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Macron: la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. L’ira d’Israele e la strigliata Usa.

Parigi, 25 Lug 2025 - Macron annuncia il riconoscimento francese dello Stato di Palestina a settembre.
"Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. Ne farò l'annuncio solenne all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel prossimo mese di settembre. L'urgenza oggi è che cessi la guerra a Gaza e che la popolazione civile sia soccorsa. La pace è possibile. Occorre immediatamente un cessate il fuoco, la liberazione di tutti gli ostaggi e un aiuto umanitario massiccio alla popolazione di Gaza. Bisogna anche garantire la smilitarizzazione di Hamas, proteggere e ricostruire Gaza. Bisogna infine costruire lo Stato di Palestina, assicurarne la vitalità e permettere che, accettando la sua smilitarizzazione e riconoscendo pienamente Israele, esso partecipi alla sicurezza di tutti in Medio Oriente. Non ci sono alternative. I francesi vogliono la pace in Medio Oriente. Spetta a noi francesi, insieme agli israeliani, ai palestinesi, ai nostri partner europei e internazionali, dimostrare che è possibile. Alla luce degli impegni che il presidente dell'Autorità palestinese ha assunto nei miei confronti, gli ho scritto la mia determinazione ad andare avanti. Fiducia, chiarezza e impegno. Vinceremo la pace"

Tre quarti dei membri delle Nazioni Unite riconoscono lo Stato di Palestina e la Francia si unirà a loro a settembre, in seguito all'annuncio del presidente Emmanuel Macron. L'azione rompe con la visione consolidata delle potenze occidentali secondo cui i palestinesi possono ottenere uno Stato solo nell'ambito di una pace negoziata con Israele. 

Secondo un conteggio dell'AFP, almeno 142 paesi dei 193 membri delle Nazioni Unite hanno riconosciuto o prevedono di riconoscere uno Stato palestinese. Tra questi figurano la maggior parte dei paesi del Medio Oriente, dell'Africa, dell'America Latina e dell'Asia, ma non gli Stati Uniti, il Canada, la maggior parte dell'Europa occidentale, l'Australia, il Giappone o la Corea del Sud. 

Il 15 novembre 1988, durante la prima Intifada palestinese, ovvero la rivolta contro il dominio israeliano, il leader palestinese Yasser Arafat proclamò unilateralmente uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme capitale. L'annuncio ad Algeri durante una riunione del Consiglio Nazionale Palestinese in esilio, che adottò come obiettivo la soluzione dei due Stati, con Stati israeliani e palestinesi indipendenti coesistenti uno accanto all'altro. Pochi minuti dopo, l'Algeria divenne il primo Paese a riconoscere ufficialmente uno Stato palestinese indipendente. Nel giro di una settimana, decine di altri Paesi, tra cui gran parte del mondo arabo, India, Turchia, gran parte dell'Africa e diversi Paesi dell'Europa centrale e orientale, seguirono l'esempio. La successiva ondata di riconoscimenti arrivò tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011, in un momento di crisi per il processo di pace in Medio Oriente. Paesi sudamericani, tra cui Argentina, Brasile e Cile, hanno risposto alle richieste dei palestinesi di sostenere le loro rivendicazioni di indipendenza.

Hamas ha accolto con soddisfazione la decisione del presidente francese Emmanuel Macron di voler riconoscere lo Stato palestinese nel prossimo settembre, in occasione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

"Il Movimento di resistenza islamica (Hamas) accoglie con favore l'annuncio del presidente francese Emmanuel Macron sull'intenzione del suo paese di riconoscere lo Stato di Palestina durante la prossima sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre e lo considera un passo positivo nella giusta direzione per ottenere giustizia per il nostro popolo palestinese oppresso, sostenere il suo legittimo diritto all'autodeterminazione e stabilire il proprio Stato palestinese indipendente su tutti i territori occupati con Gerusalemme come capitale", si legge in un comunicato diffuso da Hamas.

Il riconoscimento francese della Palestina "premia il terrorismo e rischia di creare un altro proxy iraniano". Lo dice il criminale di guerra e primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu commentando l'annuncio del presidente francese Emmanuel Macron sul riconoscimento da parte della Francia di uno Stato Palestinese a settembre. Israele, sottolinea Netanyahu, "condanna fermamente la decisione del presidente Macron di riconoscere uno Stato palestinese vicino a Tel Aviv sulla scia del massacro del 7 ottobre".

Gli Stati Uniti condannano il piano del presidente francese Emmanuel Macron per riconoscere lo Stato palestinese a settembre. "Questa decisione imprudente serve solo alla propaganda di Hamas e allontana il processo di pace. È uno schiaffo alle vittime del 7 ottobre", ha scritto il segretario di Stato americano Marco Rubio su X. 

Macron aveva annunciato in serata, sempre sui social, che la Francia "riconoscerà lo Stato di Palestina", in linea con il "suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente". Il capo dell'Eliseo aveva anche precisato che la comunicazione formale sarà fatta a settembre all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Sono almeno 115 i palestinesi morti di fame a Gaza dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023. Lo ha riferito il ministero della Salute di Gaza, a quanto riporta al Jazeera. La maggior parte delle vittime, tra cui molti bambini, sono state registrate nelle ultime settimane.

Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che il deterioramento della situazione a Gaza è "indifendibile", ripetendo gli appelli per un cessate il fuoco. 

"La vista di bambini che cercano aiuto e perdono la vita ha causato costernazione in gran parte del mondo. Ed è per questo che oggi ripeto il mio appello per un cessate il fuoco", ha dichiarato Lammy in una conferenza stampa congiunta con il ministro della Difesa australiano a Sydney. "Il deterioramento della situazione a cui abbiamo assistito a Gaza nelle ultime settimane è indifendibile", ha commentato.

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