Gaza, 18 Sett 2025 - Entro fine mese la carestia a Gaza riguarderà più di 640.000 persone rispetto al mezzo milione attuale. È quanto ha denunciato il capo degli aiuti delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, parlando di "una carestia prevenibile e prevedibile" che la comunità umanitaria "può fermare". Invitando il mondo ad agire Fletcher ha dichiarato "le donne, gli anziani e i bambini di Gaza non possono nutrirsi di dichiarazioni di preoccupazione".
"Abbiamo bisogno che i valichi siano aperti, che sia assicurato un accesso funzionale, che sia garantito un passaggio sicuro e senza ostacoli a Gaza, che i saccheggi siano fermati, che gli ostaggi siano rilasciati e che sia stabilito un cessate il fuoco immediato", ha aggiunto. Secondo l'Onu, un terzo dei centri di trattamento della malnutrizione a Gaza City sono già stati chiusi a causa di ordini di sfollamento forzato mentre il Ministero della Saluteha annunciato che altre tre persone sono morte di malnutrizione e fame nelle ultime 24 ore. In totale, il ministero riferisce che 425 persone sono morte di malnutrizione e fame a Gaza, circa un terzo delle quali sono bambini.
Ieri l'Onu per bocca di Francesca Albanese ha parlato di 65mila vittime nella Striscia, ma potrebbero essere molte di più: il video della dichiarazione.

Una commissione d'inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite accusa Israele di praticare un "genocidio" nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, con l'intenzione di distruggere i palestinesi. "Abbiamo concluso che a Gaza si sta verificando un genocidio e che continua a verificarsi, e che la responsabilità ricade sullo Stato di Israele", ha dichiarato la presidente della commissione, Navi Pillay.
Secondo fonti mediche locali citate dall'agenzia di stampa palestinese Wafa, gli attacchi israeliani di ieri nella Striscia di Gaza hanno provocato almeno 99 morti, di cui 77 nel nord dell'enclave.
Il bilancio complessivo dei palestinesi vittime di Israele dal 7 ottobre 2023 ammonta ad almeno 65.062 morti e 165.697 feriti.
Il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich ha definito la Striscia di Gaza un ‘Eldorado immobiliare’, riferendosi al dibattito sul “giorno dopo” la guerra. Intervenendo al vertice sulla rigenerazione urbana organizzato dal Centro immobiliare e dal portale Madlan 2025, ha dichiarato che la ricostruzione della Striscia potrà trasformarsi in un investimento redditizio, rivelando di aver “già iniziato una trattativa con gli americani”.
Smotrich ha parlato di una visione “utopica” che circola anche nell'amministrazione Trump, descrivendola come un “business plan” costruito “dalle persone più professionali che ci siano”. Ha aggiunto che il progetto si trova ora sul tavolo del presidente degli Stati Uniti e che si sta verificando “come questa cosa diventa un Eldorado immobiliare, non sto scherzando, e si ripaga da sola”.
Il Qatar intende intraprendere un'azione legale contro Israele presso la Corte penale internazionale (Cpi) dopo che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno bersagliato alti funzionari di Hamas a Doha, ha dichiarato ieri sera lo stesso Paese della penisola araba.
Il ministro di Stato qatariota Mohammed bin Abdulaziz Al-Khulaifi ha fatto sapere sul suo account X di aver avuto due incontri a tal proposito con il viceprocuratore della Cpi, Nazhat Khan. "Ho ribadito l'impegno del Qatar a sostenere il percorso della giustizia internazionale e a garantire che coloro che hanno commesso crimini siano ritenuti responsabili e non sfuggano alla punizione nell'ambito del diritto penale internazionale", ha scritto Khulaifi parlando di "aggressione contro lo Stato del Qatar" da parte di Israele.
Orrore a Gaza: "L'offensiva israeliana a Gaza costringe le donne a partorire per strada, senza ospedali, medici o acqua pulita". Lo ha dichiarato ieri sera il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, citando il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa).
