Cagliari, 13 Sett 2025 - La Nato batte un colpo, per mostrare tutti i suoi muscoli. A pochi giorni dalla violazione senza precedenti del suo spazio aereo in Polonia da parta della Russia, l'alleanza lancia una nuova missione - sentinella est - per blindare il fianco orientale. Con capacità militari "tradizionali", ad esempio più jet, ma anche "elementi progettati per affrontare le sfide specifiche associate all'uso dei droni". Non solo. Stando a fonti diplomatiche alleate, è in corso una riflessione sulla possibilità di creare un'area cuscinetto - una specie di no-fly zone in scala ridotta - a cavallo fra Polonia e Ucraina. Perché se i droni russi dovessero tornare, l'idea è di abbatterli prima che entrino in territorio Nato.
“È una delle opzioni che si stanno valutando", spiega una fonte sottolineando che al momento non c'è ancora il necessario consenso. Un po' perché gli Usa non hanno ancora sciolto la riserva, un po' perché l'operazione polacca è stata giudicata "un successo" - parola del comandante supremo in persona, il generale Usa Alexus Grynkewich - e dunque non ci sarebbe la necessità di 'strafare'. Gli ucraini, ovviamente, non vedrebbero l'ora -- peraltro nessuno è più avanzato di loro nella tecnica di contrasto alle minacce low-cost. Sia come sia, il segretario generale Mark Rutte ha disegnato la cornice politica all'interno della quale si sta muovendo l'alleanza. "Che l'attacco sia stato intenzionale o meno la Russia ha violato lo spazio aereo della Nato, su una scala mai vista prima", ha stigmatizzato in conferenza stampa. "Pertanto noi come Nato dobbiamo dimostrare chiaramente la nostra determinazione e la nostra capacità di difendere il nostro territorio: ed è proprio questo lo scopo di sentinella est".
L'operazione si preannuncia ingente. "Sebbene la nostra attenzione sia immediatamente rivolta alla Polonia, questa situazione trascende i confini di una singola nazione: ciò che colpisce un alleato colpisce tutti noi", ha dichiarato Grynkewich promettendo un rafforzato schieramento "dal mar Baltico al mar Nero al mediterraneo". Gli alleati dunque hanno già iniziato ad annunciare lo schieramento di forze e capacità. La Danimarca contribuirà con due F-16 e una fregata antiaerea, la Francia con tre Rafale e la Germania con quattro Eurofighter. Anche il Regno Unito ha espresso la propria disponibilità a fornire sostegno. Il comando supremo lavorerà inoltre "a stretto contatto" con il comando alleato per la trasformazione, come continua a fare con l'operazione sentinella baltica, per "sperimentare e mettere in campo rapidamente nuove tecnologie su scala, quali sensori e armi anti-drone per individuare, tracciare e abbattere i velivoli". Ecco, non si tratta di un passaggio secondario.
Sebbene si sia trattato della più grande concentrazione di violazioni dello spazio aereo della Nato mai registrata, quanto accaduto mercoledì non è stato un incidente isolato”, ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte, in conferenza stampa a Bruxelles insieme al comandante supremo alleato in Europa Alexus Grynkewich citando episodi simili verificatisi in Romania, Estonia, Lettonia e Lituania. “La spregiudicatezza della Russia nello spazio aereo lungo il nostro fianco orientale sta aumentando di frequenza. Che sia intenzionale o meno, è pericoloso e inaccettabile”.
Rutte ha annunciato una nuova missione, denominata "Eastern sentry" (Sentinella dell'Est), per "rafforzare ulteriormente la nostra posizione lungo il fianco orientale", coinvolgendo "una serie di risorse degli alleati, tra cui Danimarca, Francia, Regno Unito, Germania e altri". La missione “aggiungerà flessibilità e forza alla nostra posizione e chiarirà che, in quanto alleanza difensiva, siamo sempre pronti a difenderci”
Grynkewich ha detto di essere “incredibilmente orgoglioso della nostra risposta". Ha proseguito: "La Polonia e i cittadini di tutta l'Alleanza hanno motivo di sentirsi rassicurati. La Nato continuerà a difendere ogni centimetro del suo territorio". Il generale non ha risposto direttamente a una domanda sulla possibilità che “Sentinella dell'Est” contempli di abbattere i droni sul territorio russo. Ha invece confermato che l'operazione sarà attiva già da questa notte.
