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Intesa Usa-Ue, dazi al 15% e acciaio al 50%. L’Ue investirà 600 miliardi, comprerà armi ed energia. I farmaci esclusi dall’intesa. Von der Leyen: “Negoziato duro ma è un risultato positivo”.

Scozia, 28 Lug 2025 - "Abbiamo raggiunto un risultato soddisfacente per entrambe le parti, è un accordo molto potente ed è il più grande di tutti". Lo ha detto Donald Trump dopo aver annunciato l'accordo con l'Ue sui dazi.

"Accolgo con favore l'accordo tra Ursula von der Leyen e Donald Trump nei negoziati tra l'Unione europea e gli Stati Uniti. È positivo che l'Europa e gli Stati Uniti abbiano raggiunto un accordo ed evitino così un'inutile escalation delle relazioni commerciali transatlantiche". Lo ha affermato ieri subito dopo la notizie dell’accordo, il cancelliere tedesco Friedrich Merz commenta l'accordo raggiunto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dal presidente Donald Trump nei negoziati Ue-Usa. Per Merz, "l'unità dell'Unione europea e il duro lavoro dei negoziatori hanno dato i loro frutti. Desidero pertanto esprimere i miei ringraziamenti speciali a Ursula von der Leyen e al commissario per il Commercio Maroš Šefcovic e ai loro team per gli instancabili sforzi profusi nelle ultime settimane".

"Ci siamo stabilizzati su un'unica aliquota tariffaria del 15% per la stragrande maggioranza delle esportazioni dell'Ue. Questa aliquota si applica alla maggior parte dei settori, inclusi automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici. Questo 15% rappresenta un limite massimo, quindi niente cumuli, tutto compreso. Quindi, fornisce la chiarezza di cui i nostri cittadini e le nostre imprese hanno tanto bisogno, e questo e' assolutamente cruciale". Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una dichiarazione stampa al termine dell'incontro con il presidente americano, Donald Trump. 

Il cancelliere evidenzia che "l'accordo è riuscito a scongiurare un conflitto commerciale che avrebbe colpito duramente l'economia tedesca orientata all'esportazione. Ciò è particolarmente vero per l'industria automobilistica, dove le tariffe attuali saranno quasi dimezzate dal 27,5% al 15%. È proprio qui che la rapida riduzione delle tariffe è della massima importanza".

Merz sottolinea che "in questo modo, siamo stati in grado di salvaguardare i nostri interessi fondamentali, anche se certamente avrei voluto vedere un'ulteriore facilitazione nel commercio transatlantico". In ogni casa, "tutti beneficiano di relazioni commerciali stabili e prevedibili con accesso al mercato per entrambe le parti, su entrambe le sponde dell'Atlantico, imprese e consumatori".

Assicura poi sostegno alla Commissione "nei prossimi negoziati sui dettagli dell'accordo": "Dobbiamo continuare a lavorare per rafforzare le nostre relazioni commerciali con gli Stati Uniti".
"La Germania e l'Unione Europea sono per un commercio mondiale libero ed equo. Continuerò quindi a sostenere la riduzione delle tariffe e l'eliminazione delle barriere commerciali. Questo vale anche per i negoziati su ulteriori accordi di libero scambio con i nostri partner nel mondo e, soprattutto, per la conclusione dell'accordo con i paesi del Mercosur in Sud America", conclude.

L'acquisto di energia Usa per 750 miliardi di dollari "è suddiviso in tre anni, quindi durante il mandato" di Trump, "250 all'anno. Abbiamo ancora troppo GNL russo che arriva dalla porta di retro in Ue che non vogliamo più. Vogliamo assolutamente sbarazzarci dei combustibili fossili russi. E quindi, è molto positivo per noi acquistare GNL dagli Stati Uniti, più economico e di migliore qualità. E approssimativamente, stimiamo di poterne acquistare 250 miliardi all'anno in tre anni". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen incontrando i giornalisti prima di ripartire dalla Scozia. 

Oggi, il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, a quanto si apprende, riferirà ai 27 Rappresentanti Permanenti dell'Ue - nella riunione del Coreper II -  in merito all'accordo raggiunto sui dazi in Scozia.

L'Irlanda è il Paese Ue più esposto ai dazi americani, seguita da Italia, Germania e Francia. Lo rivela uno studio dell’esperto Bruegel, che ha stimato l'impatto di tariffe tra il 15 e il 30% nei Ventisette in relazione ai posti di lavoro legati all'export oltreoceano.
In Irlanda, il 13% dell'occupazione è legato a settori vulnerabili come chimica, agroalimentare e riparazioni, un dato che sale ulteriormente includendo i farmaci. L'Italia segue con un'esposizione all'11%, trainata da auto, moda e farmaceutica. Germania e Francia si attestano attorno al 9%, con pesi diversi tra automotive, beni industriali e lusso.

"Alla fine la lunga partita dei dazi è giunta a conclusione. E come in ogni duello c'è un vincitore - il presidente americano Trump - e uno sconfitto, anzi due: l'Unione europea e Giorgia Meloni". Lo scrive sui social il leader M5S, Giuseppe Conte. "La nostra patriota della domenica in questi mesi ha vaticinato che sarebbe stata un 'ponte con gli Stati Uniti' e che la partita per il nostro Paese sarebbe finita zero a zero. La realtà dei fatti è un pugno nello stomaco che ci restituisce una sconfitta su tutta la linea. A partire dalla Caporetto per la nostra economia: per Confindustria i dazi al 15% significherebbero 23 miliardi di export in meno e una previsione - destinata ad aumentare - di oltre 100mila posti di lavoro a rischio", aggiunge Conte, secondo cui "Giorgia Meloni si conferma non all'altezza, tanto quanto Ursula von der Leyen". E conclude: "È un momento grave e allarmante per tutti i cittadini europei. Lo è particolarmente per l'Italia, governata da una classe politica senza spina dorsale che si sciacqua la bocca con la parola patriottismo, salvo poi chinare ogni volta la testa davanti al potente di turno". 

"I dazi al 15% sono meglio del 30% ma peggio di zero. Ma soprattutto Von der Leyen ha ceduto a Trump e dunque non va bene. Anche perché i dazi costeranno decine di miliardi di euro al nostro paese. Intanto oggi abbiamo la conferma che la vantata amicizia di Meloni con Trump non è servita a evitarli". Lo ha detto l'europarlamentare Stefano Bonaccini (Pd) intervenendo alla Festa de L'Unità di Aquileia (Udine). "Bisogna diversificare i mercati, aprire nuove possibilità per prodotti che sono molto apprezzati - ha detto Bonaccini precisando che "era giusto approvare l'accordo commerciale con il Canada" e ha auspicato la firma dell'accordo Mercosur indicando che "le preoccupazioni su alcune tipologie merceologiche devono essere affrontate ma quel mercato ci serve". "Bene ha fatto Von der Leyen ad andare in India, auspicando di aprire anche quel mercato", ha chiuso l'europarlamentare dem.

"L’accordo (si fa per dire) sui dazi è una fregatura per l’Europa. Von der Leyen o è incapace o è in malafede. Lo scopriremo presto. Il ponte Meloni non sembra aver funzionato un granché". Lo scrive sui social l'ex ministro del Lavoro e responsabile Politiche industriali Pd, Andrea Orlando.

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