Gaza, 31 Lug 2025 - La Protezione civile di Gaza ha dichiarato che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sui palestinesi in attesa di ricevere aiuti umanitari nella striscia di Gaza settentrionale, indicando un bilancio provvisorio di 30 vittime, mentre Al Jazeera indica in 75 morti il totale dei palestinesi uccisi in tutta la striscia dall'alba di ieri.
"Almeno 30 persone sono state uccise in attesa di aiuti a nord di Gaza City", ha dichiarato all'AFP il portavoce della difesa civile Mahmud Bassal, aggiungendo che oltre 300 persone sono rimaste ferite. Mohammed Abu Salmiya, direttore dell'ospedale Al-Shifa di Gaza City, ha intanto dichiarato all'AFP che la sua struttura ha ricevuto 35 corpi di persone uccise nella sparatoria avvenuta nei pressi del valico di Zikim, punto di accesso per i camion di aiuti umanitari diretti nella striscia di Gaza.
Al Jazeera, citando fonti mediche, parla di 75 persone uccise negli attacchi israeliani dall'alba, tra cui 63 in attesa degli aiuti. I servizi di emergenza hanno dichiarato che 37 persone in attesa degli aiuti sono stati uccisi e oltre 270 sono rimasti feriti nel nord di Gaza.
“Si è parlato di errori anche nell'avere sparato su ambulanze e ucciso medici e infermieri che recavano soccorso a feriti, nell'aver preso a bersaglio e ucciso bambini assetati in fila per avere acqua, per l'uccisione di tante persone affamate in fila per ottenere cibo, per la distruzione di ospedali uccidendo anche bambini ricoverati per denutrizione. È difficile, in una catena simile, vedere una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l'ostinazione a uccidere indiscriminatamente. Una condizione raffigurata, in maniera emblematica, dal bambino accolto con sua madre in un ospedale italiano, dopo aver perduto il padre e nove fratelli - tutti bambini - nel bombardamento della sua casa” ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale.
Il Washington Post ha pubblicato i nomi dei 18.500 bambini palestinesi uccisi da Israele nella Striscia di Gaza dall'inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023. Ad oggi la guerra ha causato oltre 60.000 morti.
I nomi dei bambini e la loro età sono stati forniti dal ministero della Sanità dell'enclave palestinese, che utilizza i registri degli ospedali e degli obitori, così come dati verificati delle famiglie delle vittime e media affidabili. Sebbene sia impossibile registrare ogni decesso, il ministero della Salute di Gaza sta facendo "registrazioni delle vittime in tempo reale di qualità insolitamente elevata", ha detto al quotidiano Michael Spagat, professore di economia all'Università di Londra e presidente di Every Casualty Counts, un'organizzazione internazionale impegnata sulla documentazione delle vittime dei conflitti armati: "Cercano di essere molto attenti e rigorosi e provano costantemente a migliorare l'elenco".
Anche il Canada intende riconoscere uno Stato palestinese alle Nazioni Unite a settembre, ha dichiarato mercoledì il Primo Ministro Mark Carney. Carney ha detto ai giornalisti che la mossa programmata è stata preconizzata in base all'impegno dell'Autorità palestinese a realizzare le riforme, tra cui l'impegno a riformare radicalmente la sua governance e a indire elezioni generali nel 2026 alle quali Hamas non potrà partecipare.
La Cina ha espresso la sua "profonda preoccupazione" per la situazione a Gaza, denunciando una "catastrofe umanitaria senza precedenti" e chiedendo a Israele di cessare immediatamente le operazioni militari e di revocare il blocco per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari.
La Francia e 14 paesi, tra cui Canada e Australia, "invitano" i paesi del mondo a esprimere la loro volonta' di riconoscere lo Stato di Palestina, l'ha dichiarato il ministro degli Esteri francese. "A New York, insieme ad altri 14 paesi, la Francia lancia un appello collettivo: esprimiamo la nostra volonta' di riconoscere lo Stato di Palestina e invitiamo coloro che non l'hanno ancora fatto a unirsi a noi", ha scritto Jean-Noel Barrot su X, il giorno dopo il lancio di questo "appello di New York" a seguito di una conferenza ministeriale delle Nazioni Unite per una soluzione a due stati per il conflitto israelo-palestinese. Oltre alla Francia, due membri del G20, Canada e Australia, aderiscono all'appello. Gli altri paesi firmatari sono: Andorra, Finlandia, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, San Marino, Slovenia e Spagna.
Nove di questi paesi, che non hanno ancora riconosciuto lo Stato palestinese, "esprimono la volontà o la considerazione positiva del loro paese" di farlo: Andorra, Australia, Canada, Finlandia, Lussemburgo, Malta, Nuova Zelanda, Portogallo e San Marino.
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha annunciato ieri che la Gran Bretagna riconoscera' la Palestina se Israele non adotterà determinate misure. Giovedì scorso, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia riconoscerà ufficialmente lo Stato di Palestina all'Assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre.
Questo appello dei 15 paesi è stato reso pubblico al termine di una conferenza ministeriale tenuta a New York, su iniziativa di Francia e Arabia Saudita, che stanno cercando di mantenere viva la soluzione dei due stati al conflitto israelo-palestinese, una possibilità minata dalla guerra in corso a Gaza e dagli insediamenti in Cisgiordania. Durante questa conferenza, diversi paesi arabi, tra cui Arabia Saudita, Qatar ed Egitto, hanno chiesto ad Hamas di consegnare le sue armi all'Autorità Nazionale Palestinese.
"Esortiamo tutte le parti coinvolte, in particolare Israele, a interrompere immediatamente le operazioni militari, revocare il blocco e l'assedio, ripristinare completamente l'accesso umanitario ed evitare una crisi ancora peggiore", ha dichiarato oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun in una conferenza stampa.
Il portavoce ha detto che la situazione umanitaria nella Striscia ha raggiunto livelli "senza precedenti" dopo 21 mesi di conflitto, citando i recenti dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha registrato 74 decessi per malnutrizione dall'inizio dell'anno, 63 dei quali registrati questo mese, tra cui 25 bambini. "Queste cifre sono l'ultima prova della catastrofe umanitaria a Gaza", ha sottolineato Guo, ribadendo che la comunità internazionale "non può rimanere impassibile" di fronte all'entità delle sofferenze dei civili.
La posizione di Pechino è stata quella di chiedere un cessate il fuoco immediato e il pieno accesso umanitario alla Striscia di Gaza, sotto assedio da mesi e dove, secondo le Nazioni Unite, oltre un terzo della popolazione resta senza cibo per giorni. Guo ha ricordato che, per Pechino, la questione palestinese rimane "al centro del problema mediorientale" e ha sottolineato che l'unica via d'uscita dal conflitto è una "soluzione a due stati".
A questo proposito, ha espresso il sostegno della Cina alla creazione di uno Stato palestinese indipendente "come unica opzione realistica" per raggiungere una pace "complessiva, giusta e duratura", e ha elogiato gli sforzi di paesi come Francia, Gran Bretagna e Arabia Saudita per promuovere il consenso internazionale in questa direzione. "La Cina è disposta a collaborare con la comunità internazionale per porre fine alla violenza, alleviare la crisi umanitaria e promuovere una soluzione politica che ripristinerà la stabilità nella regione", ha concluso.
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