Cagliari, 8 Lug 2025 - Approvata la ripartizione la ripartizione dei fondi per la Rete regionale per la conservazione della fauna marina ferita o in difficoltà per il triennio 2025–2027. Lo ha stabilito l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi.
La Rete, così come stabilito con delibera approvata durante l’ultima riunione di giunta, è composta da un coordinamento centrale, affiancato dal Corpo Forestale e dalle Capitanerie di Porto e da sei Centri di recupero e primo soccorso dislocati presso le Aree Marine Protette e il Comune di Pula. Nei processi decisionali, il Coordinamento è supportato da un Responsabile scientifico e da un Responsabile sanitario, individuati tra figure di comprovata esperienza nell’ambito della ricerca, della conservazione e della tutela della fauna marina.
“Garantire continuità e riconoscimento a chi ogni giorno opera per la tutela della fauna marina è un impegno che si rinnova con atti concreti”, dichiara l’assessora Laconi. “Grazie alla Rete regionale – prosegue – i Comuni, i cittadini e tutti gli attori istituzionali possono contare su un sistema organizzato, competente e pronto a intervenire in caso di emergenze o segnalazioni. È un presidio tecnico e scientifico insostituibile per la difesa degli ecosistemi marini della Sardegna e per la tutela concreta del nostro patrimonio ambientale”.
Le risorse complessivamente stanziate con le leggi regionali n. 12 e n. 13 del 2025 ammontano a 430 mila euro annui. Di queste, la Giunta ha stabilito che 50 mila euro siano destinati a ciascuno dei tre Centri di recupero (Asinara, Penisola del Sinis, Pula) e 30 mila a ciascuno dei tre Centri di primo soccorso (Capo Carbonara, Tavolara, Capo Caccia). Ulteriori 30 mila euro sono riservati in attesa del completamento della procedura di accreditamento del Parco dell’Arcipelago di La Maddalena. Altre risorse, pari a 80 mila euro, saranno trasferite agli enti facenti parte della Rete per la conservazione e sono già state impegnate nella programmazione biennale 2024–2025 per investimenti e acquisto di mezzi e attrezzature.
Ancora ulteriori cinquanta mila euro andranno al CNR per il monitoraggio satellitare ed altri trentamila finanzieranno workshop formativi, una mostra fotografica, la realizzazione di materiali divulgativi e attività integrative.
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