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Onu, Trump, dalle immagini si vede quanto poco sia presente mentalmente ma lo è solo se non ottiene risultati contro la legge americana e nell’Assemblea si scaglia contro tutti compresa la sua protetta Meloni che rappresenterebbe al peggio l’Italia.

New York, 24 Sett 2025 - Come previsto, Donald Trump ha fatto tremare il Palazzo di Vetro. Il suo ritorno all'Assemblea generale, dopo sei anni di assenza da quel podio, ha avuto l'effetto di un sisma politico: battute irriverenti, attacchi diretti all'Onu e al suo segretario generale António Guterres, e soprattutto un'agenda che ha colpito i nervi scoperti della comunità internazionale, a partire da clima, energia e migrazioni. Fin dall'inizio, il presidente americano ha trasformato in spettacolo anche i piccoli incidenti tecnici: il teleprompter che non funzionava e le scale mobili bloccate all'ingresso. "In questo modo parlerò più con il cuore", ha detto, strappando un sorriso ai delegati. Ma subito dopo ha piazzato il primo affondo: "In sette mesi ho messo fine a sette guerre che dicevano essere non terminabili. Non ho mai ricevuto una telefonata dall'Onu, nessuno mi ha ringraziato". Una frase che ha gelato la sala, soprattutto perché Guterres, come ripete quasi quotidianamente il suo portavoce, ha sempre sostenuto che "la porta del segretario generale resta aperta per chiunque voglia bussare".

Il presidente della Colombia Gustavo Petro ha chiesto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite l'apertura di un "procedimento penale" contro Donald Trump per gli attacchi degli Stati Uniti contro imbarcazioni nei Caraibi. "Poveri giovani" disarmati sono morti in quelli che Washington ha giustificato come operazioni antidroga al largo delle coste del Venezuela, ha detto Petro. Almeno 14 persone sono state uccise nel bombardamento di tre barche.

A poche ore dal duro attacco di Donald Trump alle Nazioni Unite, il presidente francese Emmanuel Macron interviene al Palazzo di Vetro e difende l'Onu. "I suoi critici più severi sono coloro che vogliono cambiare il nome del gioco; vogliono dominare", ha affermato Macron. "Non vogliamo che prevalga il principio del 'più' forte'. Questo è il rischio". Parlando all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite Macron ha detto che le Nazioni Unite sono un'istituzione molto importante che deve essere rafforzata.  Emmanuel Macron ha messo in guardia dal palco dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sugli effetti dell'indebolimento degli organismi internazionali. 

Intervenendo all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Emmanuel Macron ha anche annunciato che incontrerà domani a New York il presidente iraniano Massoud Pezeshkian. "Il Libano respirerà più facilmente  quando Hezbollah e le armi in suo possesso non esisteranno più", ha affermato  il presidente, accogliendo con favore la direzione positiva intrapresa "dalla  Siria" dopo la caduta della dittatura di Bashar al Assad e criticando l'Iran per  il suo programma nucleare: "O l'Iran fa un gesto e si impegna per la pace e la  stabilità e permette all'Aiea (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) di  fare il suo lavoro, oppure le sanzioni saranno ripristinate".  

"La tragedia in corso in Sudan è probabilmente la peggiore", ha proseguito il capo dello Stato, prima di discutere del conflitto in Congo. "La nostra responsabilità è costruire un solido piano di sicurezza in questo periodo di disordini", ha aggiunto. "Non dobbiamo contrapporre il G7 ai Brics", ha sollecitato Macron, riferendosi alle sfide economiche mondiali. "Dobbiamo continuare a mobilitarci di fronte alle sfide del clima e della biodiversità. Il nostro dovere è continuare ad agire insieme", ha aggiunto il presidente francese, definendo l'Onu un "tesoro". "Le Nazioni Unite siamo noi. Non abbiamo il diritto di essere cinici", ha avvertito.  "Abbiamo una sola responsabilità: agire insieme. Dobbiamo agire, agire, agire.  Quindi, tocca a noi farlo", ha concluso il capo dello stato, accompagnato da un convinto applauso.

Il presidente cileno Gabriel Boric ha ufficializzato davanti all'Assemblea generale dell'ONU la candidatura di Michelle Bachelet, due volte presidente del Cile, per succedere ad António Guterres alla guida delle Nazioni Unite a partire dal 2027.

Se eletta, Bachelet sarebbe la prima donna e la seconda personalità dell'America Latina, dopo il peruviano Javier Pérez de Cuéllar, a dirigere l'organizzazione in 80 anni di storia. Boric ha elogiato Bachelet come "una figura capace di unire Nord e Sud, Oriente e Occidente" e ha sottolineato la necessità che le Nazioni Unite affrontino il loro "disequilibrio storico di genere".

L'ex presidente cilena ha già ricoperto ruoli chiave nel sistema Onu, tra cui quello di direttrice di Onu Donne e Alto Commissario per i Diritti Umani, esperienza che secondo Boric le conferisce "empatia, fermezza e capacità decisionale". La candidatura di Bachelet arriva in un contesto competitivo, con altri nomi latinoamericani già in campo, come l'argentino Rafael Grossi e la messicana Alicia Bárcenas.

"Quando una piccola spina punge la mano di un bambino, ai genitori si stringe il cuore, ma a Gaza i bambini vengono amputati senza anestesia. Questo è il punto più basso dell'umanità". Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, intervenendo all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. 

Il leader turco ha puntato il dito contro Israele e la comunità internazionale, denunciando che "un bambino viene ucciso ogni ora negli ultimi 23 mesi" e descrivendo "bambini di soli due o tre anni senza mani, braccia o gambe, diventati l'immagine quotidiana di Gaza". Erdogan ha sottolineato che "non si tratta di numeri, ma di vite innocenti" e ha chiesto a tutti i leader mondiali di "schierarsi senza esitazione al fianco del popolo palestinese oppresso". Ha quindi ringraziato i Paesi che hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina e ha invitato quelli che non l'hanno ancora fatto "ad agire immediatamente". 

Il presidente turco ha poi accusato Israele di "portare avanti una politica di sterminio di massa sotto mentite spoglie" dopo i fatti del 7 ottobre. "Non può esserci pace - ha proseguito - in un mondo dove i bambini muoiono di fame e per mancanza di medicine, dove milioni di persone vengono sfollate in un territorio di soli 365 chilometri quadrati". Erdogan ha infine accusato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, di "non avere alcuna intenzione di liberare gli ostaggi o raggiungere la pace" e ha ribadito che "a Gaza non c'è una guerra: da un lato c'è un esercito dotato delle armi più moderne, dall'altro civili innocenti".

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