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Approvata la proposta di legge (Deriu e più) sul suicidio medico assistito con 32 voti a favore, 19 contrari e un astenuto. E via libera alla proposta di legge n.134 in materia di istruzione.

Cagliari, 17 Sett 2025 - Il presidente del Consiglio, Piero Comandini, ha aperto la 87ma seduta della XVIIma legislatura e dopo le formalità di rito ha annunciato l’esame degli emendamenti e degli articoli della proposta di Legge n. 59 (Deriu e più) “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019”.

Annunciati gli emendamenti n. 1 e 2 all’articolo 1 (Finalità), la relatrice, Carla Fundoni (Pd) ha espresso parere contrario. La Giunta si è espressa in conformità con la relatrice e il Consiglio non approvato le proposte modificative ed ha invece votato favorevolmente al mantenimento del testo dell’articolo 1.

All’articolo 2 (Requisiti per l'accesso al suicidio medicalmente assistito), con il parere contrario di relatrice e Giunta, non sono stati approvati gli emendamenti 3, 4 e 5 e l’Aula ha approvato il testo dell’articolo 2. A sostegno delle proposte emendative è intervenuto il consigliere di FdI, Corrado Meloni, che ha rivolto critiche al provvedimento, evidenziandone “la portata ideologica e strumentale” ed ha ribadito l’incostituzionalità delle norme in esso contenute.

Non approvati (dopo il parere contrario di relatrice e Giunta) gli emendamenti 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 12, all’articolo 3 (Istituzione della Commissione multidisciplinare permanente) che ha quindi registrato il via libera dell’Assemblea.

Non approvati (dopo il parere contrario di relatrice e Giunta) gli emendamenti 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24 e 25, all’articolo 4 (Verifica dei requisiti per l'accesso al suicidio medicalmente assistito) che è stato invece approvato dal Consiglio.

Approvato l’articolo 4 bis (Modalità di attuazione) e non approvato (parere contrario di relatrice e Giunta) l’emendamento n. 26.

Approvato l’articolo 5 (Gratuità delle prestazioni) e dopo il parere contrario di relatrice e Giunta, non approvato l’emendamento 27.

Non approvati (parere contrario di relatrice e Giunta) gli emendamenti 28, 29, 30, 31, 32, 33 e 34 è stato dunque approvato il testo dell’articolo 6 (Norma finanziaria).  

Il consigliere di FdI, Corrado Meloni, è intervenuto a sostegno dell’emendamento n. 35 evidenziando ancora una volta la portata strumentale dell’iniziativa legislativa ma l’Aula non ha approvato (parere contrario di relatrice e Giunta) la proposta modificativa ed ha successivamente approvato l’articolo 6-bis (Clausola di cedevolezza).

Non approvato (parere contrario della relatrice e della Giunta) l’emendamento 36, l’Aula ha approvato il testo dell’articolo 7 (Entrata in vigore).

Annunciata la votazione finale del provvedimento, con procedimento elettronico, il presidente ha concesso la parola per le dichiarazioni di voto.

Franco Mula (FdI) ha dichiarato voto contrario («è umiliante dividere il Consiglio su un tema così delicato con una legge che sarà impugnata dal Governo e cassata dalla Corte Costituzionale»). Contrario si è detto anche Alessandro Sorgia (Misto) che ha evidenziato come il tema oggetto della norma sia di competenza esclusiva dello Stato. Contrario anche il voto annunciato da Fausto Piga (FdI): «Non è il modo di legiferare, questo è sciacallaggio politico».

Contrario si è detto Piero Maieli (Fi): «La maggioranza sa benissimo che questa legge sarà impugnata e si cimenta in un esercizio di demagogia». Contraria anche Cristina Usai (FdI): «La legge sarà impugnata e mi preoccupa il messaggio che esce da questo Consiglio: sei stanco e disperato, noi ti aiutiamo a morire».

Favorevole, invece, il voto dei Cinque Stelle, annunciato da Alessandro Solinas che ha dichiarato: «Con l’approvazione di questa legge consegniamo qualcosa di importante alla politica sarda e alla storia dell’Autonomia».

Voto di astensione ha annunciato invece il consigliere della maggioranza Giuseppe Frau (UpT). «E’ urgente una legge sul fine vita ma non sono convinto che questa sia la legge che vorrei».

Contrario, il voto annunciato da Emanuele Cera (FdI): «Legiferare in materia di suicidio assistito non è compito delle Regioni ma del Parlamento».

A favore si è detto Sandro Porcu (OC): «E’ una legge di civiltà che riguarda la dignità delle persone, la libertà e mette al centro l’autodeterminazione dell’individuo».

Contrario, invece, Corrado Meloni (FdI): «Non credo che questa legge sia la soluzione alle sofferenze dei pazienti gravi e soltanto le cure palliative possono esserlo, perché i sardi non chiedono il suicidio assistito ma cure efficaci in tempi ragionevoli e possibilmente in Sardegna».

Voto contrario hanno annunciato i Riformatori con il capogruppo Umberto Ticca che non ha mancato di complimentarsi con la commissione per il lavoro svolto e con tutti i Consiglieri per la qualità del dibattito in Aula.

