Gaza. 18 Ago 2025 - Amnesty International ha accusato Israele di attuare una "politica deliberata" di fame a Gaza, citando testimonianze di palestinesi sfollati e personale medico che cura i bambini malnutriti nel territorio. Israele, pur limitando pesantemente gli aiuti consentiti nella Striscia di Gaza, ha ripetutamente respinto le accuse di fame deliberata nella guerra che dura da 22 mesi. Secondo il rapporto del gruppo, "Israele sta portando avanti una deliberata campagna di fame nella Striscia di Gaza occupata, distruggendo sistematicamente la salute, il benessere e il tessuto sociale della vita palestinese".
Il ministero degli Esteri iraniano ha condannato la decisione di Israele di trasferire gli abitanti di Gaza dalle zone di combattimento alla parte meridionale della Striscia prima dell'inizio dell'offensiva militare: lo riporta Mehr. "Lo sfollamento forzato degli abitanti di Gaza mira alla completa distruzione dell'identità nazionale dei palestinesi nella Striscia e al completamento del loro genocidio", ha affermato il ministero in una dichiarazione rilasciata ieri sera.

"La simultaneità della decisione israeliana con la sfacciata e altamente pericolosa affermazione del premier del regime Benjamin Netanyahu sulla creazione dell'idea di una 'Grande Israele' mostra la natura prepotente del regime sionista occupante e il grande pericolo che questo regime rappresenta perla pace e la sicurezza nella regione e nel mondo", prosegue la nota.
Dopo la manifestazione oceanica per la liberazione degli ostaggi a Tel Aviv, centinaia di persone si sono spostate verso la vicina sede del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu, dove hanno acceso un falò e si sono scontrati con la polizia. Lo riporta il Times of Israel. La polizia ha impedito ai dimostranti di raggiungere l'ingresso dell'edificio Metzudat Ze'ev. I video pubblicati sui social media mostrano gli agenti che si scontrano violentemente con i dimostranti.

I gruppi terroristici a Gaza starebbero valutando la possibilità di trasferire gli ostaggi in loro possesso a Gaza City prima della possibile operazione israeliana per la conquista della città. Lo riferisce il Times of Israel citando il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat.Secondo il quotidiano le discussioni sul piano per il trasferimento degli ostaggi sarebbero ancora "in fase di studio" ai massimi livelli, sia a Gaza che all'estero.
Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani dichiara che quasi 500.000 persone si sono radunate stasera nella Piazza degli Ostaggi e nelle strade circostanti di Tel Aviv per la manifestazione che chiede al governo di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi. Cifre ufficiali non ce ne sono. "Quasi 500.000 persone si sono radunate", si legge nella dichiarazione, citata dal Times of Israel - per chiarire che l'intero popolo israeliano vuole il rilascio di tutti gli ostaggi e la fine della guerra", afferma il Forum.
Sono oltre 2,5 milioni gli israeliani che oggi sono scesi in piazza in tutto il Paese per dire no al piano di Benjamin Netanyahu sull'occupazione di Gaza, per chiedere la fine della guerra a Gaza e la liberazione degli ostaggi. E' la cifra fornita dagli organizzatori secondo quanto riportano i media israeliani. Gli organizzatori stimano inoltre che almeno 300.000 persone stanno partecipando a una manifestazione in 'Piazza degli Ostaggi' a Tel Aviv. Si tratta della piu' imponente protesta dopo quella seguita all'omicidio di sei ostaggi in prigionia l'anno scorso. Un'enorme bandiera israeliana ricoperta dai ritratti degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e' stata srotolata proprio nella 'Piazza degli Ostaggi' di Tel Aviv, punto chiave delle proteste durante tutta la guerra. La polizia ha dichiarato che più di 30 manifestanti sono stati arrestati. Il gruppo di attivisti del Forum degli Ostaggi e delle Famiglie Scomparse ha affermato che i manifestanti avrebbero "chiuso il Paese oggi con un appello chiaro: riportare indietro i 50 ostaggi e porre fine alla guerra".
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