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Trump annuncia l’intesa sulla prima fase, oggi la firma: “Presto liberi gli ostaggi”. Israele libererà 1.950 palestinesi per 20 ostaggi vivi.

Gaza, 9 Ott 2025 - Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato alla France presse che l'intesa raggiunta in Egitto sulla prima fase del piano di pace del presidente Donald Trump prevede che Israele rilasci quasi 2.000 prigionieri palestinesi - 250 persone condannate all'ergastolo e altre 1.700 arrestate dall'inizio della guerra a Gaza - in cambio dei 20 ostaggi israeliani vivi, prevede "ritiri programmati" delle truppe israeliane dall'enclave e "garanzie da parte del presidente Trump e dei mediatori". Una fonte palestinese citata dall'emittente saudita Al-Sharq ha precisato che lo scambio con gli ostaggi israeliani avverrà "entro 72 ore dall'attuazione dell'accordo" e secondo un'altra emittente saudita, Al-Hadath, il conto alla rovescia di 72 ore inizierà dopo il ritiro delle truppe israeliane secondo le linee concordate, che inizierà una volta che l'accordo sarà ratificato dal governo israeliano.

La stessa fonte palestinese citata da Al-Sharq ha riferito che l'intesa prevede che le forze israeliane si ritirino dal valico di Rafah e dalle sue vicinanze, e comprende anche il trasferimento in Egitto di pazienti e feriti palestinesi. Una volta entrato in vigore l'accordo, il valico di Rafah dovrebbe essere riaperto su entrambi i lati. Un'altra fonte di Hamas ha detto ancora alla France presse che nei primi cinque giorni di cessate il fuoco dovrebbero entrare nella Striscia di Gaza almeno 400 camion di aiuti umanitari al giorno. Numero che dovrebbe aumentare nei giorni successivi.

"L'accordo sulla prima fase dell'intesa di pace per Gaza segna un importante passo avanti. Si tratta di un risultato diplomatico di grande rilievo e di una reale opportunità per porre fine a una guerra devastante e liberare tutti gli ostaggi. L'Ue farà tutto il possibile per sostenerne l'attuazione". Lo afferma l'alto rappresentante Ue, Kaja Kallas.

L'Idf annunciano di aver iniziato a prepararsi al ritiro parziale delle truppe dalla Striscia di Gaza nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas. Loscrive il Times of Israel. In una dichiarazione, l'esercito afferma che "secondo le direttive di livello politico e in conformità con una valutazione della situazione, l'Idf ha avviato i preparativi operativi per l'attuazione dell'accordo". Come parte dei preparativi, l'esercito afferma di essere pronto a spostare le truppe verso "linee di schieramento modificate nel prossimo futuro".   "Le Idf continuano a essere schierate nell'area e si stanno preparando per qualsiasi sviluppo operativo", aggiunge l'esercito. In un precedente comunicato, l'Idf aveva messo in guardia che il nord della Striscia resta per ora zona di combattimento.

La Jihad islamica, sostenuta dall'Iran e seconda solo ad Hamas nella Striscia di Gaza, ha accolto con favore l'accordo raggiunto per l'attuazione della prima fase del piano Trump arrivando addirittura a riconoscere la mediazione degli Stati Uniti e dei Paesi arabi. "Ciò che è stato raggiunto con l'accordo di cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri non è un regalo di nessuno, eppure non neghiamo gli sforzi arabi e internazionali", afferma il gruppo in una dichiarazione che sottolinea "gli enormi sacrifici compiuti dal popolo palestinese" e respinge l'idea che l'accordo implichi una qualsiasi capitolazione. "In questi momenti storici, non dimenticheremo i grandi martiri che hanno svolto il ruolo più importante nel preservare la fermezza della resistenza", si legge nella nota diffusa dal Times of Israel.

"Indubbiamente è una bella notizia. La strada verso la pace è lunga ma bisogna cominciare in qualche modo. Questi gesti, soprattutto la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri, il parziale, almeno iniziale ritiro dell'esercito israeliano, danno quella fiducia necessaria per continuare". Con queste parole rilasciate al Sir il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, commenta l'accordo sul cessate il fuoco tra Hamas e Israele siglato nella notte in Egitto.

"Questa prima fase ne aprirà delle altre - aggiunge il patriarca - e creerà un clima nuovo che aiuterà anche nella distribuzione degli aiuti. Tornare alla normalità, alla vita ordinaria non si potrà ancora perché la situazione è disastrosa - conclude - ma è necessario cominciare a ripensarla".

Primo Ministro britannico, Keir Starmer, ha accolto con favore l'accordo di Hamas e Israele sul cessate il fuoco e sulla liberazione degli ostaggi, mediato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Questo è un momento di profondo sollievo che sarà avvertito in tutto il mondo, ma soprattutto per gli ostaggi, le loro famiglie e tutta la popolazione civile di Gaza. L'accordo deve essere pienamente attuato senza indugio, consentendo l'ingresso di aiuti salvavita a Gaza senza restrizioni. Invitiamo tutte le parti a porre fine alla guerra e a gettare le basi per una fine duratura del conflitto. La Gran Bretagna sosterrà i passi necessari".

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