Cagliari, 31 Ott 2025 - Quella appena approvata sembrerebbe una vendetta postuma di Berlusconi, dopo la sua eterna battaglia contro la Magistratura, da lui combattuta in evidente conflitto di interessi, trattandosi di persona a lungo indagata, imputata e, talvolta, perfino condannata con sentenza definitiva, come dicevano i giuristi latini res judicata pro veritate abetur.
Quest’ultima riforma segue alla nefasta abolizione dell’abuso d’ufficio e tante altre norme liberticide e repressive scritte appositamente: per limitare il diritto costituzionale, di manifestare pubblicamente nelle piazze - per esempio contro il genocidio del Popolo Palestinese o in occasione di legittimi scioperi a tutela del sacro diritto anche quello costituzionale - ad avere un salario dignitoso.
In realtà, questo governo persegue in disegno politico: creare un diritto penale oppressivo e del privilegio, per rendere la Giustizia più forte contro i deboli (beati coloro che sono perseguitati dalla giustizia diceva Gesù) ma, nel contempo, più debole contro i forti, ovvero i gli autori dei delitti dei colletti bianchi.
Insomma si vogliono proteggere ancor di più i politici affinché, oltre che stipendi generosi e privilegi di ogni genere e sorta, possano godere anche di una sostanziale e immeritata impunità.
Non c’è dubbio infatti che, la formale separazione delle carriere sia l’anticamera dell’assoggettamento dei magistrati inquirenti - ovvero i Pubblici Ministeri- al controllo gerarchico e politico del Ministro della Giustizia.
Ma, la riforma predetta non garantisce maggior giustizia sostanziale e tantomeno maggiori garanzie formali per i cittadini!
Se un Giudice fosse particolarmente severo o colpevolista, non sarà minimamente influenzato dal fatto che il Procuratore della Repubblica sia un collega, insieme al quale hanno superato il medesimo concorso o un diversamente collega, che ha superato un concorso simile ma, differente.
Tanto è vero che un mostro sacro, come il celeberrimo professor Coppi, già difensore del cavaliere di Arcore- a differenza della maggior parte degli avvocati- è critico sulla bontà di codesta riforma.
La giustizia è una idea astratta ma, vive nell’animo di ogni uomo dabbene cui ripugna l’idea che si possano creare ulteriori spazi di impunità e illegalità, soprattutto se a favore di una esigua minoranza di politici incapaci e spesso fuori legge, pertanto sono convinto che il referendum boccerà la separazione delle carriere, con un’affluenza alle urne superiore alla media, perché il popolo Italiano è migliore di tutti i suoi rappresentanti.
Avv.Alessandro Ballicu












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