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Nuova strage di Migranti in mare al largo di Lampedusa: un’imbarcazione si è ribaltata vicino all’isoletta. Almeno 20 vittime, anche minori e una neonata.

Lampedusa, 13 Ago 2025 - Un'imbarcazione con circa 100 persone migranti a bordo si è ribaltata a circa 20 chilometri a sud-ovest di Lampedusa. L’UNHCR, l’agenzia ONU per i rifugiati, dice che nel naufragio sono morte almeno 20 persone, e che tra le 12 e le 17 risultano disperse.

“Al momento sono 22 le vittime accertate del naufragio avvenuto stamane in acque internazionali al largo di Lampedusa: tra loro ci sarebbe anche una neonata”, conferma il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino. I corpi delle prime 8 vittime sono già stati condotti alla camera mortuaria del cimiteri di Cala Pisana. In totale, sono 60 i sopravvissuti del naufragio, mentre proseguono le ricerche dei dispersi che dovrebbero essere circa una ventina. 

Tra i primi otto cadaveri recuperati, ci sarebbero anche tre adolescenti. Gli altri morti sono due uomini e altrettante donne. 

La localizzazione del naufragio è a 14 miglia SSW dell'isola. Se le cifre fossero confermate sarebbe il più grave naufragio avvenuto nei pressi di Lampedusa da diversi anni.

Sarebbero tra "12 e 17" le persone ancora disperse nel naufragio, precisa Filippo Ungaro portavoce Unchr in base alle informazioni raccolte dall'organizzazione che sta assistendo i 60 sopravvissuti ospitati nell'hotspot. La sua testimonianza a RaiNews24.

L'imbarcazione aveva almeno 97 persone a bordo in base alle prime ricostruzioni.

Dall'inizio dell'anno almeno 675 persone hanno perso la vita lungo la rotta del Mediterraneo centrale, spiega Ungaro. Il numero non tiene conto dell'incidente avvenuto oggi.

A quanto apprende l'Adnkronos da fonti qualificate, poco dopo le 11 è stato comunicato che il velivolo della Guardia di Finanza Volpe aveva avvistato un'imbarcazione capovolta con cadaveri in acque internazionali, a circa 14 miglia nautiche da Lampedusa (zona Sar italia).  

A seguito dell'avvistamento, la Guardia Costiera è subito intervenuta per soccorrere i naufraghi. Secondo quanto ricostruito attraverso le prime dichiarazioni dei migranti salvati, da Tripoli tra le 2 e le 4 della notte scorsa sono partite due imbarcazioni. Una ha iniziato a imbarcare acqua e i migranti si sono trasferiti quindi sull'altra imbarcazione, che successivamente si è capovolta a causa del moto ondoso.

"L'ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l'urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno". Lo afferma il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. 

"La tragedia di oggi è avvenuta nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa, composto da diversi assetti nazionali e unità navali private - aggiunge -. È nostro dovere continuare, con determinazione e fermezza, a contrastare questo vergognoso commercio di vite umane e a proteggere chi rischia di esserne vittima".

L’ultima tragedia, prima di questa, risale allo scorso marzo: 6 persone erano morte in seguito al ribaltamento di un gommone, e almeno 40 non sono mai state trovate.

La Guardia di Finanza e la Guardia Costiera monitorano costantemente l'isola e, non appena ricevono notizia dell’avvicinarsi di un’imbarcazione verso le acque territoriali italiane, intervengono. Alcune imbarcazioni quando vengono intercettate vengono riportate con la forza in Libia e in Tunisia mentre si trovano in acque internazionali, in base ai contestati accordi stretti dalle autorità libiche e tunisine con l’Italia e l’Unione Europea. 

L'Italia può rimandare i migranti intercettati in mare in Libia sulla base del "Memorandum d'intesa sulla migrazione" siglato con il governo libico nel febbraio del 2017. Questo accordo, noto come Memorandum Italia-Libia, è stato stipulato per contrastare l'immigrazione irregolare attraverso il Mediterraneo, con l'obiettivo di tenere fuori dall'Europa migranti, rifugiati e richiedenti asilo.

