Cagliari, 4 Ago 2025 - A un anno esatto dal rilancio della Programmazione Territoriale con l’apertura della seconda finestra, la Regione Sardegna fa il punto su un risultato di rilievo: 152 milioni di euro già stanziati, 133 Comuni coinvolti in 9 strategie territoriali, un metodo che mette al centro le comunità locali e la qualità della vita.
Tutti i nove progetti di sviluppo avviati con la seconda fase di ottimizzazione della Programmazione Territoriale hanno ricevuto la copertura finanziaria completa. Si tratta di Atti Aggiuntivi: integrazioni ai progetti già approvati nella fase precedente che consentono di rafforzare e aggiornare le strategie territoriali in base a nuove esigenze, ampliando il raggio degli interventi possibili.
Per sei aggregazioni territoriali - Parte Montis, Fenici, Guilcier-Barigadu, Sarcidano-Barbagia di Seulo, Logudoro-Goceano e Marghine - gli Atti Aggiuntivi sono già stati formalmente approvati e sono in corso di attuazione.
Per le restanti tre - Anglona-Coros, Montiferru-Planargia, Meilogu-Villanova - è in via di conclusione la fase di co-progettazione, propedeutica all’avvio degli interventi, ma lo stanziamento delle risorse è già stato approvato dalla Giunta regionale.
“Quello che abbiamo raggiunto in un solo anno è un risultato straordinario, frutto di un lavoro politico e amministrativo profondo – dice l’assessore alla Programmazione e al Bilancio Giuseppe Meloni -. Abbiamo sbloccato risorse fondamentali per territori che avevano bisogno di un supporto, offrendo loro strumenti concreti per progettare il proprio futuro. La programmazione territoriale è un modo per costruire sviluppo condiviso, a partire dall’ascolto delle comunità locali. Abbiamo restituito fiducia ai territori e dato valore alla loro visione. Questo è il modello su cui continueremo a investire: concreto, partecipato, orientato alla qualità della vita delle persone”.
Un traguardo importante, raggiunto grazie al lavoro dell’assessorato alla Programmazione, attraverso il Centro Regionale di Programmazione che ha saputo attivare un percorso innovativo di sviluppo dal basso, coinvolgendo i Comuni e le loro aggregazioni (Unioni di Comuni e Comunità Montane). Un metodo capace di tenere insieme investimenti strategici, ascolto, co-progettazione e semplificazione amministrativa. Ogni progetto nasce dal confronto diretto con le comunità, da un lavoro di analisi dei bisogni, dalla capacità di individuare priorità e soluzioni.
La Programmazione Territoriale si basa su una gestione innovativa delle risorse pubbliche. Mette insieme tutte le fonti disponibili – fondi regionali, europei, nazionali – e le indirizza verso obiettivi chiari, con una visione condivisa, che migliora i servizi essenziali e contribuisce a contrastare lo spopolamento.
Gli investimenti programmati porteranno cambiamenti concreti e visibili nei territori, in questi ambiti prioritari: Valorizzazione degli attrattori culturali, ambientali e turistici attraverso interventi su: parchi e risorse naturalistiche, siti archeologici, edifici pubblici da riconvertire a fini culturali e turistici, riqualificazione urbana con finalità turistiche, percorsi ciclopedonali per una fruizione sostenibile del territorio.
Miglioramento della qualità della vita nelle comunità locali con interventi su strutture sportive per offrire ai giovani alternative sane e inclusive, riqualificazione di scuole e asili nido, creazione e potenziamento di servizi di comunità: ambulatori, comunità alloggio e integrate per persone non autosufficienti, centri polifunzionali per servizi sociali rivolti a tutte le fasce della popolazione.
A un anno dal lancio, la seconda finestra della Programmazione Territoriale ha prodotto risultati tangibili: strategie approvate, risorse stanziate, progetti pronti a partire. Un modello che unisce visione e concretezza, e che fa della Sardegna un esempio di programmazione partecipata. Un metodo che valorizza le differenze, rafforza le comunità e mette in rete i territori per uno sviluppo duraturo e realmente condiviso. Com
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