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Truffe anziani: Carabinieri del comando provinciale di Cagliari e Oristano sventano una truffa ad opera di un uomo e una donna della Campania: arrestati e rinchiusi in carcere a Uta.

Oristano, 26 Ott 2025 - Nel rispetto dei diritti delle persone coinvolte e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato e salvo ulteriori approfondimenti, stante la fase attuale delle indagini preliminari, nella tarda serata del 24 ottobre, all’esito di un’articolata operazione volta al contrasto delle cosiddette truffe ai danni di persone anziane del “finto Carabiniere o del finto Avvocato”, i Carabinieri della Compagnia di Ghilarza e Mogoro ed i colleghi della Compagnia di Villacidro, hanno proceduto ad un arresto in flagranza di reato,  di una coppia, residenti in Campania, ritenuti responsabili, in concorso con altri soggetti, di tentata estorsione aggravata ai danni di persona fragile ed anziana della Marmilla che, mediante minaccia telefonica, è stata costretta da un sedicente Maresciallo dei Carabinieri, a preparare una somma in contanti di 41.000 € e vari preziosi in oro custoditi in casa per evitare una perquisizione nonché il trattenimento in una Caserma dell’Arma in quanto era sospettata di rapina commessa con auto di sua proprietà.

La pretestuosa intimidazione dei malviventi all’anziana vittima, già riscontrata in precedenti analoghi fatti dalle forze dell’ordine, mira a creare una soggezione psicologica e un senso di paura nei confronti di persone fragili facendole sentire colpevoli di un reato inesistente e sfruttando la credibilità dell’Arma nella popolazione per indurle a consegnare denaro contante o monili in oro per evitare consegue negative con la Giustizia.

In questo caso la vittima sarebbe stata costretta, sotto la minaccia di un male ingiusto, a tenere attiva la comunicazione telefonica con i malviventi che tentavano il raggiro (nota tecnica per far in modo di isolare l’utenza di casa da altre chiamate in entrata) e che nel frattempo facevano delle domande sulla sua abitazione, verosimilmente al fine di localizzarla. A quel punto l’interlocutore anticipava che si sarebbero presentati presso l’abitazione della vittima dei suoi collaboratori che avrebbero provveduto a ritirare quanto precedentemente anticipato. MA nonostante ciò, i Carabinieri del Comando Provinciale di Oristano e di Cagliari, nell’ambito di un’operazione interprovinciale congiunta e coordinata di controllo capillare del territorio e monitoraggio di tutte quelle situazioni sospette riconducibili al grave fenomeno criminale, sono riusciti a bloccare i due, prima che si impossessassero del denaro e preziosi che la vittima era stata indotta fraudolentemente a preparare per la successiva consegna, traendoli in arresto dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti e raccolto univoci e concordanti elementi di colpevolezza per i fatti criminali contestati. Pertanto anche in questo caso, risolutiva è stata la penetrante conoscenza del tessuto sociale e criminale degli investigatori dell’Arma che, grazie alle immediate attività d’indagine svolte, sono riusciti a sventare il reato e ad arrestare i due, anche in virtù dell’esperienza investigativa dei militari del Comando Provinciale di Oristano che ha consentito le operazioni e i numerosi arresti tra l’estate e l’autunno del 2024.

Quindi i due partenopei, sono stati sottoposti a perquisizione e trovati in possesso di un monile, celato all’interno dell’autovettura utilizzata, del quale non sapevano giustificarne il possesso e che potrebbe essere oggetto di precedente analogo delitto.

L’operazione di oggi dei militari, che non conclude né le indagini sul fatto e sugli ipotizzati ulteriori legami criminali e l’esatta consistenza del gruppo che ha agito né sugli altri casi analoghi, risulta particolarmente importante in quanto la grave tipologia di truffa o, nei casi più gravi, estorsione desta grande preoccupazione per la vulnerabilità e fragilità delle vittime (persone estremamente anziane e per di più sole) nonché per le modalità della condotta (i malviventi hanno fatto leva, dopo essersi presentati come Carabinieri, rappresentanti dello Stato, sui sentimenti della persona offesa e sulla sua legittima preoccupazione per le negative conseguenze con la Giustizia).

Le modalità della condotta denotano l’esistenza di un elevato grado di organizzazione e di una meticolosa preparazione del colpo, preparato fin nei dettagli, con uno spostamento organizzato dalla Campania e con tutti gli accorgimenti del caso, eseguito dopo aver ricercato la vittima, acquisendo informazioni sul suo profilo e le sue abitudini, senza dubbio anche sull’assenza di familiari in casa e sui nomi dei suoi affetti.

Le persone arrestate sono state condotte e rinchiuse ne Carcere di Uta (Ca) a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

Il provvedimento eseguito è una misura pre-cautelare attuata d’iniziativa dalla Polizia Giudiziaria in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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