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Attuazione del Comparto Unico tra la Regione e gli enti locali, con l’obiettivo di garantire omogeneità economica e giuridica al personale dell’intero sistema pubblico sardo.

Cagliari, 5 Ago 2025 - “La Regione Sardegna compie un passo decisivo verso l’attuazione del Comparto Unico tra la Regione e gli enti locali, con l’obiettivo di garantire omogeneità economica e giuridica al personale dell’intero sistema pubblico sardo”, commenta così l’assessore degli Enti locali e Urbanistica Francesco Spanedda. Il parere positivo dell’Assessorato della Programmazione, Bilancio, di concerto con gli Assessorati del Personale e degli Enti Locali ha espresso parere favorevole alla sostenibilità finanziaria della proposta di legge n. 68, a condizione di una modifica all’articolo 18 che definisce puntualmente le coperture. 

Le cifre della riforma: 12 milioni di euro già stanziati per il 2025, 30 milioni annui a decorrere dal 2026, per l’omogeneizzazione del trattamento economico dei dipendenti degli enti locali rispetto a quelli della Regione. Spese di avvio e funzionamento delle strutture di rappresentanza (Arans): 257.500 euro nel 2025 e 365 mila euro nel 2026. Tutte le somme sono iscritte nel bilancio regionale 2025–2027. 

“La Sardegna si assume la responsabilità di un cambiamento storico nel pubblico impiego sardo. Lo facciamo in modo graduale, ma con determinazione. “La proposta, trasmessa alla I Commissione consiliare, rappresenta un tassello fondamentale verso l'attuazione del Comparto Unico, promuovendo equità salariale, coesione istituzionale e una governance integrata dell'impiego negli Enti Locali, verso la costituzione di una comunità della Pubblica Amministrazione sarda”, conclude l’assessore Spanedda che plaude all’impegno profuso dal Consiglio Regionale e dal presidente della prima Commissione, Salvatore Corrias. Com

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