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A Palazzo Bacaredda l’Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo denuncia la crisi e chiesti interventi urgenti.

Cagliari, 8 Lug 2025 - Un momento di confronto e riflessione promosso in risposta al deterioramento delle condizioni del settore culturale in Sardegna e a livello nazionale. Si è svolta a Palazzo Bacaredda a Cagliari l’Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo.

L’iniziativa si inserisce in un quadro di crescente preoccupazione per i segnali di crisi evidenziati dai recenti dati del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo, pubblicati dal Ministero della Cultura, che delineano un quadro di sostanziale impoverimento del comparto.

I fondi triennali destinati alle realtà di produzione (compagnie, centri di produzione, festival, teatri regionali e nazionali), risultano infatti drasticamente ridimensionati, coinvolgendo trasversalmente tutte le discipline artistiche: teatro, danza, multidisciplinare. In modo particolare, è stata evidenzia una netta contrazione di quelle realtà che negli ultimi anni hanno investito in ricerca artistica, innovazione dei linguaggi e nel contemporaneo, soggetti ormai cancellati o fortemente penalizzati a favore di logiche commerciali e di un’offerta culturale incentrata esclusivamente sul repertorio classico.

La scelta politica del Governo, che si riflette nelle decisioni della Commissione Danza, rappresenta un elemento di grande preoccupazione. La Commissione, infatti, non ha adottato le deliberazioni all’unanimità, evidenziando una frattura ormai consolidata anche in altri ambiti: in Commissione Prosa, alcuni rappresentanti degli enti locali si sono dimessi in segno di protesta contro i criteri adottati dal governo.

Particolarmente grave è il caso della danza, dove la Commissione ha deciso di declassare o bocciare organismi storici e riconosciuti a livello regionale e nazionale, tra cui Fuorimargine, Sardegna Teatro, S’Ala, Oltrenotte, Carovana S.M.I. e Tersicorea.

In pratica non solo mette in discussione l’autonomia e la qualità delle produzioni culturali, ma la situazione ha ripercussioni dirette sulle condizioni di vita di artisti, curatori e maestranze, compromettendo la sopravvivenza di un settore che rappresenta un patrimonio imprescindibile per la cultura sarda e italiana.

In questa cornice, forte è la volontà di sostenere le istanze provenienti dalla mobilitazione, offrendo segnali concreti di attenzione e supporto. Significativa l'adesione del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, “in contatto con la sindaca di Firenze, il presidente dell’Anci, le altre colleghe e gli altri colleghi per sostenere il settore nei confronti che avremo con il governo", e dei primi cittadini di Sassari, Giuseppe Mascia, e Alghero, Raimondo Cacciotto, che hanno annunciato l’apertura di spazi istituzionali dedicati all’accoglienza di artisti, curatori e maestranze locali, in coordinamento con altre città italiane.

A Cagliari l’assemblea si è svolta nell’Aula consiliare di Palazzo Bacaredda, mentre a Sassari, l’incontro si è tenuto nella Sala conferenze di Palazzo Ducale, entrambe alle ore 17, con modalità, sia in presenza che online.

“Non si può stare silenti davanti all’evidenza delle scelte del ministero della Cultura, che colpiscono le operatrici e gli operatori che lavorano sui territori puntando su sperimentazione e ricerca. La modifica dei criteri di assegnazione dei contributi del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo, premiando chi vende più biglietti, ha come effetto immediato, tra gli altri, la cancellazione di un’offerta culturale importante per la città di Cagliari”, ha ribadito l'assessora Maria Francesca Chiappe. “Noi vogliamo tutt’altro: vogliamo che la cultura sia di tutti e per tutti e soprattutto che non sia omologata. I fondi pubblici devono quindi essere uno strumento per sostenere le lavoratrici e i lavoratori che ne garantiscono l’accesso”, ha concluso la titolare della Cultura, spettacolo e turismo.

Per Marta Mereu, presidente dell'omonima Commissione consiliare, “è stato importante, ieri, accogliere anche a Cagliari, nel Palazzo del Comune, l’Assemblea nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico spettacolo, che ha visto oltre mille partecipanti da tutta Italia. Questa scelta dice con forza che ciò che accade ci riguarda da vicino, e ci vede parte attiva nel tutelare realtà che ogni giorno danno tanto alla Sardegna. La grande partecipazione, che ha visto sul territorio Comune e Regione schierati al fianco di chi lavora nel settore, ha lanciato un segnale potente e inequivocabile: la cultura è lavoro, e come tale merita diritti, tutele e rispetto. Le scelte del Governo colpiscono duramente chi innova, sperimenta, include. Noi scegliamo di stare dalla parte di chi ogni giorno tiene viva la cultura e la nostra comunità”.

L’Assemblea di lunedì 7 luglio 2025 rappresenta un appello forte e condiviso per la salvaguardia e il rilancio del settore culturale, chiamando le istituzioni a un’immediata assunzione di responsabilità, affinché si possa invertire una rotta, che rischia di compromettere irrimediabilmente il patrimonio culturale, artistico e creativo dell'Isola e dell'intero Paese. Com

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