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Tragedia in mare. Algerino muore durante traversata, fermati dagli agenti del Commissariato di Carbonia e dai colleghi della Squadra Mobile di Cagliari i due presunti scafisti.

Carbonia, 14 Ott 2025 - Nei giorni scorsi, un’imbarcazione di piccole dimensioni, con a bordo dieci migranti di nazionalità algerina, è approdata sulla spiaggia di Porto Pino. All’interno del barchino vi era il corpo privo di vita di un giovane senza documenti.

Immediatamente allertate le Forze di Polizia, personale del Commissariato di PS di Carbonia si è recato sul posto per le prime attività di soccorso. Contestualmente è stata avviata l’indagine coordinata dall’Autorità Giudiziaria che ha poi disposto l’invio del medico legale, il quale da un primo esame esterno, riscontrava un evidente trauma cranico, verosimilmente compatibile con un colpo violento subito durante la traversata.

Allo stesso tempo, i migranti sono stati accompagnati presso il centro di accoglienza di Monastir per le previste operazioni di identificazione.

In seguito, durante le visite mediche preliminari, due di loro si erano allontanati arbitrariamente dalla struttura, facendo perdere temporaneamente le loro tracce ancor prima dell’avvio delle procedure di fotosegnalamento.

Immediatamente, sospettando un possibile coinvolgimento dei due nella morte del giovane, nel corso della serata, gli agenti della Squadra Mobile, apprese le evidenze di natura medico legale, hanno avviato una capillare attività di ricerca nell’area portuale che si concludeva con il loro ritrovamento a Cagliari in via Roma. Pertanto i due sono stati fermati e trovati in possesso di tre telefoni cellulari e circa 3.500 euro in denaro contante.

Parallelamente, presso gli uffici della Terza Sezione della Squadra Mobile, si è proceduto all’escussione dei migranti, sette dei quali hanno fornito dichiarazioni fondamentali per la ricostruzione dei fatti. Infatti, questi hanno descritto, in modo dettagliato, il viaggio compiuto a bordo di un barchino in vetroresina lungo circa sei metri, partito alla mezzanotte dell’8 ottobre da Annaba, in Algeria, per il quale avrebbero corrisposto ai trafficanti di uomini circa 25.000 euro complessivi.

La traversata verso le coste sarde sarebbe stata affidata a due scafisti che, secondo le testimonianze raccolte, avrebbero condotto l’imbarcazione a velocità sostenuta. Intorno alle 2 di notte, dopo circa due ore di navigazione, l’impatto violento con le onde avrebbe provocato un forte contraccolpo. Uno dei migranti, sbalzato contro lo scafo, avrebbe riportato un grave trauma cranico, risultato poi fatale.

Nonostante la grave ferita e la vicinanza delle coste algerine gli scafisti non avrebbero richiesto i soccorsi proseguendo il viaggio verso la Sardegna dove il giovane è giunto cadavere.

Le dichiarazioni rese dai migranti trovavano ulteriore riscontro nelle risultanze investigative¸ in particolare, durante la perquisizione telematica di uno dei telefoni cellulari sequestrati ai due algerini che avevano tentato la fuga da Monastir, e poi è stato estrapolato un video che li riprendeva alla guida del natante; oltre a ciò, sono state trovate alcune tragiche riprese che documentavano gli ultimi istanti di vita del giovane migrante deceduto.

Quindi con la fattiva collaborazione del Consolato algerino, è stata ufficialmente identificata la vittima: un 27enne originario di Annaba riconosciuto dalla sorella giunta appositamente in Sardegna.

Stante i gravi indizi di colpevolezza ed il pericolo di fuga, nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, entrambi gli indagati sono stati sottoposti al provvedimento di fermo di indiziato di delitto e accompagnati presso la casa Circondariale di Uta dove, dopo il giudizio di convalida, sono stati trattenuti in regime di custodia cautelare.

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