Ballao (Ca), 5 Ott 2025 – Nel corso della notte, i Carabinieri della Stazione di Armungia, con il supporto dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Vito, nel rispetto dei diritti delle persone coinvolte e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato e salvo ulteriori approfondimenti, stante la fase attuale delle indagini preliminari, hanno arrestato un 35enne disoccupato del luogo, già noto alle Forze di Polizia, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia.
L’intervento dei militari è scaturito da una chiamata al numero unico di emergenza 112, effettuata da un passante che, preoccupato dalle forti urla provenienti da un’abitazione nel centro del paese, ha segnalato la possibile presenza di una lite in corso.
L’operatore della Centrale Operativa dei Carabinieri di San Vito, valutata l’urgenza e la gravità della segnalazione, ha immediatamente disposto l’invio sul posto della pattuglia più vicina e coordinando l’intervento in tempo reale.
Giunti rapidamente presso l’abitazione indicata, i militari hanno trovato il 35enne in evidente stato di agitazione. Secondo quanto ricostruito, poco prima, al culmine di una lite scoppiata per futili motivi con il padre convivente, un 65enne pensionato, l’uomo lo avrebbe minacciato brandendo un grosso coltello e successivamente colpito con un pugno al volto, il tutto, peraltro, alla presenza di minori. La vittima, soccorsa dal personale sanitario nel frattempo giunto sul posto, ha riportato fortunatamente lievissime lesioni.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato condotto e rinchiuso presso la Casa circondariale “Ettore Scalas” di Uta, in attesa delle valutazioni dall’Autorità Giudiziaria competente.
L’episodio evidenzia l’importanza della collaborazione tra cittadini e Forze dell’Ordine, che grazie alla tempestiva segnalazione e al coordinamento della Centrale Operativa hanno potuto scongiurare conseguenze più gravi. L’intervento si inserisce nel costante impegno dell’Arma dei Carabinieri nella tutela delle persone vulnerabili e nel contrasto ai reati commessi in ambito familiare, attività resa possibile dalla presenza capillare sul territorio e dall’attenta conoscenza delle comunità locali.
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