Mariotti, auspicando una sempre maggiore sinergia per programmare insieme gli investimenti sulla base delle esigenze del territorio. Mariotti ha ricordato i progetti avviati dall’Ateneo, tra cui quello sulla telemedicina, finanziato con 30 milioni del Pnrr, e l’importanza dell’Università nella formazione della classe dirigente.
Il rettore Mariotti ha chiesto strumenti normativi più agili, come tavoli paritetici e possibilità di rimodulare le risorse quando non vengano utilizzate o risultino in eccesso. Mariotti ha fatto l’esempio degli studenti Erasmus, il cui numero è enormemente diminuito dopo lo stop ai voli di Ryanair da e per Alghero: “Sono rimasti fondi non spesi” e ha sottolineato che sarebbe utile destinare ad altre necessità o progetti. Il Rettore ha anche ricordato l’impatto delle facoltà di Agraria e di Veterinaria, uniche in Sardegna, che intercettano il cuore dell’economia sarda. Per Mariotti l’università può essere un motore importante per lo sviluppo e la crescita della Sardegna e ha ribadito l’auspicio di lavorare insieme con maggiori momenti di confronto per programmare interventi utili alla Sardegna.
Il presidente Comandini ha ringraziato il Rettore per il suo intervento e ha sottolineato che, negli ultimi decenni, la Regione e il Consiglio regionale hanno sempre avuto un rapporto forte con le Università di Cagliari e Sassari, ma anche con tutto il mondo della scuola, viste le difficoltà che derivano dalla condizione insulare della Sardegna. Comandini ha anche sottolineato che l’obiettivo della Commissione è analizzare lo stato delle cose per affrontare le sfide future e per costruire una Regione più snella, più agile e più funzionale, in cui il rapporto con la Regione sia più accessibile e in cui la spesa venga migliorata.
Audizione dei rappresentanti del Cal. Serve una riforma organica degli enti locali, con un testo unico che definisca i rapporti tra Regione ed enti locali, ma anche tra i Comuni e le Province e ridefinisca il ruolo del Cal. Sono alcuni dei punti principali emersi nel corso della seduta della Commissione speciale per la riscrittura della legge statutaria della Sardegna, presieduta dal presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, che ha sentito in audizione il Cal (Consiglio delle Autonomie locali), rappresentato dal presidente Ignazio Locci e dal sindaco di Mandas, Umberto Oppus, e dal sindaco di Siddi, Marco Pisanu.
Locci e Oppus hanno sottolineato la necessità di superare l’impianto attuale e di arrivare a un Testo unico sulle autonomie locali sul modello del Trentino Alto Adige. Una riforma che, nelle intenzioni del Cal, dovrebbe ristabilire un equilibrio reale tra Regione ed enti presenti nel territorio, secondo il principio costituzionale di equiordinazione. Secondo Locci la struttura regionale attuale appare rigida e poco reattiva rispetto alle sfide quotidiane. Serve, secondo il presidente del Cal, una separazione chiara tra funzioni di governo e funzioni amministrative con un sistema più dinamico e moderno. Tra gli altri punti evidenziati dagli auditi la necessità di un riequilibrio della rappresentanza dei territori in Consiglio regionale, che tuteli anche le realtà più piccole. Il Cal, hanno proseguito, ha un ruolo costituzionalmente riconosciuto, precisamente nell’articolo 123 della Costituzione, e deve poter incidere realmente nelle politiche regionali.
Oppus ha poi ricordato i problemi di natura finanziaria con cui si scontrano quotidianamente i Comuni e sulla necessità di incrementare il Fondo Unico perché ci sono Amministrazioni che rischiano di non poter chiudere il bilancio 2025. C’è una sofferenza diffusa, ha detto, aggravata dall’aumento dei costi energetici, dei rifiuti e degli adeguamenti contrattuali.
Nelle prossime settimane il Cal consegnerà alla Commissione un pacchetto di proposte, tra cui una revisione della legge elettorale con norme che garantiscano rappresentanza territoriale minima e strumenti finanziari adeguati. La riforma statutaria, hanno concluso, è l’occasione per ridare centralità ai territori e costruire un sistema istituzionale più equilibrato, moderno e capace di dare risposte reali.
Il presidente Comandini, ringraziando i rappresentanti del Cal per la loro presenza e l’importante contributo che daranno alla Commissione speciale, ha ricordato che il Consiglio regionale ha voluto istituire una Commissione speciale perché ritiene che la nuova forma di governo della Regione, la nuova legge statutaria, non debba essere una legge fatta dalla maggioranza attuale, ma debba essere una legge che appartiene a tutti i partiti che svolgono attività politica in Sardegna, quindi una legge al di sopra delle parti e partecipata. Il capogruppo del Pd, Roberto Deriu, ha inoltre sottolineato la necessità di valorizzare il ruolo del Cal nel processo legislativo, riformare lo status e le prerogative dei componenti del Cal e definire il rapporto tra le Istituzioni. Com









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