Francesco Agus (capogruppo Progressisti) ha annunciato il voto favorevole e ha dichiarato di aver apprezzato gli interventi di tutti i colleghi e l’assenza di ostruzionismo da parte della minoranza (“che ringrazio”), che ha consentito di arrivare celermente all’approvazione della proposta di legge. Per Agus tra i meriti di questo testo c’è quello di aver creato un terreno di diritto dove c’era solo arbitrio. E ha ribadito che la Pl non va oltre quanto stabilito dalla sentenza della Corte costituzionale. Per Agus è importante intervenire sul tema delle cure palliative e migliorarle.

Gianluigi Rubiu (FdI) ha dichiarato il suo voto contrario, ma si è detto convinto che sia necessario fare chiarezza e dare risposte ai cittadini che si trovano in condizione estreme. La competenza, però, ha ribadito non è della Regione Sardegna. Per Rubiu il tempo dedicato a questo argomento importantissimo, sarebbe potuto essere utilizzato per presentare proposte al Governo su questo tema e per parlare dei gravi problemi della sanità sarda, come quelli dei pronto soccorso e delle liste d’attesa.

Roberto Deriu (capogruppo del Pd) ha spiegato il motivo che ha spinto la maggioranza ha proporre questa legge: “Lo abbiamo fatto per carità”, citando Cicerone. “Noi lo facciamo per amore delle persone che sono arrivati al limite dell’agonia” e ha chiesto di riflettere se sia giusto tenere in vita chi lo voglia e chi non lo voglia anche se non c’è più niente da fare. Noi non ce la sentiamo, ha detto, lo facciamo per amore di quella persona. Deriu ha ringraziato la VI Commissione e la sua presidente Carla Fundoni e i radicali dell’associazione “Luca Coscioni”.

Lara Serra (M5S) ha dichiarato il voto favorevole e anche lei ha risposto alla domanda “perché lo facciamo?” Perché ascoltiamo la società che ce lo chiede e perché ascoltiamo il nostro cuore. E poi ha detto che quello che non vuole è vedere inascoltata la richiesta di persone gravemente sofferenti che non hanno più possibilità. Per la consigliera è una legge importante anche se dovesse essere impugnata.

Giuseppino Canu (Sinistra Futura) si è detto completamente d’accordo con l’on. Agus anche sul fatto che la Sardegna ha il potere di legiferare in materia di sanità. Il consigliere ha annunciato il voto a favore. Un voto, ha detto, che i cittadini aspettano da troppo tempo.

Paolo Truzzu (capogruppo di Fratelli d’Italia) ha annunciato il voto contrario nel rispetto delle convinzioni e idee di tutti. Per il consigliere si tratta di una legge inutile “che sarà impugnata e cassata”. “Non possiamo legiferare su tutto”, ha detto e ha ricordato che l’assessore ha detto che chi è in fine vita viene già accompagnato.

Maria Laura Orru (Avs) ha annunciato il suo voto favorevole e quello del suo gruppo. “Un passo in avanti verso una società più giusta”, ha detto. “Il nostro è un atto di responsabilità”, ha continuato, perché le persone possano prendere decisioni quando non c’è più niente da fare, oltre a tutelare gli operatori sanitari. Orrù ha ricordato che la legge è in linea con la sentenza della Corte costituzionale e che la Sardegna si sta facendo portatrice di un messaggio di civiltà, progresso e di umanità. Orrù ha rinnovato il ringraziamento all’associazione Luca Coscioni.

Valdo di Nolfo (uniti per Alessandra Todde) ha espresso il voto favorevole, sottolineando che la legge è assolutamente all’interno di quanto disposto dalla sentenza della Corte costituzionale. Noi abbiamo fatto il nostro lavoro di legislatori per avere riconosciuto un diritto. Per il consigliere è “una norma dal forte valore di equità sociale”, sottolineando che si tratta di tema di umanità, equità e di rispetto del principio di autodeterminazione delle persone. Di Nolfo ha ringraziato anche il collega Frau.

Antonello Peru (Sardegna al centro 20Venti) ha annunciato il suo voto contrario e quello del suo gruppo. Tra le motivazioni quella che partecipare all’eliminazione di una vita, anche per carità e amore, interrompe equilibri universali e lascia dei segni indelebili nei medici che lo compiono. Peru si è anche posto la domanda: “Dove finisce la libertà e dove inizia il senso di colpa?” La paura è che non sia una scelta davvero libera, ma indotta dal senso di colpa di gravare sugli altri.

Il presidente Comandini ha messo in votazione la proposta di legge 59, che è stata approvata con 32 voti favorevoli,19 contrari e un astenuto.  

Fausto Piga (FdI) ha dichiarato che il suo voto favorevole alla Pl 59 è stato un errore nella votazione e ha confermato di essere convintamente contrario alla legge.

Il presidente ha sospeso i lavori e convocato la Conferenza dei capigruppo

Alla ripresa dei lavori, il vice presidente Giuseppe Frau, ha aperto la discussione sulla PL 134 “Disposizioni in materia di Pubblica istruzione, beni culturali sport e spettacolo”, che è stata approvata con 32 voti favorevoli e 11 contrari. La norma autorizza la spesa di 2 milioni di euro nel 2025 per l’acquisto di libri di testo.

Il vice presidente ha chiuso la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio. Red

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