Il Memorandum prevede il sostegno italiano alla cosiddetta guardia costiera libica tramite fondi, mezzi e addestramento, affinché la guardia costiera libica possa intercettare e riportare in Libia i migranti in viaggio verso l'Italia. Questo accordo viene rinnovato in modo automatico ogni tre anni; l'ultimo rinnovo automatico è stato nel novembre 2022.

Molte organizzazioni, compresa la Corte Penale Internazionale, contestano tale accordo in quanto sono documentate gravi violazioni dei diritti umani ai danni dei migranti riportati in Libia, come violenze, torture e detenzioni arbitrarie. Organizzazioni internazionali e Ong hanno denunciato che continuare a supportare la guardia costiera libica equivale a collaborare con queste violazioni. Il caso Almasri, torturatore che l'Italia ha rimpatriato lo scorso gennaio, ha riportato questa situazione all'attenzione delle cronache. 

In sintesi, il rimando in Libia avviene entro il quadro del Memorandum d'intesa sulla migrazione tra Italia e Libia, firmato nel 2017 e rinnovato automaticamente, che prevede l'assistenza e il coordinamento con la guardia costiera libica per intercettazioni in mare.

Critiche al governo dalle opposizioni. Angelo Bonelli, deputato AVS e co-portavoce Europa Verde in una nota afferma: "Il mio pensiero e il mio cordoglio vanno alle oltre venti persone che hanno perso la vita nel naufragio di oggi davanti a Lampedusa e ai dispersi di cui ancora non si hanno notizie. In queste ore difficili esprimo vicinanza ai superstiti, a chi ha perso i propri cari e a chi sta ancora cercando di salvarli, come la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza. Queste tragedie non sono fatalità: sono il risultato di scelte politiche precise. Il governo Meloni, con leggi ingiuste e disumane, ostacola le operazioni di ricerca e soccorso in mare, sequestra le navi e persino gli aerei delle Ong, impedendo a chi salva vite di intervenire tempestivamente. Negare il soccorso significa condannare a morte. Serve abrogare subito queste norme e ripristinare un sistema di salvataggio rapido e coordinato, per evitare che il Mediterraneo continui a essere una tomba a cielo aperto". 

Anche Nicola Fratoianni di Avs attacca l'Esecutivo: "Continuate pure a non organizzare un servizio delle Istituzioni europee ed italiane di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Continuate pure a criminalizzare le Ong che salvano gli esseri umani, e continuate pure a mandare le loro imbarcazioni a sbarcare i naufraghi salvati nei porti più lontani possibile. Continuate pure a proteggere e a foraggiare i trafficanti libici. Continuate pure a pavoneggiarvi di statistiche fasulle sull'aver impedito sbarchi di migranti - dichiara - Continuate pure a fare tutto questo, voi del governo Meloni, ma questa sera quando tornate a casa evitate di guardarvi allo specchio ed evitate di giocare con i vostri bambini. Perché anche i morti di oggi al largo di Lampedusa sono sulla vostra coscienza".

Parla anche la senatrice siciliana M5S Dolores Bevilacqua: "Tra le vittime sembra ci sia anche una neonata. Quelli che oggi governano, quelli del blocco navale, quelli della ricerca dei trafficanti di vite su tutto il globo terraqueo, quelli del miliardo di denaro pubblico sperperato per il centro in Albania, quelli lì, se oggi fossero all'opposizione, li vedreste in tutti i Tg e su tutti i giornali a urlare al ministro degli Interni e al presidente del Consiglio di dimettersi. Ma oggi governo loro, quindi. Le stragi non si fermano e nemmeno gli sbarchi - 6/7 mila la media mensile da primavera - mentre il Paese rimane sotto ricatto da parte dei signori libici del traffico di esseri umani come ampiamente dimostrato dal caso Almasri. Un fallimento vergognoso di questo governo anche sul suo storico cavallo di battaglia elettorale. Con questo ennesimo naufragio va a picco anche la propaganda di Meloni".

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