La Nato è soddisfatta dell'operazione me c'è chi fa notare come i droni abbattuti in Polonia siano stati una minoranza rispetto a quelli rilevati. E grazie all'uso di armi sofisticatissime e costosissime. Insomma, la Nato potrebbe essere più pronta alle guerre di ieri che di oggi (o di domani). Grynkewich non ha battuto ciglio. "Che si tratti di un pilota o del nostro personale di terra, non voglio che pensino ai costi ma a difenderci adeguatamente". Ma, appunto, c'è un tema di aggiornamento tecnologico ed è per questo che il comando trasformazione - incaricato appunto dell'innovazione - è ora strettamente coinvolto. "Se ce n'era ancora bisogno, il caso Polacco mostra palesemente quanto siano corrette le scelte prese all'Aia", commenta un diplomatico. L'attività multidominio "avrà inizio nei prossimi giorni" e proseguirà per un periodo di tempo non specificato. I dettagli, pure, sono alquanto risicati.
Per ora si sa solo che l'operazione sarà "flessibile e agile, garantendo una deterrenza e una difesa ancora più mirate esattamente quando e dove necessario" e che includerà "ulteriori capacità potenziate, integrerà difese aeree e terrestri e aumenterà la condivisione d'informazioni tra le nazioni". Mosca, è il messaggio tra le righe, d'ora in poi pensi molto attentamente a quel che fa e come lo fa.
I ministri delle Finanze del G7 hanno discusso delle misure per aumentare la pressione sulla Russia nel contesto del conflitto in Ucraina, incluse sanzioni, dazi e l'uso potenziale degli asset sovrani russi immobilizzati. Lo si legge in un comunicato congiunto dei ministri.
"I ministri del G7 hanno concordato di accelerare le discussioni per utilizzare ulteriormente gli asset sovrani russi immobilizzati al fine di finanziare ldifesa dell'Ucraina e di esplorare altri meccanismi che consentano di aumentare ulteriormente il sostegno finanziario a Kiev", si legge nella dichiarazione. "Facendo seguito ai recenti passi intrapresi da Canada, Unione Europea e Regno Unito per abbassare il tetto al prezzo del petrolio russo da 60 a 47,60 dollari al barile, i ministri del G7 hanno anche discusso un'ampia gamma di possibili misure economiche per aumentare la pressione sulla Russia, comprese ulteriori sanzioni e misure commerciali, come dazi, contro coloro che sostengono lo sforzo bellico russo", conclude la dichiarazione.
Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha sentito al telefono gli omologhi del G7, insieme al rappresentante degli Usa per il Commercio, Jamieson Greer. Greer e Bessent hanno ribadito l'appello del Presidente Trump ai nostri partner del G7 affinché, se sono veramente impegnati a porre fine alla guerra in Ucraina, si uniscano agli Stati Uniti nell'imporre dazi sui paesi che acquistano petrolio dalla Russia. Hanno inoltre accolto con favore l'impegno ad aumentare la pressione delle sanzioni e a valutare l'utilizzo di asset sovrani russi immobilizzati per favorire ulteriormente la difesa dell'Ucraina.
"Solo con uno sforzo congiunto che tagli alla fonte le entrate che finanziano la macchina da guerra di Putin saremo in grado di esercitare una pressione economica sufficiente a porre fine a questo massacro insensato", hanno affermato l'Ambasciatore Greer e il Segretario Bessent. "Grazie alla coraggiosa leadership del Presidente Trump, gli Stati Uniti hanno già adottato misure drastiche contro gli acquirenti di petrolio russo. Siamo incoraggiati dalle rassicurazioni dei nostri colleghi del G7 sul loro impegno a porre fine a questa guerra e speriamo che si uniscano a noi nell'adottare misure decisive in questo momento critico".
