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Piano regionale di individuazione delle zone di accelerazione: precisazioni degli assessori Cani e Spanedda.

Cagliari, 4 Sett 2025 - “La Giunta Regionale ha adottato la proposta di Piano Regionale di Individuazione delle Zone di Accelerazione Terrestri per gli impianti di produzione e di stoccaggio di energia da fonti rinnovabili con l’obiettivo di ottemperare a quanto stabilito dalla legge nazionale n. 105 del 18 luglio 2025, che prescrive l’adozione di tali piani da parte delle Regioni e la loro sottoposizione alla Valutazione Ambientale Strategica entro il 31 agosto 2025. Qualora la Giunta non avesse adottato la proposta di Piano entro il termine previsto, la titolarità di questo adempimento sarebbe passata in capo al Governo nazionale, ovvero una sorta di commissariamento. Un’eventualità che la Regione Sardegna intendeva per ovvi motivi scongiurare, a tutela dell’autodeterminazione delle comunità locali e dei territori”. Lo sottolinea l’assessore dell’Industria Emanuele Cani per fare chiarezza sulla delibera approvata nei giorni scorsi dall’esecutivo, in replica alle perplessità sollevate dall’Anci e da alcuni sindaci in data odierna sulla stampa locale. 

Ulteriori precisazioni arrivano dall’assessore degli Enti locali e Urbanistica Francesco Spanedda. “Con l’adozione dello schema di Piano la Regione ha dato un segnale di programmazione chiara del territorio, come abbiamo sempre rivendicato. Ora, con l’avvio della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), si apre la fase della consultazione pubblica: è questo il momento in cui insieme a Comuni, Anci, cittadini e portatori di interesse, con la presentazione di osservazioni, proposte e un confronto nel pieno dello spirito che ha caratterizzato il percorso della legge regionale n.20, si andrà a definire il Piano nei tempi stabiliti”, rassicura Spanedda. 

“Il nostro metodo è sempre stato trasparente e graduale: prima la definizione del quadro programmatorio, poi l’ascolto e il confronto. Ci muoviamo nell’ambito della legge regionale n. 20, che rappresenta la bussola per governare la transizione energetica nel rispetto del nostro territorio, assicurando tutela del paesaggio e un equilibrio con gli altri interessi in gioco, dalla cultura al turismo, alle esigenze di sviluppo”, prosegue. 

“A chi descrive situazioni di incertezza diciamo che stiamo tenendo la barra dritta nonostante le incertezze che ci arrivano dalla normativa nazionale. Il Governo continua a scaricare sulle Regioni una serie di adempimenti confusi, con tempistiche inappropriate, cambiando continuamente obiettivi e strumenti”, sottolinea Spanedda. 

“La Regione Sardegna ricerca e incentiva un percorso di partecipazione che porterà all’approvazione definitiva del Piano entro febbraio 2026 con un quadro condiviso e stabile, capace di coniugare crescita sostenibile e rispetto delle comunità locali», aggiunge l’assessore. 

«Le zone di accelerazione – spiega - sono quelle porzioni di territorio dove, per normativa nazionale ed europea, è possibile autorizzare più rapidamente impianti da fonti rinnovabili (fotovoltaico, in questo caso), perché già infrastrutturate o compromesse”.  

“La Regione – ribadisce e conclude Spanedda - individua queste zone all’interno dei parametri urbanistici contenuti nella LR. 20, per consentire procedure più snelle”. Red

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