Gaza, 17 Sett 2025 - “Sospendiamo il sostegno bilaterale al governo israeliano. Si tratta di un segnale importante, che conferma la nostra politica a favore della pace. In particolare, 14 milioni di euro di fondi già stanziati per il periodo 2020-2024. Di tale importo, 4,3 milioni di euro sono stati contrattualizzati, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo all'identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti” ha annunciato la commissaria Ue Dubravka Suica sottolineando che in questo caso l'esecutivo comunitario ha potuto prendere una decisione “indipendente”.
“Come annunciato, non sospenderemo lo stanziamento di 20 milioni di euro destinati a misure volte a combattere l'antisemitismo e a promuovere la vita ebraica sostenendo Yad Vashem. Allo stesso modo, rimarranno invariati i 10,2 milioni di euro destinati alla società civile. Continuerà anche il sostegno dell'Ue alle iniziative di costruzione della pace attraverso la società civile israeliana e palestinese, con uno stanziamento medio di 5 milioni di euro all'anno” ha spiegato ancora Suica.
Il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich ha definito la Striscia di Gaza un ‘Eldorado immobiliare’, riferendosi al dibattito sul “giorno dopo” la guerra. Intervenendo al vertice sulla rigenerazione urbana organizzato dal Centro immobiliare e dal portale Madlan 2025, ha dichiarato che la ricostruzione della Striscia potrà trasformarsi in un investimento redditizio, rivelando di aver “già iniziato una trattativa con gli americani”.
Smotrich ha parlato di una visione “utopica” che circola anche nell'amministrazione Trump, descrivendola come un “business plan” costruito “dalle persone più professionali che ci siano”. Ha aggiunto che il progetto si trova ora sul tavolo del presidente degli Stati Uniti e che si sta verificando “come questa cosa diventa un Eldorado immobiliare, non sto scherzando, e si ripaga da sola”.
"Abbiamo presentato un pacchetto di sanzioni contro i terroristi di Hamas e i ministri estremisti del governo israeliano e coloni violenti e entità che sostengono l'impunità in Cisgiordania". Lo ha annunciato l'alta rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas. "Voglio essere molto chiara" ha aggiunto, "l'obiettivo non è punire Israele. L'obiettivo è migliorare la situazione umanitaria a Gaza. Tutti gli stati membri sono concordi nel dire che la situazione a Gaza è inaccettabile. La guerra deve finire".
"Accolgo con favore le proposte" avanzate oggi dalla "Commissione europea sulla sospensione di alcune disposizioni commerciali dell'Accordo di Associazione con Israele e sulle sanzioni contro ministri estremisti e coloni violenti, nonché contro Hamas. Spetta ora agli Stati membri decidere". Lo scrive su X il presidente del Consiglio dell'Unione europea Antonio Costa. "Queste misure - sottolinea Costa - non sono contro il popolo israeliano. Il loro scopo è dimostrare che l'Europa non può accettare le azioni del governo israeliano a Gaza e in Cisgiordania, che sono andate ben oltre il legittimo diritto di Israele all'autodifesa". "La situazione a Gaza è catastrofica e inaccettabile. È urgente un cessate il fuoco immediato. Deve essere ripristinato il pieno accesso umanitario. Gli ostaggi devono essere rilasciati senza condizioni", aggiunge Costa.
Oltre 20 organizzazioni umanitarie, tra cui Save the Children, Oxfam, Medici Senza Frontiere e Action Aid, hanno lanciato un appello alla comunità internazionale chiedendo un intervento con urgenza per mettere fine alla guerra a Gaza, dopo che una commissione indipendente dell'Onu ha denunciato che è in corso “un genocidio”.
“Mentre il governo israeliano ha ordinato lo sfollamento di massa di Gaza City, che ospita quasi un milione di persone, la tragedia si avvierà in una fase ancora più devastante se non verranno prese misure concrete. Gaza è stata deliberatamente resa inabitabile... Eppure i leader mondiali non agiscono. I fatti vengono ignorati. Le testimonianze vengono ignorate. E come conseguenza diretta, altre persone vengono uccise”, si legge nella lettera.
Sottolineando che il loro lavoro può arrivare fino a un certo punto, le organizzazioni internazionali hanno esortato gli Stati ad “agire ora per prevenire la distruzione della vita nella Striscia di Gaza e per porre fine alle brutalità e all'occupazione”. Devono “utilizzare ogni strumento politico, economico e legale a loro disposizione per intervenire. Retorica e mezze misure non bastano. Questo momento richiede un'azione decisa”. Com
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