Cagliari, 17 Sett 2025 – Nella serata di ieri i Carabinieri della Sezione Radiomobile del Comando Provinciale di Cagliari, nel rispetto dei diritti delle persone coinvolte e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato e salvo ulteriori approfondimenti, stante la fase attuale delle indagini preliminari, hanno arrestato un 23enne senegalese, senza fissa dimora, e già noto alle Forze di Polizia, ritenuto responsabile del reato di rapina impropria.
L’uomo si era introdotto all’interno di un punto vendita di prodotti per la cura della persona e della casa situato in via Pola, da cui aveva sottratto merce per un valore di circa 700 euro. Superate le casse con il “malloppo” è stato sorpreso da una dipendente del negozio che ha cercato di fermarlo. A quel punto, nel tentativo di guadagnarsi la fuga, lo straniero non ha esitato a minacciare la donna, suscitando momenti di forte apprensione.
Nel frattempo, una chiamata al 112 Nue aveva segnalato quanto stava accadendo. La centrale operativa ha immediatamente inviato sul posto una pattuglia della Sezione Radiomobile, che è giunta in pochi istanti riuscendo a intercettare l’uomo proprio mentre cercava di dileguarsi. L’intervento dei militari è stato rapido e risolutivo: l’extracomunitario è stato bloccato e posto in sicurezza senza che la situazione degenerasse ulteriormente, evitando così che la dipendente o altri presenti potessero subire conseguenze fisiche.
Condotto presso il Comando Provinciale, al termine delle formalità di rito l’arrestato è stato trattenuto nelle camere di sicurezza, in attesa di essere presentato questa mattina al giudice per il processo con rito direttissimo, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
L’episodio conferma l’importanza della pronta reattività delle pattuglie dei Carabinieri, capaci di intervenire tempestivamente grazie al costante presidio del territorio e al pronto raccordo con la cittadinanza. Un impegno quotidiano che garantisce sicurezza ai cittadini e tutela le attività economiche del capoluogo, rafforzando il rapporto di fiducia tra l’Arma e la comunità.
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