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Presentato a Santu Lussurgiu il rapporto montagne Italia 2025. L’assessore Spanedda: “sviluppo, rigenerazione, comunità: così ripartono le aree montane e la Sardegna”.

Santu Lussurgiu (Or), 24 Lug 2025 - “Il 73% del territorio sardo è classificato come area montana, mai potrebbe essere definito periferia: è cuore vivo che richiede attenzione, investimenti e fiducia. La Regione Sardegna si impegna per trasformare le fragilità in potenzialità, con politiche di rigenerazione urbana, sviluppo sostenibile, valorizzazione delle comunità locali”. 

Lo afferma l’assessore degli Enti Locali e Urbanistica, Francesco Spanedda, commentando i dati emersi dal Rapporto Montagne Italia 2025 pubblicato da UNCEM, (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) presentato oggi a Santu Lussurgiu nel corso di un convegno a cui hanno partecipato il sindaco Diego Loi, il presidente di Uncem, Marco Bussone, la presidente di Anci e Uncem Sardegna, Daniela Falconi, il presidente di INU Sardegna, Francesco Licheri, e il presidente di Sardarch, Nicolò Fenu. 

In Sardegna quasi la metà dei comuni rientra tra quelli montani: territori che spesso subiscono isolamento, erosione demografica e difficoltà di accesso ai servizi. “Ma sono anche aree strategiche - sottolinea Spanedda - per esempio per l'equilibrio territoriale, la produzione energetica, l’identità culturale e la biodiversità. È qui che si gioca una parte decisiva del futuro dell’isola”. 

Tra le misure adottate dall’Assessorato, l’ultimo bando sulla rigenerazione urbana ha stanziato 41 milioni di euro in più (per un totale di 76 milioni), promuovendo progetti che mettono al centro la qualità dell’abitare, la sicurezza e la vitalità delle comunità. 

Altro fronte strategico è quello del Comparto unico regionale, che - evidenzia Spanedda - “ci consente di condividere competenze tecniche e risorse umane con i Comuni, superando le solitudini amministrative e rafforzando la capacità progettuale delle aree più deboli”. 

Infine, la montagna è anche fucina di innovazione. In questo quadro si inserisce la scommessa sulla candidatura per l’Einstein Telescope, il grande osservatorio sotterraneo per le onde gravitazionali previsto nella miniera dismessa di Sos Enattos, a Lula. “Una sfida scientifica e tecnologica – afferma l’assessore - ma anche esempio della possibilità di trasformare la scarsità di popolazione e di attività produttive, tradizionalmente legata alla marginalità economica, in opportunità per sviluppare innovazione e attirare nuova popolazione”. 

“Montagna e pianura, centro e periferia, città e paesi: il nostro obiettivo è una Sardegna che cresce insieme. E per farlo dobbiamo investire sui luoghi dove oggi la crescita sembra più difficile, ma dove le comunità continuano a resistere e a progettare futuro", conclude Spanedda. Com

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