Cagliari, 22 Ago 2025 - Nel corso della serata del 20 agosto, gli agenti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo Scalo Aereo “Mario Mameli” di Cagliari-Elmas, nel rispetto dei diritti della persona indagata e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, hanno arrestato in flagranza un cinese per l’ipotesi di reato di possesso di documenti d’identificazione falsi.
L’uomo, nel corso delle operazioni di controllo di frontiera in uscita dal territorio nazionale attraverso il volo British Airways Cagliari - Londra, si è presentato dinanzi all’operatore addetto esibendo un passaporto di nazionalità giapponese con l’intento di superare la frontiera. Tuttavia, a seguito di un errore di lettura del documento mediante il portale automatico e-gate, si è proceduto al controllo “manuale” tramite il sistema informatico dedicato, dal quale è emersa un’anomalia di lettura del micro-chip. Pertanto gli agenti, avendo dedotto la presunta non genuinità del documento esibito, hanno proceduto ad un controllo più approfondito, dal quale è emerso che il documento era contraffatto in quanto recava le pagine di copertina e la pagina dei dati biometrici realizzate con tecniche di stampa differenti da quelle previste nel supporto originale.
L’ulteriore tentativo di “intervistare” il soggetto ha sortito esito negativo in quanto, dopo una serie di dichiarazioni reticenti, ai poliziotti del posto di frontiera aeroportuale di Cagliari, hanno constatato che lo stesso non riusciva ad esprimersi in quella che avrebbe dovuto essere la sua lingua madre, ossia il giapponese, avendo sempre risposto in un inglese precario e contemporaneamente riferito di parlare il cinese. Non essendo stato trovato in possesso di ulteriori documenti genuini, necessari per risalire alle sue esatte generalità, l’uomo è stato sottoposto ai rituali accertamenti foto dattiloscopici presso gli uffici della Polizia Scientifica.
Quindi l’extracomunitario dopo le formalità di rito è stato dichiarato in arresto e i fatti accertati sono stati sottoposti alla valutazione del G.I.P. nell’udienza tenutasi con rito “direttissima” nella quale l’Autorità Giudiziaria ha disposto la convalida dell’arresto ed il sequestro del passaporto incriminato. Contestualmente il cinese ha patteggiato la pena della reclusione di dieci mesi e 20 giorni, con sospensione condizionale in attesa delle determinazioni amministrative inerenti alla sua posizione nel nostro Paese, avendo il medesimo avanzato richiesta di protezione internazionale.
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