Gaza, 7 Ago 2025 - Proseguono i raid di Israele nella Striscia di Gaza. Fonti mediche riferiscono ad Al Jazeera che dalle prime ore di questa mattina sono almeno 13 le persone uccise in tutta l'enclave dagli attacchi israeliani.
Gli ospedali della Striscia di Gaza hanno registrato almeno 138 morti e 771 feriti in 24 ore. Lo ha riferito ieri il ministero della Sanità dell'enclave palestinese, precisando che almeno 87 persone sono state uccise e 570 sono rimaste ferite mentre erano in attesa di aiuti umanitari.
Sale così a 61.158 il numero complessivo dei palestinesi morti dall'inizio del conflitto e a 151.442 quello dei feriti.

E tra una strage e l’altra di un popolo affamato composto ormai da donne e bambini che tutti i giorni molti di questi cessano di vivere per carenza di cibo. Quindi una morte atroce per colpa del criminale di guerra Netanyahu, continua durissimo lo scontro tra il premier Benjamin Netanyahu e le Forze armate israeliane sulla possibile occupazione di Gaza.
A quanto riferito dal sito Kan, l'Idf stima perdite pesantissime tra le file dell'esercito in caso di un'operazione militare su larga scala, che metterebbe anche a rischio la vita degli ostaggi. Il capo di Stato maggiore Eyal Zamir non ha fatto mistero delle sue perplessità sull'operazione: "ci caccerebbe in una trappola" avrebbe detto.
Più di 600 funzionari della sicurezza israeliana in pensione, tra cui ex capi delle agenzie di intelligence, hanno esortato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a fare pressione sul proprio governo per porre fine alla guerra a Gaza. "È nostro giudizio professionale che Hamas non rappresenti più una minaccia strategica per Israele", hanno scritto gli ex funzionari in una lettera aperta condivisa con i media, chiedendo a Trump di "guidare" le decisioni del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Centinaia di manifestanti, tra cui le famiglie degli ostaggi ancora detenuti a Gaza, hanno marciato a Tel Aviv per protestare contro il piano di Israele di estendere la guerra prendendo completamente il controllo della Striscia.
Diverse troupe giornalistiche stanno riuscendo in questi giorni a riprendere e fotografare la distruzione della Striscia di Gaza imbarcandosi sui voli da cui vengono paracadutati gli aiuti. Queste immagini sono state girate dalla tv privata francese Métropole 6 (M6) e diffuse a livello internazionale dall'agenzia Reuters. Analoghe riprese erano state mandate in onda lunedì sera in uno speciale del canale britannico Itv nel corso del quale l'inviata Emma Murphy ha quindi ricordato i calcoli secondo cui sulla Striscia di Gaza, in oltre venti mesi di raid israeliani, sono stati scaricate in totale "100.000 tonnellate di esplosivo": una quantità superiore a quella messa insieme dei bombardamenti a tappeto "su Londra, Dresda e Amburgo", aree largamente più ampie, durante la Seconda Guerra Mondiale. Murphy aveva già sorvolato la Striscia un anno e mezzo fa: "Mi era sembrato uno scenario disperato, ma ora è incredibilmente peggio: l'ammontare di danni ulteriori fatti negli ultimi 17 mesi appare strabiliante", ha affermato. Anche Lorenzo Tondo e Alessio Mamo, rispettivamente corrispondente e fotografo del Guardian, entrambi italiani, hanno potuto fare un sorvolo e pubblicare gli scatti: “Gaza era un luogo vivace e pieno di vita fino a meno di due anni fa, nonostante tutte le difficoltà che i suoi abitanti dovevano già affrontare allora. I suoi mercati erano affollati, le sue strade piene di bambini. Quella Gaza non esiste più: non è stata sepolta dalla cenere vulcanica, né cancellata dalla storia, ma rasa al suolo da una campagna militare israeliana che ha lasciato dietro di sé un luogo che sembra il risultato di un'apocalisse”, è l'incipit dell'articolo del quotidiano britannico.
Durante la manifestazione sono scoppiati scontri con la polizia israeliana, che ha prelevato con la forza Michel Illouz, il padre dell'ostaggio Guy Illouz. Alla protesta si sono uniti anche gli ex ostaggi Yocheved Lifshitz e Ohad Ben-Ami, che hanno chiesto di continuare i negoziati per un accordo completo sui rapiti. "L'occupazione della Striscia potrebbe portare alla perdita della vita dei nostri cari", hanno avvertito. Danny Miran, padre dell'ostaggio Omri Miran, ha parlato durante la protesta e ha detto: "Mi appello ai membri del gabinetto: la decisione di occupare la Striscia sarà una morte certa per mio figlio". Dal canto suo, Ella Ben Ami, i cui genitori sono stati entrambi rapiti e restituiti dalla prigionia in un precedente accordo con ostaggi, ha dichiarato: "Oggi i ministri del gabinetto prenderanno una decisione per gli ostaggi che sono ancora lì. Abbiamo visto Evyatar e Rom, non hanno un altro giorno. Se il gabinetto deciderà di sacrificare le loro vite, impazziremo", ha detto, riferendosi ai video diffusi da Hamas e dalla Jihad islamica palestinese dei due ostaggi apparsi molto provati dalla lunga detenzione.
Dani Miran, padre dell'ostaggio Omri, ha lanciato un appello contro il piano dei combattimenti nel centro della Striscia di Gaza: "Se la guerra riprende lì, sarà la condanna a morte per mio figlio, se non è già morto", ha dichiarato. "Lo uccideranno, e il suo sangue sarà sulle mani dei leader responsabili. Un marchio d'infamia accompagnerà le loro famiglie per generazioni".
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