Gli Stati Uniti sostengono la Polonia in merito alla presunta incursione di droni russi nel territorio polacco e stanno attualmente consultandosi con gli alleati della Nato ai sensi dell'Articolo 4 del Trattato dell'Alleanza Atlantica. Lo ha dichiarato l'ambasciatrice statunitense ad interim presso l'Onu, Dorothy Camille Shea."Gli Stati Uniti sono al fianco dei nostri alleati della Nato di fronte a queste allarmanti violazioni dello spazio aereo e stanno consultandosi con la Polonia e gli altri alleati Nato ai sensi dell'Articolo 4 del Trattato Nord Atlantico. State certi che difenderemo ogni centimetro di territorio Nato", ha affermato Shea.La missione statunitense presso le Nazioni Unite ha aggiunto che l'incidente non aiuta i "notevoli sforzi" che gli Stati uniti hanno compiuto nelle ultime settimane per porre fine al conflitto dopo il vertice in Alaska tra il presidente Usa Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin del 15 agosto. "Esortiamo la Russia - ha detto la diplomatica - a rinnovare e rispettare il suo impegno per la diplomazia, cercando una fine immediata delle ostilità attraverso negoziati diretti con l'Ucraina"
Le aziende metallurgiche ucraine hanno registrato un balzo del 64,9% nelle esportazioni di ghisa tra gennaio e agosto 2025, con un totale di 1,23 milioni di tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2024. Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di destinazione con 1,01 milioni di tonnellate (+101%), seguiti dall'Italia con 115.740 tonnellate (+58,7%) e dalla Polonia con 32.160 tonnellate (-15,8%). Ad agosto, i ricavi da export hanno raggiunto 76,61 milioni di dollari, in crescita del 23,7% rispetto a luglio e del 135,5% su base annua, portando il totale degli introiti nei primi otto mesi a 487,92 milioni di dollari (+70,3%).
La Russia di Putin e la Bielorussia di Lukashenko hanno lanciato nuove esercitazioni militari congiunte: nuove manovre che andranno avanti per cinque giorni e a cui si stima che parteciperanno migliaia di soldati. Quanti esattamente non è chiaro: "circa metà" dei 13.000 prima previsti, dice Minsk, 30.000 sostiene invece la Lituania. Ma le esercitazioni Zapad 2025 - sebbene in programma da molto tempo - arrivano in un momento di grande tensione: nel pieno della guerra in Ucraina e ad appena due giorni da quando Varsavia ha accusato mosca di aver sparato droni sul suo territorio. Il Cremlino pare aver trovato in queste manovre un'altra occasione per flettere i muscoli. Stando alle forze di Minsk si prevede infatti di provare "la pianificazione dell'uso" delle armi tattiche nucleari russe e dei nuovi missili balistici Oreshnik.
Nessuna "esercitazione a fuoco vivo" con queste armi, assicura il giornale Meduza, secondo cui le truppe russe e bielorusse si concentreranno piuttosto "sulle procedure decisionali relative al movimento e al potenziale utilizzo di testate nucleari". Ma un annuncio del genere non passa certo inosservato in politica internazionale, soprattutto visto che già nel 2023 Putin ha ordinato di dispiegare armi tattiche nucleari in Bielorussia e ha poi promesso di schierare in territorio bielorusso pure i razzi ipersonici Oreshnik. I militari russi e bielorussi si eserciteranno sul baltico e sul mare di Barents, nell'exclave costiera russa di Kaliningrad, e a Barysaw, 70 chilometri a nord-est di Minsk. Non lontano dai confini della Nato insomma. Anche se le forze armate bielorusse dicono di aver spostato alcune attività in modo che siano lontane da quei confini. In ogni caso, però, alcune "piccole unità - afferma Minsk - svolgeranno" comunque "compiti pratici per respingere un nemico ipotetico" nelle aree vicino al confine con Polonia e Lituania.
Le manovre fanno parte delle esercitazioni russo-bielorusse "Zapad" che si svolgono ogni quattro anni. E queste sono quindi le prime da quando le truppe di Putin hanno invaso l'Ucraina. Nel 2021 si calcola che ben 200.000 militari presero parte alle manovre. A distanza di appena cinque mesi ci furono altre esercitazioni su vasta scala in Bielorussia, e subito dopo i carri armati di Putin oltrepassarono la frontiera dando inizio alla sanguinosa aggressione contro l'Ucraina. Stavolta però la maggior parte degli osservatori si aspetta numeri molto inferiori. Anche perché tantissimi soldati russi sono al fronte in Ucraina. La Polonia ha comunque chiuso i valichi di frontiera con la Bielorussia e ha detto che invierà 40.000 soldati nelle proprie regioni orientali.
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