"L'Unfpa afferma che 23.000 donne sono prive di cure e circa 15 bambini nascono ogni settimana senza assistenza medica", ha aggiunto Dujarric in una conferenza stampa citata dai media internazionali. Il portavoce Onu ha sollecitato l'immediata protezione dei civili, affermando che la situazione sul campo "sta peggiorando di ora in ora". Ha sottolineato che "l'emissione di ordini di sfollamento non esonera le parti in conflitto dalle loro responsabilità di proteggere i civili nella conduzione delle ostilità".
L’instabile presidente americano, Donald Trump, avrebbe recentemente dichiarato ai suoi principali collaboratori che il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo sta "fottendo", secondo un articolo del Wall Street Journal che afferma però che nonostante le frustrazioni è improbabile che il tycoon rompa pubblicamente con Bibi.
Un alto funzionario israeliano citato nell'articolo afferma che Trump e Netanyahu hanno ottimi rapporti e che qualsiasi idea contraria è una "fake news". Funzionari statunitensi hanno dichiarato al giornale che il presidente americano è orgoglioso del suo stretto rapporto con Bibi e del forte sostegno Usa a Israele.
Secondo il sindaco di Londra, Sadiq Khan, "ciò che sta accadendo a Gaza è un genocidio".
In un video pubblicato sul suo account X, Khan ha motivato la sua affermazione citando le immagini di bambini che muoiono di fame, il collasso del sistema sanitario e la carestia provocata dall'uomo. Ha anche fatto riferimento alla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia e a un rapporto della Commissione ONU, sostenendo che, alla luce di questi elementi, è inevitabile concludere che a Gaza si stia verificando un genocidio.
La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha portato il suo saluto alla manifestazione di Music for peace e Global movement to Gaza in piazza De Ferrari, al termine della riunione di Coordinamento delle Città metropolitane riunitosi a Palazzo Ducale, a cui sono statiinvitati anche i sindaci dei Comuni capoluogo di Regione non sede di Città metropolitana.
Presenti anche i sindaci di alcune delle maggiori città italiane. Almeno 5mila i manifestanti che poi hanno dato vita a un breve corteo fino alla prefettura. Insieme alla sindaca di Genova Silvia Salis, al termine della riunione di coordinamento delle Città metropolitane di Anci a Palazzo Ducale, hanno portato un saluto al presidio diversi altri primi cittadini: Beppe Sala (Milano), Matteo Lepore (Bologna), Gaetano Manfredi (Napoli), Sara Funaro (Firenze), Vittoria Ferdinandi (Perugia), Vito Leccese (Bari), Stefano Lo Russo (Torino), Massimo Zedda (Cagliari), Federico Basile (Messina). Music for Peace era tra le associazioni aderenti alla Global Sumud Flotilla e aveva lanciato una raccolta di generi alimentari che aveva consentito di raccogliere solo a Genova oltre 250 tonnellate di cibo per la popolazione di Gaza.
Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil, una piccola 'flotilla' occuperà simbolicamente il porto di Genova mentre i lavoratori bloccheranno i varchi a terra.
Oltre 20 organizzazioni umanitarie, tra cui Save the Children, Oxfam, Medici Senza Frontiere e Action Aid, hanno lanciato un appello alla comunità internazionale chiedendo un intervento con urgenza per mettere fine alla guerra a Gaza, dopo che una commissione indipendente dell'Onu ha denunciato che è in corso “un genocidio”.
“Mentre il governo israeliano ha ordinato lo sfollamento di massa di Gaza City, che ospita quasi un milione di persone, la tragedia si avvierà in una fase ancora più devastante se non verranno prese misure concrete. Gaza è stata deliberatamente resa inabitabile... Eppure i leader mondiali non agiscono. I fatti vengono ignorati. Le testimonianze vengono ignorate. E come conseguenza diretta, altre persone vengono uccise”, si legge nella lettera.
Sottolineando che il loro lavoro può arrivare fino a un certo punto, le organizzazioni internazionali hanno esortato gli Stati ad “agire ora per prevenire la distruzione della vita nella Striscia di Gaza e per porre fine alle brutalità e all'occupazione”. Devono “utilizzare ogni strumento politico, economico e legale a loro disposizione per intervenire. Retorica e mezze misure non bastano. Questo momento richiede un'azione decisa”.
Comments are closed.