Olbia, 5 Lug 2025 - Si è conclusa ieri sera, con l’adozione della Dichiarazione Finale la prima Conferenza regionale dell’Immigrazione, promossa e organizzata dall’Assessora del Lavoro Desirè Manca al Museo Archeologico di Olbia, e con la partecipazione della Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.
“La mobilità umana è una componente fondamentale e distintiva della storia passata e presente della Sardegna, con movimenti migratori in uscita, i sardi nel mondo, e da più di vent’anni, flussi migratori internazionali diventati presenze sia temporanee che permanenti nel nostro territorio. Mobilità umana che porta con sé opportunità e risorse che richiedono contesti adeguati perché possano esprimere il loro potenziale. La Regione Sardegna intende rinnovare il proprio impegno per costruire una società inclusiva, giusta e dinamica affinché tutti i cittadini, italiani e di paesi terzi, possano contribuire e partecipare allo sviluppo sostenibile dell’isola”.
Queste le conclusioni dell’assessora del Lavoro, Desirè Manca, in chiusura dei lavori della Conferenza, che per due giorni, ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni, a tutti i livelli, delle comunità di cittadini immigrati e dell’associazionismo, impegnati in un proficuo confronto volto a individuare le problematiche e ad offrire proposte di soluzione e di intervento.
La Regione Sardegna intende promuovere un processo per la possibile riforma della Legge Regionale sull’Immigrazione n.46 del 1990, che richiede una attualizzazione rispetto alla società contemporanea: nel ripensarla come legge per l’inclusione e la cittadinanza attiva, intende prevedere strumenti di attuazione concreti, risorse dedicate e un forte ancoraggio alle politiche pubbliche territoriali, economiche e sociali, a beneficio di tutta la popolazione residente sull’isola.
“Gli ostacoli e le misure da mettere in campo – ha evidenziato l’esponente della Giunta - sono spesso di natura trasversale, multi-livello e multi-attore. Comune è la necessità di lottare contro stereotipi e discriminazioni e di contrastare forme di sfruttamento. Comune è la richiesta di rafforzare sia la partecipazione dei cittadini stranieri ai processi decisionali e sia il protagonismo di giovani con background migratorio. Comune è il bisogno di rafforzare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, assottigliando le barriere procedurali, linguistiche e culturali, riconoscendo i titoli di studio dei giovani e migliorando il loro accesso alla scuola e all’università”. Red
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