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Rete antiviolenza, si rafforza la strategia di contrasto alla violenza di genere e per la protezione delle vittime.

Cagliari, 25 Lug 2025 - Su proposta dell’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, la Giunta ha approvato una delibera che armonizza gli strumenti di raccordo tra i servizi della Rete antiviolenza, finalizzati alla messa in campo di una strategia integrata e coordinata di contrasto della violenza di genere in Sardegna. In particolare sono state approvate le procedure e i vademecum allegati al "Protocollo d’intesa per la costituzione e il funzionamento nel territorio della Regione Sardegna della Rete regionale antiviolenza e delle Reti territoriali locali antiviolenza".

Il Protocollo, approvato il 23 dicembre 2024 nell’ambito delle attività del progetto “SOStenere in Rete”, definisce funzioni e ruoli di ciascun componente della Rete regionale antiviolenza, coinvolgendo un’ampia rappresentanza di istituzioni ed organizzazioni e coordinandone le azioni con l’obiettivo di creare un efficace perimetro di tutela delle vittime di violenza. A tal fine, il Protocollo delinea le procedure operative con i rispettivi allegati, fondamentali per una gestione uniforme, coordinata e integrata degli interventi, e i Vademecum di approfondimento delle tematiche trattate nelle procedure operative.

“Con l’approvazione di questi documenti stiamo certificando la costruzione di un processo partecipato a cui hanno contribuito tutti i soggetti che fanno parte a vario titolo della Rete antiviolenza territoriale: i Centri antiviolenza, le Case di Accoglienza, i Centri per Uomini Autori o potenziali Autori di Violenza di genere, i servizi sanitari e socio sanitari delle Asl, i servizi sociali dei Comuni, i servizi giudiziari, di ordine e sicurezza pubblica del territorio”, spiega l’assessore della Sanità Bartolazzi.

“Attraverso i vademecum e le procedure si definiscono nel dettaglio le misure di sostegno per la presa in carico delle donne vittime di violenza e dei loro familiari, d’altro canto si struttura il sistema di accompagnamento e rieducazione degli uomini autori di violenza”, specifica ancora l’assessore della Sanità.

A partire dalla legge istitutiva dei Centri antiviolenza e delle case di accoglienza, nel 2007, la Regione non ha mai smesso di investire risorse significative per il contrasto alla violenza di genere: “Ogni anno vengono stanziati sei milioni di euro di cui due di fonte statale, che vengono utilizzati per il funzionamento dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza, per la ripartizione tra i Plus delle somme destinate al reddito di libertà e per le azioni di prevenzione, comunicazione, rafforzamento della rete. Oltre a queste risorse, oltre quattro milioni di euro sono stati destinati, con fondi FESR, per la realizzazione di case rifugio”. Red

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