Cagliari, 11 Lug 2025 - Donald Trump impone dazi del 35% al Canada. È quanto emerge dalla lettera pubblicata dal presidente sul social Truth. I dazi scatteranno dall'1agosto. La missiva è stata pubblicata poco dopo l'intervista a Nbc, nella quale il presidente aveva preannunciato per oggi la lettera sui dazi al Canada.
"Dal primo agosto 2025 imporremo al Canada dazi del 35% sui prodotti canadesi inviati negli Stati Uniti, distinti dai dazi settoriali - si legge nel testo della "lettera" indirizzata al premier canadese Mark Carney. "Se per qualsiasi motivo decideste di aumentare le vostre misure tariffarie, allora, qualsiasi importo sceglierete per farlo verrà aggiunto al 35% da noi imposto".
Il presidente degli Stati Uniti torna ad accusare il Canada sul dossier fentanyl. "Devo dire che il flusso di fentanyl non è l'unico problema che abbiamo con il Canada, che ha molti dazi e misure non tariffarie, politiche e barriere commerciali che provocano deficit commerciali insostenibili nei confronti degli Stati Uniti", afferma il fallimentare uomo d’affari, da sempre colluso con le organizzazioni criminali di New York.
“Stiamo lavorando senza sosta per trovare un primo accordo con gli Stati Uniti, per mantenere i dazi il più bassi possibile e per garantire la stabilità di cui le imprese hanno bisogno, perché crediamo che i dazi siano una perdita per tutti, una tassa sull'industria, sulle persone”.
La priorità Ue “è stabilizzare la situazione con gli Stati Uniti, però non siamo nemmeno ingenui, sappiamo che il rapporto con gli Stati Uniti potrebbe non tornare a quello di una volta e per questo motivo stiamo lavorando anche per rafforzare e diversificare le nostre relazioni commerciali. L'80% del nostro commercio avviene con partner diversi dagli Stati Uniti. E abbiamo già la più ampia rete di accordi di libero scambio, accordi con 76 paesi e ora, in un mondo flagellato dalla volatilità globale, sempre più paesi si stanno rivolgendo all'Europa”.
Lo ha detto la presidente della Commissione von der Leyen al forum Confindustria/Medef senza fornire indicazioni precise sullo stato del negoziato Ue-Usa sui dazi.
"Stiamo lavorando senza sosta per trovare un'intesa iniziale con gli Stati Uniti, per mantenere i dazi il più bassi possibile e per fornire la stabilità di cui le imprese hanno bisogno. Crediamo che i dazi siano una perdita per tutti. Una tassa sull'industria. Una tassa sulle persone. Ma non siamo nemmeno ingenui: sappiamo che il rapporto con gli Usa potrebbe non tornare più quello di una volta". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, al settimo Forum economico franco-italiano Confindustria-Mefed a Roma. "Stiamo lavorando duramente per rafforzare e diversificare inostri rapporti commerciali. L'80% del nostro commercio avviene con partner diversi dagli Usa".
"Dal Mercosur al Messico alla Svizzera. Stiamo lavorando con India e Indonesia, con gli Emirati Arabi Uniti e la Thailandia, con le Filippine e la Malesia e con il Pacifico. Tutti vogliono avere a che fare con noi, perché cercano qualcosa che offriamo: siamo affidabili, rispettiamo le regole, la nostra industria offre la qualità di cui hanno bisogno. E perché fare affari con l'Europa fa bene", ha sottolineato ancora von der Leyen.
Negli ultimi mesi ho ascoltato le nostre imprese. E il loro messaggio è stato chiarissimo. Hanno bisogno di certezza e prevedibilità nel commercio transatlantico. Ecco perché la nostra priorità è stabilizzare la situazione con gli Stati Uniti". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Forum economico Francia-Italia Confindustria-Mefed. "Sono il nostro partner commerciale e di investimento più importante, che rappresenta il 20% di tutte le nostre esportazioni. Il che vale circa il 3% del nostro Pil. E milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell'Atlantico dipendono da loro. Questo è un punto che ho sottolineato nella mia recente telefonata con il presidente Trump. Ed è fondamentale per i nostri negoziati", ha aggiunto.
La Cina ha dichiarato che i dazi "arbitrari", come l'imposta del 50% sul rame annunciata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per motivi di sicurezza nazionale, "non servono agli interessi di nessuno".
"Ci siamo sempre opposti all'eccessiva estensione del concetto di sicurezza nazionale", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning. "Abbiamo anche sempre creduto che l'imposizione arbitraria di dazi non serva agli interessi di nessuno", ha affermato la stessa fonte.
Si alzano i toni delle tensioni tra Stati Uniti e Brasile sui dazi. Il governo brasiliano ha restituito all'ambasciata Usa la lettera inviata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che annuncia dazi del 50%. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, ha promesso di ricambiare la mossa contro i dazi imposti dal presidente Trump. All'incaricato d'affari dell'ambasciata statunitense Gabriel Escobari i funzionari brasiliani hanno comunicato di respingerla perché offensiva e imprecisa. Lo riferisce il New York Times. In una lettera al presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, Trump aveva scritto che i nuovi dazi sarebbero entrati in vigore il 1° agosto e "il modo in cui il Brasile ha trattato l'ex presidente Bolsonaro, un leader molto rispettato in tutto il mondo durante il suo mandato, anche dagli Stati Uniti, è una vergogna internazionale". Poche ore dopo, Lula ha dichiarato che il Brasile avrebbe ricambiato il 'favore' contro i dazi. "Il Brasile è un paese sovrano con istituzioni indipendenti che non accetterà di essere abusato da nessuno", ha affermato in una dichiarazione. Ha aggiunto che il caso contro Bolsonaro "è di esclusiva responsabilità della magistratura brasiliana".
E ora, dal canto suo, il Brasile valuta contromisure all'imposizione di dazi al 50% annunciata dal presidente americano Donald Trump. "Qualunque provvedimento di aumento delle tariffe in forma unilaterale sarà valutato alla luce della legge brasiliana sulla reciprocità economica", ha scritto su X il presidente Luiz Inacio Lula da Silva. "La sovranità, il rispetto e la difesa intransigente degli interessi del popolo brasiliano sono i valori che guidano il nostro rapporto con il mondo", ha aggiunto.
Donald Trump ha annunciato che dazi del 50% sulle importazioni di rame, entreranno in vigore il primo agosto. "Annuncio un dazio del 50% sul rame, in vigore dal primo agosto 2025, dopo aver ricevuto una solida valutazione della sicurezza nazionale", ha scritto il presidente americano sulla sua piattaforma Truth Social, probabilmente alludendo a un'indagine del dipartimento del Commercio avviata all'inizio di quest'anno.
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