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Editoria, il presidente del Consiglio, Piero Comandini: «Nuove norme e azioni efficaci per garantire l’informazione libera e plurale».

Cagliari, 25 Lug 2025 - Lo stato di salute dell’informazione in Sardegna è il tema su cui si è incentrato l’incontro svoltosi questa mattina in Consiglio regionale, al quale hanno partecipato il presidente dell’Assemblea sarda, Piero Comandini; la presidente della commissione Cultura, Camilla Soru; il presidente dell’ordine dei giornalisti della Sardegna, Giuseppe Meloni; la segretaria dell’Associazione stampa sarda, Simonetta Selloni e il presidente del Corecom Sardegna, Mario Cabasino.

“Una prima riflessione sullo stato di salute dell’informazione nell’Isola”, così l’hanno definita gli intervenuti, che ha registrato importanti punti di condivisione per ciò che attiene, in particolare, l’aggiornamento delle norme contenute nella legge regionale numero 3, approvata nel gennaio 2015, in materia di emittenza televisiva e soprattutto in vista di un nuovo provvedimento legislativo che tenga conto dell’evoluzione dell’informazione sul web, sostenendone le intraprese editoriali.

Il presidente Comandini, nel corso del suo intervento ha ribadito la vicinanza ed il sostegno dell’Istituzione autonomistica al sistema dell’informazione sarda e confermato la disponibilità al confronto, anche finalizzato all’introduzione di norme più efficaci e innovative per garantire “una informazione di qualità e plurale” in Sardegna. Tra gli auspici formulati dal presidente anche quello rivolto al rinnovo del contratto collettivo nazionale dei giornalisti, una problematica introdotta dalla segretaria dell’Assostampa e per la cui positiva definizione, il presidente dell’Assemblea sarda si è detto pronto a sostenerne le ragioni anche alla luce del ritardo (dieci anni) con il quale si procede nel confronto tra sindacato e rappresentanza degli editori («l’informazione cammina sulle capacità dei giornalisti e il ritardo di due lustri nel rinnovo del contratto collettivo nazionale non è accettabile») .

Non sono mancati gli accenni alle crisi aziendali (l’ultima in ordine di tempo è quella che ha interessato “Sardinia Post”) al moltiplicarsi dei contratti di solidarietà e alla precarietà del lavoro giornalistico, unito alla inadeguatezza delle retribuzioni dei collaboratori delle testate. Problematiche queste, all’attenzione del sindacato e dell’ordine dei giornalisti che, nelle parole della segretaria Selloni e del presidente Meloni, hanno manifestato preoccupazione per il futuro lavorativo dei circa duemila iscritti (572 professionisti) all’ordine della Sardegna e dunque per una corretta e libera informazione al servizio dei cittadini («negli ultimi anni le redazioni più strutturate hanno perso il 15% della forza lavoro e oggi il mondo dell’informazione è in lotta per la sopravvivenza»).

L’elaborazione di nuove norme per l’editoria, con particolare riferimento alle testate on line, è stato l’impegno assunto dalla presidente della commissione Cultura, Camilla Soru, che ha insistito sull’opportunità di strumenti adeguati per verificarne “la qualità dell’informazione” («è importante garantire premialità a chi applica correttamente il contratto di lavoro giornalistico»).

Sul crescente ruolo dell’informazione on line si è incentrato anche l’intervento del presidente del Corecom Sardegna, Mario Cabasino («un cittadino su due si informa dal web») e con riferimento alla realtà radiotelevisiva, ha sottolineato con tono critico il taglio dei fondi (14%) che a livello governativo si è registrato per le tv locali.

Il presidente del Consiglio, i vertici del Corecom, del sindaco e dell’ordine dei giornalisti hanno dunque preannunciato un’altra serie di confronti, finalizzati all’adozione di provvedimenti e iniziative efficaci per sostenere il sistema dell’editoria sarda, salvaguardando ruolo e funzioni dei giornalisti, per garantire ai cittadini sardi il diritto ad un’informazione libera e diversificata, pilastro della società democratica. Red

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