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Israele: “Tregua umanitaria di 24 ore e ripresa degli aiuti a Gaza”.

Gaza, 27 Lug 2025 – L'esercito israeliano attuerà un cessate il fuoco umanitario a partire da domani mattina e fino a sera in diversi centri abitati di Gaza, tra cui la Striscia settentrionale.

Nella nota pubblica sulla pagina X del Ministero si legge: "Domani mattina Israele applicherà una “tregua umanitaria” nei centri civili e nei corridoi umanitari per consentire la distribuzione degli aiuti. Israele ha continuato a facilitare l'ingresso dei camion di aiuti nella Striscia di Gaza.
Purtroppo, finora l'Onu non è riuscita a raccogliere e distribuire la grande quantità di aiuti umanitari immagazzinati nelle aree designate all'interno della Striscia di Gaza.

Ora ci si aspetta che l'Onu raccolga e distribuisca le grandi quantità di aiuti, senza ulteriori ritardi o scuse.

Israele respinge le false accuse di propaganda sulla “fame” lanciate da Hamas, che manipola immagini di bambini affetti da malattie terminali. È vergognoso".

Secondo l'agenzia di difesa civile palestinese, oltre 50 persone sono state uccise nelle ultime ore da bombardamenti e sparatorie israeliane, alcune mentre attendevano la distribuzione degli aiuti. Sei persone sono morte e più di 160 sono rimaste ferite in due episodi separati a nord di Gaza, mentre erano in coda per ricevere cibo. L'IDF afferma di aver sparato solo "colpi di avvertimento" vicino ai camion, dichiarando di non essere a conoscenza delle vittime segnalate. Un neonato palestinese di cinque mesi, gravemente denutrito, è morto venerdì tra le braccia della madre, diventando uno dei simboli più recenti tra le vittime della fame. 

I medici, già sopraffatti dal numero di pazienti malnutriti, hanno nuovamente denunciato la mancanza di risorse per curarli. Il Regno Unito ha annunciato che collaborerà con la Giordania per effettuare lanci aerei, mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato la ripresa immediata dei propri: "La situazione umanitaria a Gaza ha raggiunto un livello critico e senza precedenti", ha affermato il ministro degli Esteri emiratino Sheikh Abdullah bin Zayed Al Nahyan. 

Molte organizzazioni umanitarie considerano i lanci aerei una soluzione inefficace, costosa e pericolosa. Philippe Lazzarini, direttore dell'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha avvertito che "i lanci aerei non invertiranno il peggioramento della situazione e della carestia. Sono costosi, inefficienti e possono persino uccidere civili affamati". Le organizzazioni accusano inoltre Israele di imporre eccessive restrizioni alla distribuzione via terra, nonostante l'IDF sostenga che non vi siano limiti al numero di camion autorizzati a entrare. La gestione dell'assistenza resta al centro delle critiche delle Ong che puntano il dietro contro la Gaza Humanitarian Foundation, creata con il sostegno di Stati Uniti e Israele per sostituire parte dei servizi dell'Unrwa.

L'esercito israeliano ha annunciato di aver lanciato aiuti umanitari con un'operazione aerea nella Striscia di Gaza, dove migliaia di palestinesi sono minacciati dal rischio carestia. "In linea con le direttive dell'esecutivo, l'IDF ha recentemente effettuato un lancio aereo di aiuti umanitari, nell'ambito degli sforzi in corso per consentire e facilitare l'ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza," si legge in un post pubblicato su Telegram dalle forze armate israeliane. Secondo l'esercito, il lancio ha incluso sette pacchi contenenti farina, zucchero e cibo in scatola.

Manifestazione antigovernativa che chiede la fine della guerra e l'adozione di misure per garantire il rilascio degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza, alcune persone espongono cartelli e foto degli ostaggi israeliani.

Or Levy, sopravvissuto alla prigionia: "Signor Presidente (Donald Trump), la sua leadership mi ha già restituito la libertà, ma il tempo sta per scadere. La situazione sta diventando ogni giorno più disperata e solo lei ha il potere di rompere questa crudele e pericolosa situazione di stallo. La esorto: la prego, utilizzi ogni strumento, ogni mezzo di influenza, per riportare a casa tutti loro: i miei amici, i miei fratelli, ogni anima ancora intrappolata nell'oscurità. Un accordo globale è l'unica via da seguire e lei, e solo lei, può realizzarlo“. I parenti degli ostaggi israeliani e i loro sostenitori si sono riuniti sabato a Tel Aviv per la manifestazione settimanale, prima di marciare verso l'ambasciata degli Stati Uniti per la seconda settimana consecutiva. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato venerdì che il suo governo sta valutando ”opzioni alternative" ai negoziati di cessate il fuoco. Un funzionario di Hamas, tuttavia, ha affermato che i negoziati dovrebbero riprendere la prossima settimana e ha descritto il ritiro delle delegazioni israeliana e statunitense come una tattica di pressione. L'Egitto e il Qatar, che mediano i colloqui insieme agli Stati Uniti, hanno definito la pausa solo temporanea e hanno affermato che i colloqui riprenderanno. Non hanno specificato quando.

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