Cagliari, 12 settembre 2025 - L’assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Francesco Spanedda, ha firmato il decreto che ristabilisce i criteri di ripartizione dei sovracanoni dovuti ai Comuni rivieraschi da parte dei gestori di impianti per la produzione di energia idroelettrica. Un provvedimento atteso da anni da parte degli enti locali interessati.
“Con il nuovo decreto sui sovracanoni idroelettrici - dichiara l’assessore Spanedda - la Regione Sardegna garantisce certezza, trasparenza ed equità nei rapporti finanziari tra gestori degli impianti idroelettrici e i territori interessati. È un atto atteso da tempo. I Comuni rivieraschi hanno sacrificato una parte importante del loro territorio alla produzione di energia idroelettrica, permettendo lo sviluppo delle imprese e dei centri urbani sardi. È importante quindi che si compensi con risorse economiche per servizi e investimenti sul territorio”.
Fino al 2019 i sovracanoni sono stati riconosciuti ai Comuni sardi da Enel e dagli altri gestori. Per riconoscerli nuovamente ai Comuni l’Assessorato ha dovuto ricostruire, passo dopo passo, un percorso normativo e procedurale complesso, con il risultato di un decreto che chiude una stagione di incertezza amministrativa e apre una fase nuova, di pieno esercizio delle competenze regionali.
Il provvedimento stabilisce in modo chiaro l’ammontare dei sovracanoni dovuti e i criteri di ripartizione delle risorse: 79% in base alla superficie espropriata, 20% in base alla popolazione e 1% in quota fissa. In questo modo si rafforza il diritto dei Comuni rivieraschi e delle Province a una compensazione economica per l’uso della risorsa idrica.
I gestori, Enel ed Ente Acque della Sardegna (Enas), saranno tenuti a versare direttamente le somme dovute ai Comuni e alle Province entro il 30 aprile di ogni anno, con obbligo di rendicontazione alla Regione che eserciterà funzioni di controllo e vigilanza.
“È un passo fondamentale - conclude Spanedda - per garantire uniformità e certezza amministrativa in un settore strategico. Dopo anni di contenziosi e di mancati versamenti, i Comuni sardi potranno finalmente contare su un’entrata certa e stabile, frutto dell’impegno della Regione e in particolare del personale degli uffici della Direzione degli Enti Locali nel difendere gli interessi delle comunità locali e assicurare che le risorse generate dall’acqua pubblica ricadano sui territori che ne sopportano gli oneri ambientali”. Com
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