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P/61, la commissione Salute ha espresso il parere, a maggioranza, con raccomandazioni.

Cagliari, 16 Lug 2025 - La commissione Salute, presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha espresso, a maggioranza, il parere P/61 (Programmazione regionale e aggiornamento dei parametri per il rilascio del parere di compatibilità e la verifica di funzionalità delle strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale. Approvazione preliminare), formulando alla Giunta regionale alcune raccomandazioni. La decisione è arrivata dopo aver sentito in audizione l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, e il dirigente dell’assessorato, Stefano Piras, e dopo che la presidente ha accordato una breve sospensione dei lavori per consentire una riunione di maggioranza.

La delibera, oggetto del parere, riguarda la modifica i parametri di riferimento per la determinazione del fabbisogno territoriale inerente al parere di compatibilità propedeutico al rilascio dell'autorizzazione a realizzare strutture sanitarie che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ma anche i parametri per la verifica della funzionalità, rispetto alla programmazione regionale, propedeutica all'accreditamento istituzionale delle strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, rispetto a quanto precedentemente stabilito con Delibera di Giunta regionale n. 26/21 del 25 luglio 2023.

L’obiettivo, hanno spiegato l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, e del dirigente dell’assessorato, Stefano Piras, è di ampliare il panorama delle strutture sanitarie che potrebbero essere autorizzare a erogare prestazioni anche in solvenza e offrire una maggiore copertura territoriale e una riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni richieste dai pazienti. Tra gli obiettivi fondamentali, hanno detto, c’è quello di potenziare l’offerta sanitaria nelle aree più scoperte, come il centro Sardegna, garantendo un maggior numero di accreditamenti.

Piras, che ha spiegato che per definire i numeri proposti in delibera, sono stati analizzati i flussi di prestazioni erogate nel 2024 dalle singole Asl, il dato della rinuncia alle cure (14,4% nel 2024 in Sardegna) e la mobilità.

La delibera, poi, prevede di scorporare dai quattro macroaggregati (diagnostica di laboratorio, diagnostica per immagini, fisiocinesiterapia, specialistica ambulatoriale), sui quali vengono stabiliti i parametri, le prestazioni salvavita relative alla dialisi e alla terapia iperbarica, le prestazioni funzionali alla prevenzione dei tumori, le risonanze magnetiche del cuore e le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA). Proprio la Pma, ha spiegato Piras, rappresenta per il 2023 il primo motivo di mobilità in uscita in Sardegna. Per queste prestazioni salvavita vengono specifici volumi accreditabili e autorizzabili che non vengono inseriti in quelli previsti nelle macroaree. Piras ha anche spiegato che nella delibera è stata stabilita una deroga per le 50 Case di comunità, finanziate con il Pnrr, che dovranno essere messe in esercizio entro il primo trimestre del 2026 ha spiegato che dovranno necessariamente essere accreditate. Nel corso della seduta hanno espresso posizioni critiche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, e il consigliere di Sinistra Futura, Giuseppino Canu. Sono interventi anche i consiglieri Stefano Tunis (Sardegna20Venti) e Alessandro Pilurzu (PD). Com

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