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La Sumud Flotilla entra nella zona a rischio: “Meno di 145 miglia da Gaza”.

Cagliari, 1 Ott 2025 – "Mentre ci avviciniamo a Gaza, restiamo vigili mentre entriamo nell'area dove le precedenti flottiglie sono state intercettate e/o attaccate. Tenete gli occhi puntati sulla missione. Tenete gli occhi puntati su Gaza. Continuiamo a navigare senza lasciarci scoraggiare dalle minacce e dalle tattiche intimidatorie di Israele". Lo scrive la Global Sumud Flotilla sui social postando un'immagine che mostra che le imbarcazioni si trovano ora a meno di 145 miglia nautiche da Gaza.

"Stiamo entrando nella zona ad altro rischio". Lo scrive la Global Sumud Flotilla sul suo account X. 

Stando a quanto anticipato dai media israeliani Kan e Channel 12, Israele non consentirà alla Global Sumud Flotilla di violare il blocco navale imposto alla Striscia di Gaza. Secondo i media, saranno la Marina e gli incursori della 13esima Flottiglia a intercettare le imbarcazioni, ordinando loro di tornare indietro e sequestrandole in caso di rifiuto, fermando gli attivisti, che saranno trasferiti prima al porto di Ashdod, quindi nella prigione di Ketziot. Quanti accetteranno di essere espulsi saranno rimpatriati, mentre quanti opporranno resistenza saranno portati davanti a "un tribunale speciale all'interno del carcere". Saranno circa 600 gli agenti di polizia impiegati nell'operazione.

La Global Sumud Flotilla: "Navi non identificate si sono avvicinate ad alcune imbarcazioni della flottiglia, alcune con le luci spente." “I partecipanti hanno applicato i protocolli di sicurezza in preparazione di un'intercettazione. Le navi (che si erano avvicinate) si sono poi allontanate dalla flottiglia”.

La Global Sumud Flotilla ha temporaneamente ridotto il livello di allerta mentre prosegue la sua navigazione verso la Striscia di Gaza. 
Gli equipaggi hanno lasciato il ponte delle imbarcazioni, dove si erano radunati in "stato di massima allerta" poco dopo l'ingresso della "zona ad alto rischio", ossia l'area delle due precedenti intercettazioni da parte delle forze israeliane, e l'avvistamento di droni.

"Nessuna nave della flottiglia è stata al momento intercettata, ma tutte le imbarcazioni hanno comunque effettuato i preparativi d'emergenza per un'intercettazione" eventuale. Lo scrive su X uno dei partecipanti alla spedizione della Global Sumud Flotilla diretta verso la Striscia di Gaza, secondo cui navi della Marina israeliana si starebbero avvicinando alla flottiglia e le telecamere a circuito chiuso di diverse imbarcazioni sarebbero state messe fuori uso.

"Tutti gli occhi sulla Flotilla e su Gaza. Veglia in diretta". Questa la chiamata del Global Movement to Gaza per supportare e difendere la missione umanitaria. Così, oltre alla diretta Instagram, dal presidio permanente di Usb nella Capitale, a piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, è stata organizzata una veglia in diretta, con interventi dalle imbarcazioni che si avvicinano a Gaza. 

"La Flotilla sta compiendo l'ultimo tratto del suo viaggio verso Gaza, meno di 200 miglia la separano dalle coste palestinesi e il rischio di un'intercettazione illegale e illegittima di Israele questa notte si fa sempre più concreto. Vegliamo con loro e per loro tenendo tutti insieme gli occhi puntati su questa lunga notte. In collaborazione con il Presidio a Roma in Piazza dei 500, con il supporto del movimento degli studenti palestinesi e la rete antisionista". "Interverranno la delegazione internazionale della Global Sumud Flotilla, i portavoce della delegazione italiana di Global Movement to Gaza, sindacati, associazioni Palestinesi, referenti dai presidi permanenti delle Piazze di Roma, Milano e non solo, artisti, giornalisti, attivisti e tanti altri. Dalle ore 22 in avanti, per tutta la notte, per proteggere i nostri straordinari equipaggi", aggiunge il movimento.

Un comunicato della Global Sumud Flotilla stigmatizza il fatto che il ministro della Difesa italiano “ci ha informato” che la fregata militare Alpino offre agli attivisti l’opportunità di lasciare le imbarcazioni e rientrare prima di raggiungere la cosiddetta “zona critica”.

E commenta: “Siamo chiari: questa non è protezione. È sabotaggio. È un tentativo di demoralizzare e dividere una missione pacifica e umanitaria. Questa è codardia travestita da diplomazia”.

Almeno 13 persone sono rimaste uccise in un attacco sferrato all'alba dalle forze israeliane su Gaza City. Lo riporta il canale televisivo yemenita Al Masirah, controllato dagli Houthi, secondo il quale sono stati colpiti un edificio residenziale e una scuola.

Qatar, Egitto e Turchia starebbero sollecitando Hamas ad accettare la proposta di Donald Trump per mettere fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Lo scrive il portale Axios, che cita due fonti anonime a conoscenza dei colloqui.

I tre Paesi hanno un ruolo di mediatori con Hamas e trasmettono solitamente i messaggi tra il gruppo, Israele e gli Stati Uniti. Alti funzionari di questi tre Stati avrebbero incontrato i leader di Hamas per due volte nelle ultime 24 ore.

Sempre secondo Axios lunedì sera, mentre Trump presentava il suo piano al mondo, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, e il capo dell'intelligence egiziana, Hassan Rashad, lo avrebbero illustrato ai leader di Hamas a Doha. Entrambi hanno esortato Hamas ad accettare. Al-Thani ha affermato di fronte ai leader di Hamas che questo era il miglior accordo possibile e che non sarebbe potuto migliorare di molto.

Il primo ministro del Qatar ha anche osservato che, sulla base dei suoi colloqui con Trump, era fiducioso che il presidente degli Stati Uniti fosse seriamente intenzionato a porre fine alla guerra e ha aggiunto che questa era una garanzia sufficientemente forte per Hamas.

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