Cagliari, 7 Sett 2025 - Sul tetto del mondo, le azzurre hanno fatto il bis, dopo l’oro olimpico di Parigi. Ma quanta fatica, l’ennesimo tie break ha premiato la caparbietà azzurra, le scelte di Velasco e la veemenza del leone ferito. L’Italia ritorna ‘Campione del mondo’ dopo il successo del 2002. Stavolta al tappeto va la Turchia con il punteggio di 3 a 2 alla fine di un match giocato senza pause, al cardiopalma.
Dopo 23 anni dal successo di Berlino, le ragazze dell’Italvolley sono ancora campionesse del mondo. Dopo un argento e un bronzo nelle ultime due edizioni, le azzurre salgono finalmente sul gradino più alto del podio grazie alla 36ª vittoria consecutiva. Ultima vittima, nella finale di Bangkok, è la Turchia di Daniele Santarelli, battuta 3-2 (25-23, 13-25, 26-24, 19-25, 15-8) al termine di una partita intensa, profondamente diversa rispetto alla semifinale col Brasile, dai mille volti e dalle emozioni altalenanti, giocata a chi tira più forte e portata a casa, nonostante le grandi sofferenze nel secondo e nel quarto set, con una strepitosa Sylla, una gigantesca De Gennaro e le solite Egonu e Antropova, determinanti nei momenti decisivi.
Dopo l’oro olimpico della scorsa estate, le due Nations League, questa squadra straordinaria sale anche sul tetto del mondo, completando un en plein di successi che entra di diritto nella storia della pallavolo. Così come il suo allenatore, l’uomo che nel 1990 regalò il primo mondiale alla pallavolo maschile (forgiando poi la Generazione di fenomeni) e che nel 2024 ha regalato al volley femminile il primo oro olimpico e che ora ha accompagnato per mano generazione di atlete a chiudere il cerchio dei trofei (nel 2021 arrivò anche l’oro europeo con Davide Mazzanti c.t.).
Recuperate Orro e Fahr dopo i problemi alla caviglia di ieri, Velasco ripropone la formazione titolare del Mondiale con Orro al palleggio, Egonu opposta, Sylla e Nervini schiacciatrici, Fahr e Danesi centrali e De Gennaro libero. Si capisce subito che sarà una partita diversa rispetto alla semifinale col Brasile. Meno difese e più attacchi vincenti. L’Italia prova a spingere al servizio per accentuare le difficoltà turche nel fondamentale ed escludere Karakurt dall’attacco. Il piano gara funziona abbastanza bene, ma la Turchia si appoggia a Vargas che trova qualche colpo. Sylla passa bene e ne nasce un bel punto a punto deciso nel finale da Nervini che regala il primo set alle azzurre. La reazione turca è immediata e veemente. La squadra di Santarelli ritrova l’aggressività che aveva pian piano perso nel primo set e si gasa con i colpi di Karakurt e Vargas. L’Italia accusa il colpo, il gioco al centro perde efficacia e le azzurre non riescono a trovare soluzioni alternative, sbagliano tanto e lasciano il controllo alla Turchia che si invola e chiude senza troppa fatica il parziale.
Pertanto le azzurre, dopo aver smaltito il colpo, sono tornate in campo con l’atteggiamento giusto. Tornano ad aggredire in tutti i fondamentali e ritrovano il muro e il gioco al centro. Anche le attaccanti salgono su percentuali ottime e tutto il gioco ne giova. L’Italia prende il comando del set, amministra e solo nel finale si fa recuperare, quando lascia tre set point e, con Vargas al servizio, si fa recuperare da 24-21 a 24 pari. Poi ci pensa Egonu: prima una diagonale velenosa, poi un ace per blindare il set. Ma è ancora Vargas, nel quarto set, a suonare la carica per la Turchia. Il suo servizio è infido e manda in tilt la ricezione azzurra, i suoi attacchi sono potenti e precisi e scavano il solco nel quarto parziale che, punto dopo punto, assomiglia sempre più al secondo per l’incapacità dell’Italia di trovare varchi nella difesa turca. Parte meglio nel tie break la Turchia, ma sulla distanza è Sylla che suona la carica azzurra che ritrova smalto a muro e va a prendersi il titolo mondiale.
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